Nuovi incontri

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《Damon Pov》

Aprii leggermente gli occhi, richiudendoli subito dopo per la troppa luce che filtrava dalle tende.
Non ricordavo nulla, solo che mi ero ubriacato un po' troppo.

Una voce femminile mi riportò alla mente la 'bellissima' serata trascorsa.

"Amore!" Disse girandosi verso di me.
Era nuda e aveva un lenzuolo che le copriva giusto fino a sopra il seno.

Io invece avevo i boxer...inutile spiegare che cosa era successo.

"Il "bello" è che non mi ricordo il suo nome. So che è una cosa orribile. Ma questo la gente deve capire.

Devono capire che io non sono buono, non sono dolce o roba simile. Sono un mostro che cerca invano di combattere la natura, ma non ci riesce. Sono così e mai cambierò. Mai mi pentiró di fare ciò che faccio, o di essere ciò che sono. Sono un vampiro, un cacciatore. So che ho ucciso persone innocenti, ma non mi interessa.

...e so anche che sto cercando di trovare scuse per non sentirmi in colpa per ciò che ho fatto, per aver fatto del male a lei...la mia unica certezza."

Scacciai quell'orribile ricordo dalla mia testa... più le sto lontano meglio è.

"Mhh... rinfrescami la memoria carina. Cosa è successo ieri sera?" Chiesi facendo il finto tonto.

"Beh, eri al bar, abbiamo bevuto qualche bicchiere inieme e poi mi hai portata qui" disse in tono sensuale. Come se credesse di poter rimanere qui.

"Bene ora è il momento di andare" dissi, mi avvicinai a lei e la soggiogai.

"Ti scorderai di me, di questa notte e tornerai a casa." Le dissi.

Lei si alzò, prese la sua roba e se ne andò.

Dopo pochi minuti mi alzai anche io e mi misi un paio di jeans. Rimasi senza la maglietta e mi presi un bicchiere di vino, lo portai in cucina e dopo averlo scolato tutto lo poggiai sul tavolo.

Questa casa era bella, spaziosa e anche molto comoda. Ma nulla a che fare con la mia.

Qui ci venivo quando ero piccolo, moltissimi anni fa per le vacanze.

Mi affacciai alla finestra e vidi il lago, era una visione da mozzare il fiato. Ma purtroppo mi riportava alla mente ricordi che avrei cancellato volentieri dalla mia testa, quindi richiusi la tenda e iniziai a dirigermi verso le scale quando suonó il campanello.

Strano... pensai. Di questo posto sappiamo solo io, Stefan e...

Aprii la porta

"Damon, quanto tempo!" la sua voce risuonò ironica, sorpresa e maliziosa come sempre.

Non era possibile!

Era tornata...

Sam pov

Le lacrime ormai avevano cessato di rigarmi il volto. Ma ero ancora scossa dai singhiozzi, e questo non portava mai a nulla di buono.

Ero in un vicolo e la pioggia continuava a cadere.

Mi sedetti stremata in un angolo con il viso nascosto nelle ginocchia.

Il ticchettio della pioggia risuonava lontano. Immaginavo le goccioline di acqua che si schiantavano sui vetri delle finestre e questo mi fece ricordare quando ero piccola.

Amavo lo pioggia, ogni volta che pioveva immaginavo che da qualche parte nel cielo c'era un angelo che piangeva. Piangeva perché era troppo bello e innocente per vedere gli orrori della terra. E pensavo di raggiungerlo per poterlo consolare.

Ora invece pensavo solo a tre paroline... "non è cattivo" .
Queste risuonavano nella mia mente e vagavano libere, mentre immagini atroci di lui che uccideva gente innocente mi pietrificavano.

"Non è giusto, perchè deve capitare a me?! Io non ce la faccio, non posso perdere un'altra persona. La morte di mio padre non basta?! Che ho fatto di male?..."

Dei passi nella pioggia mi risvegliarono dal mio stato di "trance".

Alzai il volto, i miei occhi dovevano essere rossi e il mio trucco ormai colato. Ma non mi interessava...

Il suo volto era vicino al mio, ma non sentivo cosa diceva.

"Ehy, cosa fai qui? Ti prenderai la febbre sotto la pioggia!" Disse...

Aveva i capelli neri e gli occhi nocciola. Alto e muscoloso.

Mi aiutò a rialzarmi ma appena vide che barcollavo mi prese in braccio stile sposa e mi portò in un luogo non molto lontano.

Eravamo entrati in una casa, mi posò sul divano e mi coprì. Poi mi addormentai.

Aprii leggermente gli occhi...

"Finalmente" disse una voce maschile.

Mi misi seduta e appena i miei occhi riuscirono a mettere a fuoco riconobbi il volto del ragazzo.

Devo dire che era carino, ma non sapevo chi fosse né da dove venisse. Inssoma poteva anche essere un killer!

Mi tese la mano "Tyler, Tyler Lockwood." Disse sorridendomi.
Gliela strinsi anche se molto dubbiosa. "Sam Smith" dissi cercando di abbozzare un sorriso.

Mi portò una tazza fumante e una sua maglietta.

"Cambiati, non puoi restare con qui vestiti bagnati." Disse porgendomi tutto il necessario.

"No, non ti preoccupare. Vado a casa e mi cambio lì." Dissi cercando di avere un tono abbastanza sicuro e soprattutto credibile.

"Okay, senti, ti andrebbe di andarci a prendere un caffè un giorno? " mi chiese guardandomi negli occhi.

Ed io risposi :"Si, perché no!"

In fondo non c'era nulla di male. Era un bel ragazzo e questa era l'occasione adatta per conoscerlo meglio. E soprattutto per distrarmi.

Presi la mia roba e uscii da quella villa, decisi di tornare a casa.

Aprii la porta e fui travolta da Jade e dal suo abbraccio. Ricambiai e qualche lacrima rigó il mio volto.

Forse perché mi sentivo a casa, dopo tanto. Forse perché così mi sembrava di essere tornata alla normalità. Ma sapevo che la mia vita stava cambiando.

Prima mi sarei adattata, prima avrebbe smesso di farmi così male.


Spazio autrice

S

cusate se non è molto lungo il capitolo ma ho avuto molto da fare.♥

Comunque... cosa ne pensate?
Chi è secondo voi la persona misteriosa che ha bussato alla porta di Damon?

E chi è questo Tyler Lockwood? [quello nella foto di copertina]

Prometto di aggiornare al più presto!

Commentate se la storia vi sta piacendo ❤

Baci

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