Sei il mio male

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*sera tardi*

"Bene, penso proprio che noi dobbiamo andare!" Disse Stefan alzandosi dalla poltrona su cui si era seduto poco prima.
"Si, penso sia meglio" rispose Damon che guardava fuori dalla finestra.
"Va bene, quello che doveva sapere ora Jade lo sa! Quindi potete andare." Rispose solenne Annie.

Oh che fortuna, è tutto il giorno che sono in questa casa! Poi voglio anche parlare da sola con la mia migliore amica, insomma non è da tutti scoprire di essere una strega!

Uscimmo dalla casa e aspettammo Damon che invece era rimasto dentro la casa, non so per quale motivo.
Mi avvicinai lentamente alla porta e ascoltai...
"Perché lo hai dovuto dire? " chiese un po' arrabbiato.
"Era un avvertimento! " Rispose Annie.
"Era già spaventata di suo" Continuò Damon.

"Non è questo ciò che ti preoccupa, quello che ti preoccupa davvero è il fatto che lei venga a sapere del tuo passato." Rispose seccata.

Il suo passato? Ma di che cosa sta parlando?

"Abbassa la voce!" Sussurrò Damon.
"Caro il mio Damon, un giorno o l'altro scoprirà che in te c'è una bestia dormiente che basta una sciocchezza per farla risvegliare. Prorpio come tuo fratello." Disse con un sorrisetto sul volto.

Che vuol dire che c'è una bestia in lui!

Damon si passò nervoso una mano tra i capelli.
"Un po' come tuo fratello! Lo Squartatore! Non ti pare un bel soprannome" disse alzando la voce piano piano.

Cazzo si è accorta di me!

Damon si voltò, provai a nascondermi dietro il muro ma ormai mi aveva vista.
Mi incamminai verso Stefan e Jade che parlavano vicino la macchina.
Qualcuno però mi bloccò il polso e mi fece girare verso di lui.
Di nuovo quegli occhi, erano scuri e mi facevano paura.

"Perché stavi ascoltando?!" Chiese alzando il tono di voce.
Mi stringeva il polso e mi stava facendo davvero male.
"L-lasciami Damon!" Provai a dire cercando di non sembrare la solita ragazzina indifesa.

"Quella era una conversazione privata!" Continuò ad urlami contro.
"Che cos'è? Non volevi che io sapessi che anche tu uccidi le persone per divertimento?!" Presi ad urlare anche io.
"Questi non sono affari tuoi!" Disse stringendo ancora di più il mio polso.

Ma perché doveva fare cosi? Fino a dieci minuti fa era il ragazzo perfetto, che si prendeva cura di me e mi proteggeva a tutti i costi. E ora?
Ora era lui la cosa da cui avrebbe dovuto proteggermi!

"Lasciami! " sussurrai.
"Dammi la collana!" Disse riferendosi alla collana con la verbena che non avevo più tolto.
"Che vuoi fare?!" Chiesi sgranando gli occhi.
Davvero voleva soggiogarmi affinché dimenticassi la conversazione?!
"Dammela!" Continuò.

"Non ti riconosco più" dissi con cacciando indietro le lacrime.
"Tu non mi hai mai conosciuto davvero! Non sai cho sono! Non sai quanto male posso fare alla gente senza nemmeno accorgermene! " urlò a sua volta continuando a stringermi il braccio, che pian piano si colorava di rosso.

"Che stai dicendo? " dissi vagando con gli occhi per non incontrare i suoi.
"Io sono il male per tutti quanti!" Disse abbassando il tono della voce.
Mi avvicinai e gli accarezzai piano la guancia con la mano libera.
Lui non si oppose, ma rimase impassibile.

"E ora?" Ripresi a parlare.
"Ora cosa?" Chiese alzando un sopracciglio.
"Vuoi farmi dimenticare tutto? Vuoi che non sappia più di te? Prima o poi l'avrei scoperto! Oppure pensavi di nascondermelo per sempre?!" Ormai non avevo più niente da perdere, quindi tanto valeva sfogarmi.

Abbassò lo sguardo, dopodiché tolse piano la mano dal mio polso rivelando un'enorme macchia rossa.
Ero davvero arrabbiata e delusa, ci ero cascata di nuovo! Eppure avrei dovuto imparare dall'ultima esperienza. Però no! Avevo detto 'magari non sono tutti come lui, magari Damon può cambiare!'

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