Capitolo quattro- Scontro casuale

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-Ilary...Che è successo? Ho finito di parlare con Alessia e la chiamata è rimasta aperta.-

-Ehm, scusami, anzi...scusala, ma Alessia si sarà dimenticata di chiuderla oppure semplicemente non ci è riuscita.-

-Non ci è riuscita?-. mi chiese lui stupito.

-Non ci è riuscita perchè il mio cellulare si blocca la maggior parte delle volte e questa volta la chiamata è rimasta aperta.- spiegai agitata.

-Capisco. Bhè, la cosa buona è che adesso so il tuo numero.- mi provocò lui. -E so anche che ti sei memorizzata il mio.-

-Spi-ri-to-so.-gli dissi, scandendo parola per parola.

Decisi di cambiare discorso.

-E co..comunque hai se..sentito qualcosa?-. chiesi balbettando parole senza senso quasi.

-Perchè me lo chiedi?-.

-Nulla, dato che io, Bea e Alessia, stavamo parlando.-

-Quello che ho sentito è stato solo "Shshshsh", come il rumore della carta che si muove vicino al microfono del cellulare,se la vuoi sapere tutta.-

Feci un respiro di sollievo per il semplice fatto che non avesse sentito nulla. Era la prima volta che esternavo ciò che provavo alle mie amiche, dato che era la prima volta che provavo un'attrazione così forte per un ragazzo.

-Shshshsh? Vedo che ne hai molta di fantasia.- sbottai, ridendo.

-La prima volta che ridi quando ti parlo. Noto che faccio progressi.- disse, sollevato da quella risata. -È fantastico il suono dellaa tua risata che viene emanato.Vorrei essere lì...- ammise lui.

Non potevo crederci. Perché mi aveva detto quelle parole? Non aprii più bocca.

-Ehm.. forse ti ho messo un po' in imbarazzo.- continuò lui.

Nel frattempo entrarono le mie amiche in camera.

-Ilary, noi andiamo in bagno.- interruppe Beatrice.

-Con chi parli?-. commentò Alessia. -Dopo ci racconti.- sussurrò lei.

-Ehm..non preoccuparti Bryan.- lo tranquillizzai per quello che mi aveva appena detto. -Adesso devo andare a letto.-

-Buonanotte Ilary...-

-Notte Bryan...-

Attaccai, entrai in bagno e vidi Alessia e Beatrice che stavano origliando dalla porta.

-Ragazze...- dissi a loro con un senso di stanchezza e alla stesso tempo, di rimprovero.

Erano dispiaciute -Scusaci.-

-Era Bryan?-. mi chiese Alessia.

-Si, era Bryan! E per colpa tua la chiamata è rimasta aperta. E c'è il rischio che abbia sentito tutto, anche se ha smentito quando glielo chiesto.- affermai io.

-Opss.- sollevò gli occhi al cielo Alessia.

-Comunque se avesse sentito tutto meglio no? Lui saprebbe tutto ciò che lui ti suscita.- puntualizzò Beatrice.

La Magia Dei Tuoi OcchiWhere stories live. Discover now