Dubbi e Sensazioni a King's Cross

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Hermione sembrava come paralizzata dalla presenza di Draco Malfoy. Non aveva mai pensato che avesse la faccia tosta di ripresentarsi ad Hogwarts dopo tutto ciò che aveva fatto, lui schifoso mangiamorte. La cosa che più la infastidiva, però, era che la notte prima l'avesse quasi investita nel suo quartiere a Londra, senza neanche scusarsi, o almeno fermarsi per vedere se si fosse fatta male. Un lampo attraversò i suoi pensieri. Un attimo, ma cosa ci faceva nel mondo babbano Malfoy? Era alquanto confusa. Lui odiava tutte le persone non dotate di magia.
E anche i mezzosangue ovviamente. Le venne involontario il movimento di toccarsi il braccio dove c'era la cicatrice con suscritto "Mezzosangue", fatta da Bellatrix Lastrange a casa Malfoy. Provò subito un forte senso di tristezza e panico dovuto alla paura. Voleva andare da lui e insultarlo, sia per solo la sua presenza che per l'incontro la notte del 30 agosto. Ma non poteva, avrebbe dovuto raccontare a tutti i suoi amici la veritá, di come si fosse smaterializzata a Londra dopo un altro incubo. Non li voleva far preoccupare inutilmente. Si sarebbe vendicata ad Hogwarts. Improvvisamente si accorse di essere ancora girata verso di lui, cosi in un attimo gli diede le spalle e si incamminò verso la stazione seguita da Harry, Ron, Neville, Luna e Ginny che intanto chiacchieravano tra loro e non si erano accorti di nulla.

Gli occhi della Granger, furiosi, erano puntati su di lui. Era appena arrivato e giá iniziavano i guai. Non per sua scelta questa volta. Non voleva litigare più con nessuno. Voleva passare l'anno tranquillamente, magari rincontrando qualche vecchio amico serpeverde, e poi ritornare nel mondo babbano per continuare a nascondersi. Dopo pochi secondi lo sguardo della fiera grifondoro si fece pensieroso e leggermente spaesato. Draco non distolse gli occhi dalla sua figura, era curioso di vedere la sua prossima reazione. La ragazza si portò una mano sul braccio, toccandolo in un punto preciso, e poi rabbrividì, era spaventata e malinconica. Cosa significava quel braccio? Poi ricordò, la cicatrice, "Mezzosangue", Bellatrix Lastrange, la sua vecchia casa. Un profondo senso di rimorso invase Draco che subito distolse lo sguardo da lei, sovrastato da quel sentimento. Quando lo rialzó la Granger non era più lì, la vide all'entrata della stazione. Dopo pochi minuti decise di avviarsi anche lui, sperando di non incontrarla ne sul treno ne ad Hogwarts. Non poteva affrontarla, lui era nel torto, e l'aveva capito quando non contava più a nessuno la sua opinione, quando i giochi erano ormai conclusi. Lei insieme ai suoi amichetti l'aveva salvato dalla Stanza delle Necessitá durante la battaglia finale, salvandogli la vita. Invece lui mentre sua zia la torturava a villa Malfoy davanti a suoi occhi, ghignava gioioso, pensando che fosse il giusto trattamento per una mezzosangue. Come poteva essere stato così crudele? Quelle convinzioni, cosi ignobili, dove l'avevano portato? Ad avere un marchio nero sul braccio che avrebbe continuato a bruciare per sempre, a fuggire e a perdere l'unica persona speciale della sua vita, sua madre. Guardarla negli occhi e vedere solo la morte che le avvolgeva lo spirito e lo trascinava con sè nel baratro, mentre lasciava il corpo come omaggio o ripicca verso chi l'amava.
Ore 12.00 binario 9 e tre quarti
Il treno partì puntale stracolmo di studenti. Draco per fortuna trovò un cabina libera e si sedette al lato della poltrona, vicino al finestrino, guardando il paesaggio. Nessuno si presentò con l'intento di condivedere il viaggio assieme a lui, e questo lo rassicurò. Molti lo temevano e il resto lo disprezzava e lui non voleva parlare ne con gli uni ne con gli atri. Socchiuse gli occhi, concendosi al sonno ma soprattutto agli incubi che lo perseguitavano tutte le sere dal giorno in cui ricevette il Marchio Nero. Poco distante da lui, in una cabina da sei, completamente piena, Hermione era assorta nei suoi pensieri, non interessandosi alla conversazione dei suoi più cari amici. Pensava solo ad una cosa, a  Malfoy e al loro incontro notturno. Non riusciva a capire. E per lei non comprendere le cose era un situazione inaccettabile. Avrebbe dovuto parlare con lui.
Non aveva paura di quel vigliacco mangiamorte, lei era forte e coraggiosa. Nessuno l'avrebbe mai più ferita, tantomeno lui. L'aveva giurato successivamente alle fuga da Malfoy Manor, dopo essere stata torturata, e lei manteneva sempre le promesse.

Solo nei suoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora