La festa

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Ritornata alla Tana, Hermione si rimise a letto e appena appoggió la testa sul cuscino, si abbandonò alle braccia di Morfeo. Si svegliò verso le nove e mezza, e si accorse che Ginny non era più in camera. Probabilmente Molly l'aveva svegliata presto per farsi dare una mano con i preparativi per la grande festa per il ritorno ad Hogwarts che si sarebbe svolta la sera stessa. Con l'aria ancora assonnata, Hermione andò in bagno a cambiarsi e a risistemarsi per poi scendere di sotto in cucina.
Trovò seduto al tavolo Ron che stava tranquillamente facendo colazione. Si fermò a osservarlo un istante, sembrava così tranquillo e sereno, e quell'immagine ridiede un po' di speranza ad Hermione. Dovevano andare avanti, cercare di creare una nuova vita ritornando ad essere felice, insieme alle persone a cui volevano bene. In quel momento Ron alzò la testa e puntò i suoi occhi dritti verso di lei e con uno splendido sorriso le disse:
"Buongiorno Herm, come stai? Hai dormito bene?"
Il suo tono cercava di sembrare rassicurante ma non riusciva del tutto a velare la nota di preccupazione che l'amico provava per lei. Tutti ormai sapevano dei suoi incubi.
"Sto bene, Ron. Ieri notte ho dormito magnificamente." mentì, senza pensarci, per non metterlo in agitazione e non rovinare quel giorno di festeggiamenti. La famiglia Weasley al completo insieme a Hermione, Harry, Luna e Neville aveva organizzato una festa serale per la riapertura dei cancelli di Hogwarts. Luna e Neville sarebbero arrivati il pomeriggio. Non c'era tempo da perdere, tutti dovevano dare una mano. Infatti dopo colazione anche Ron e Hermione uscirono in giardino per aiutare la signora Weasley. Harry appena li vide, si avvicinò a loro e li salutò.
Ginny, poco distante dal gruppo, corse come una furia verso Hermione e l'abbracció forte, sussurandole:
"Oggi mi sono svegliata verso le tre e non eri nel tuo letto. Dove sei andata? E stai bene?"
Per un attimo Hermione rimase immobile, doveva dirle la veritá o mentirle, inventandosi una scusa?
Per prima cosa però doveva rassicurarla, così mosse il capo nell'intento di annuire alla sua ultima domanda. La rossa, comunque preoccupata, si staccò da lei, e ritornò dalla madra che la stava chiamando, non prima di averlo lanciato un sguardo da "ne parliamo dopo" . Ron e Harry, erano leggermente confusi dall'eccessiva azione d'affetto di Ginny, ma non le chiesero nessuna spiegazione, con le donne tutto era inspiegabile. Continuarono ad allestire il grande gazebo e i tavoli fino alle quattro di pomeriggio. Poi si prepararono per la serata. Luna e Neville arrivarono alle sei e mezza, erano cresciuti tanto anche loro in quell'anno. Sembravano ormai degli adulti. Luna portava una abito stravagante, sul corpetto vi erano incastonate delle pietre di varie dimensioni e di diversi colori fosforescenti, mentre la gonna che le arrivava fino alle caviglie era bianca a pallini multicolor. Nonostante il suo inusuale abbigliamento, appariva a gli occhi di tutti una bellissima giovane donna, con ancora un po' la testa tra le nuvole. Neville, invece, in un anno si era fatto uomo. Aveva perso l'aria da ragazzo indifeso e fragile.Anche durante la battaglia contro Voldemort aveva dato prova di sè, dimostrandosi coraggioso e forte. Vestito con un frac nero, portava sotto braccio Luna con sguardo fiero e felice. Hermione era molto contenta di vederli, li abbracciò forte e disse loro:
"Senza di voi non sarebbe stata la stessa cosa, ci siete mancati cosi tanto"
Luna, assorta nei suoi pensieri, le sorrise solamente mentre Neville rispose per tutti e due:
"Anche noi siamo felici di esserci. Non potevamo non venire. Quando ci avete invitati ne siamo stati molto contenti."
Hermione non sapeva bene cosa ci fosse tra quei due, ma il parlare di Neville al plurale e le occhiate di intesa che si scambiava con Luna, le fecero pensare che si fossero fidanzati. Per non essere indiscreta non glielo chiese, ma nell'anima aveva sempre sperato che un giorno i due avessero potuto trovare l'anima gemella.
Fatti accomodare in casa, e scambiati i primi saluti, i partecipanti alla festa si spostarono di nuovo fuori all'aria aperta.Tutti erano vestiti splenditamente, Ron, Harry, George e Neville portavano delle marsine nere molto simili tra di loro, mentre Ginny indossava un lungo vestito rosso di stoffa liscia, ricamato con piccole perline che partivano dal corpetto fino all'orlo dello strascico. Hermione, invece, indossava un abito corto di color azzuro pastello, senza maniche. Non era molto elegante ma era stato l'ultimo regalo di sua madre e per lei aveva un valore affettivo. Molly e Arthur indossavano vestiti semplici e comodi ma la cosa piú importante era che sui loro visi spuntava un sorriso pieno di gioia. Anche loro, come Hermione, credevano nella costruzione di una nuova vita. Seduti tutti a tavola, prima di mangiare Harry chiese il permesso di fare un brindisi, si alzò dalla sedia e iniziò il suo discorso.
"Vorrei brindare a tutti voi che siete la mia famiglia, senza il vostro appoggio io ora non sarei qui. Molti sono morti a causa mia.."
Mentre pronunciava quella frase portò lo sguardo verso George che con le lacrime agli occhi, gli sorrise debolmente.
"E a loro che devo la mia vita, per le persone che si sono sacrificate per me. Non potrò mai ringraziarle abbastanza. Quindi brindiamo a tutti loro e a voi che con il vostro amore mi avete fatto rinvenire dalla morte"
Hermione lo guardò, per lei era stato da sempre il fratello che non aveva mai avuto e con il tempo aveva imparato a dedurre le sue emozioni. Notò nei suoi occhi un lieve senso di colpa per tutte le vittime del Signore Oscuro, ma anche un forte sentimento di lealtá verso tutti loro. Avrebbe fatto di tutto per renderli di nuovo felici.
La giovane riportò il proprio sguardo su gli altri, tutti erano commossi da quelle parole. Molly era sul punto di mettersi a piangere mentre Arthur la confortava; Ron guardando l'amico dritto negli occhi, gli regalò un sorriso carico d'affetto, di speranza e di rispetto; Ginny si avvicinò a lui e lo abbracciò con tutto l'amore che provava per il ragazzo; Neville scambiò con lui un'occhiata di intesa e persino Luna, risvegliatasi dai suoi sogni, gli sorrise senza pensare ad altro.
Hermione invece non sapeva cosa fare, quel breve discorso era arrivato dritto alla sua anima, e l'aveva riscaldata, riaccendendo sempre di più il focolare della speranza. Doveva ringraziarlo per tutto ciò che aveva fatto per lei.
"Harry" lo chiamò. Lui si voltò verso di lei.
"Grazie..tu sei...." non riuscì a finire la frase. L'oscuritá l'avvolse, offuscandole i sensi e togliendole le forze, sentì trapassarla un vento gelido che spense in un colpo il fuoco che ardeva dentro di lei, e quando anche l'ultima energia l'abbandonò, cadde a terra svenuta.

Solo nei suoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora