Un'altro mondo

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Sam pov

Era passato un giorno da quando Damon aveva fatto la sua comparsa, facendomi dimenticare di essere arrabbiata a morte con lui.

Che ci potevo fare?! Questo era l'effetto che mi faceva!

Stavo sul letto e guardavo il soffitto bianco. Mi rilassava farlo, fin da quando ero piccola.
Mi donava pace e tranquillità.

Mi alzai controvoglia e andai a farmi una doccia, uscii dopo almeno quaranta minuti.

Misi l'intimo e un vestito estivo a fiori, senza spalline che mi arrivava fino a sopra il ginocchio.

Feci una crocchia disordinata e ripiegai il pigiama rimettendolo sotto il cuscino.

Scesi in cucina sperando di trovare Jade a casa. Ma non c'era, era a lavoro. Da poco l'avevano assunta in un ristorante/bar.

Mi aveva detto che tra meno di tre settimane un cameriere sarebbe andato via, così avrei iniziato a lavorare anche io.

Giusto per mettere da parte qualche soldo in più.

Mi avvicinai al frigo e presi del succo.
Lo misi sul tavolo e andai a preparare delle uova con il bacon.

Mi piaceva la colazione, era sempre stato il momento della giornata che preferivo.

Stavo per iniziare a cucinare quando suonarono al campanello.
Posai la padella sul bancone e mi avvicinai alla porta.

"Chi è?" Chiesi.
"Il fattorino con la pizza" sentii rispondere in modo sarcastico.

Un leggero sorriso spuntò sul mio volto. Riconoscevo quella voce.

Aprii la porta e mi ci appoggiai.
Lo vidi. Bello anche di mattina. I raggi del sole illuminavano il suo volto facendogli risaltare il colore dei suoi occhi.

"Peccato che io non abbia ordinato nulla." Dissi sorridendo. E chiusi velocemente la porta.

Mi riavvicinai al bancone e ripresi a cucinare, volevo che mi implorasse di aprirgli.

Sentii un rumore mi voltai e vidi la porta aperta ma nessuno fuori.

Il cuore cominciò a battere all'impazzata.

Mi rigirai di scatto dando le spalle alla porta.

"OH MIO DIO! DAMON SEI IMPAZZITO?!" chiesi vedendolo sorridere soddisfatto.

Misi la mano sul cuore cercando di respirare normalmente.

"Come cavolo hai fatto?" Chiesi arrabbiata.

"È uno dei poteri dei vampiri" rispose lui tranquillamente.

"Che?!" Davvero non capivo.

I vampiri possono entrare dove vogliono?

"Allora... noi vampiri o mostri della notte o creature che non dormono mai, non possiamo entrare nelle case dove all'interno c'è un essere umano. Ma se il padrone di casa ci invita ad entrare allora noi possiamo entrare quando vogliamo. Solo se ci invitano però! Una fortuna ma anche una disgrazia!" Disse facendo gesti teatrali.

"No, quindi ora puoi entrare qui dentro quando vuoi?" Chiesi tra lo sconcerto e la paura.

"Esatto bambola" disse sorridendo maliziosamente.

Sbuffai pesantemente.

"Hey! Guarda che anche Stefan può farlo!" Disse sconcertato nel vedermi così scocciata.

"Si, lo so. Ma lui non è come te!" Dissi indicandolo.

Il suo volto si fece serio, a passi lenti si avvicinò a me.

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