Chapter ten. Sleeping beauty.

311 29 3
                                    

"Come riuscire ad abbandonare l'orgoglio, vivo sul filo di questo triste rasoio, tra poco ci muoio. Lo sai o no? [...] E questa notte rimani con me, in rotta per perdere te, che non ho mai ottenuto abbastanza e se mando un bacio in cielo lui non me lo rimanda."

Mattia:

«Pensi sia così sbagliato?»

Patrizia si voltò, lasciando il volto scoperto dai capelli che aveva legato disordinatamente. Aveva lo sguardo accigliato di chi non sa cosa rispondere

«La verità?» fece un profondo sospiro camminando verso il divano, la guardai annuendo, «sì, penso sia dannatamente sbagliato, perché siamo io e te. Tu sei Mattia Briga, sei il rapper, la persona famosa, sei l'idolo, lo stronzo irraggiungibile, ho paura che se tutto questo avesse un continuo, io starei con il rapper, non con il vero ragazzo. Sono fatta per reggerti il gioco, per aiutarti. Non ce la farei a condividerti con gli altri.» Scossi la testa, azzardando un ghigno, «Patrizia, non ci sta bisogno di accampare scuse, è stato un momento di debolezza, hai ragione.» Lei mi guardò arricciando le labbra e scostò lo sguardo verso la cucina. Mi sentivo stupido e allo stesso tempo umiliato, lei se ne stava lì in silenzio a guardarmi, rimuginando su ciò che era accaduto, io non potevo fare altro che autocommiserarmi. Dopo un lasso di tempo che mi sembrò interminabile Patrizia si avvicinò, «io vado a dormire, mando un messaggio ad Elena, domani mattina mi viene a prendere,» mi sorrise, «buonanotte,» le sfiorai una spalla, ma lei scostò la mia mano, «buonanotte». Guardai la sua figura esile scomparire dietro di me, sentii il rumore dei passi sugli scalini, e dopo qualche minuto anche il socchiudersi della porta. Mi avvicinai alla veranda, stendendo il corpo su una sdraio che avevo sistemato lì. Non c'era neppure una stella in cielo. Il blu pesto dell'orizzonte era offuscato dalle nuvole. Il cielo era un turbine di macchie e mi sentii quasi consolato nel vedere che anche la natura, come me, quella sera era in uno stato di confusione angosciante.

Dormii forse per un'ora scarsa, infastidito dall'umidità e dal vento che si stava alzando. Mi recai in salone, dove l'orologio segnava le tre e mezza. Salii le scale a chiocciola, deciso nell'andare in bagno e sciacquarmi il viso. Il corridoio era intriso del profumo di Patrizia. La porta della camera dove dormiva era accostata. La aprii lentamente, trovandomi uno spettacolo davanti. Patrizia dormiva con le labbra semi chiuse. Le gambe, attorcigliate intorno al cuscino erano nude, come lo erano le spalle, dove il bordo della maglietta troppo larga le era caduto sull'avambraccio. Non era la prima volta che la osservavo dormire, ma era la prima volta che lo facevo sotto un punto di vista che non era quello di semplice amico. Mi misi seduto sulla sedia vicino al letto. Tutto quello a cui riuscivo a pensare era che fosse perfetta. Era cresciuta, maturata, era diventata ancora più bella. Era una donna. Mai come in quel momento desiderai che diventasse la mia, la mia compagna, la mia donna. Mi immaginai come sarebbe stato bello presentarla ai miei amici. Le copertine sui giornali, "la coppia più bella d'Italia," risi sommessamente a quel pensiero stupido. Patrizia si spostò leggermente, ma non si svegliò. Per la prima volta in vita mia ero lì, fermo ad osservare qualcuno. Non ero di fretta, non smaniavo dalla voglia di uscire da quel letto, di lasciare quelle lenzuola e il corpo che ci giaceva dentro. Era la prima volta che una ragazza era chiara con me, che non mi diceva "Mattia Briga, quanto sei figo," per poi scoparmi e ricavarci due misere foto sulle copertine di qualche giornale. Mattia Briga a lei faceva paura, io ero semplicemente Mattia.  Quello stesso Mattia che qualche ora prima l'aveva baciata, e non per un momento di debolezza, come le avevo detto, ma perché lo voleva. Io volevo baciarla, volevo provare a sentire qualcosa che un perenne vuoto nello stomaco. Ero stato stupido, "io non voglio condividerti con gli altri," attendeva una risposta, ma la paura di essere ferito aveva fatto in modo di mentirle. Come al solito, il mio orgoglio mi giocava brutti scherzi.

Come si dice? "Non potremo mai più odiare chi abbiamo guardato dormire."

Fottutamente vero, mi ero fregato con le mie mani, Mattia Briga, si stava innamorando.
Mi alzai lentamente, facendo in modo di non svegliarla, camminai piano, quasi strusciando i piedi.

«Mattia?» la voce assonnata di Patrizia mi fece trasalire, «Patti dormi tranquilla, ero venuto a prendere una maglietta pulita.» Mentii aprendo la porta per uscire. Sentii un risolino, «dai non voglio farti dormire in salone, ti faccio spazio,» mi girai e vidi la sua figura seduta sul materasso. Si spostò, facendomi segno di venire.  Camminai verso il letto, Patrizia si stropicciò gli occhi, «dai, prova a dormire che hai due occhiaie assurde,» mi stesi accanto a lei, «cerca di non muoverti troppo allora.»

Mi girai dal lato opposto a lei, cercando di prendere sonno, ma ci riuscii soltanto quando il suo corpo aderì al mio, circondando con le braccia il ventre e mettendo il suo viso tra la spalla il collo. Sentii il suo respiro sulla guancia. Ero a casa.

Una luce fioca proveniva dalle tapparelle socchiuse, Patrizia era ancora accanto a me, semplicemente era supina, e teneva una mano sul mio braccio. Guardai la sveglia accanto al letto, segnava qualche minuto dopo le sette. Non mi ero mai svegliato così presto in vita mia, pensai ridacchiando. Chiusi gli occhi e cercai di riprendere sonno.

Due labbra calde si posarono sulle mie, non mi mossi, cercando di far durare quell'attimo il più possibile. Ci misi un po' a realizzare che fossero le labbra di Patrizia, non aprii gli occhi, finsi di essere ancora addormentato. Sentii il corpo di Patrizia alzarsi dal materasso, i passi veloci, si sedette sulla sedia dov'ero stato io durante la notte, «buongiorno amore mio,» sussurrò accarezzandomi la guancia. Poi dal rumore che riuscii a sentire se ne andò dalla stanza.

In realtà, non sapevo il motivo per cui avevo finto di dormire, il motivo per cui non avevo reagito. Semplicemente, forse, avevo paura che potesse reagire in qualche modo scostante nel vedermi ricambiare quel bacio. Avevo paura che se ne andasse. Un'altra volta.







Spazio Autrice;

  I'm back! Ragazze scusatemii, ma tra la scuola, palestra, il corso di inglese e amici che non mi lasciano mai libera non ho potuto mai scrivere. Fortunatamente ho trovato due orette libere e mi sono dedicata a voi! Allora, eccoci a questo capitolo interamente dal punto di vista di Mattia, che non è poi così stronzo come ci vuol far pensare... cosa ne dite, si sarà innamorato di Patrizia o è solo una cotta momentanea? Nel prossimo capitolo arriverà anche il punto di vista della nostra ragazza, beh, hanno passato una notte insieme, come quando erano piccoli. Fin qui nulla di strano, ma come mai dopo che si è rifiutata del bacio di Mattia la nostra Patrizia mentre dorme (o meglio finge di dormire) lo bacia? Ehehehe, chi lo sa! Ringrazio tutti i voti, le letture e i commenti che spero arrivino anche oggi! Voglio sapere assolutamente cosa ne pensate, un bacione

Elisa.

Can't hold you. [M.B]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora