2. BEAUTY

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▶ Wonderwall, Oasis♪♬
Per tutto il resto del giorno e per i giorni seguenti non riuscivo a togliermi dalla testa quella ragazza, e non sapevo spiegarmi perché mi avesse colpito così tanto. Così, una settimana dopo, decisi di uscire e andai nello stesso luogo in cui l'avevo vista, nella speranza di rivederla. Mi sedetti alla stessa panchina e aspettai. Stavo per andarmene, ma la vidi. Quando si sedette di fronte a me feci finta di niente, le lanciai solo qualche sguardo di tanto in tanto. Era così bella.
Mi piace guardare le persone, soffermarmi su ogni loro dettaglio, sui modi che hanno di comportarsi,  notare ogni particolare, cercare di capire perché hanno determinati attegiamenti e perché reagiscono in modi diversi a ció che succede loro. A volte mi perdo così tanto che non mi rendo conto di quanto tempo passo a fissarle e loro pensano che io sia inquietante. Me l'hanno detto più di una volta. Anche a me dà fastidio essere fissata, perció li capisco.
Evitavo di tenere lo sguardo fisso su di lei per troppo tempo, non volevo che anche lei pensasse che io fossi inquietante. Non aveva una bellezza esplosiva, di quelle che ti colpiscono subito ma comunque dopo un po' ti stancano perché ce ne sono tante uguali. Era una bellezza timida, nascosta, inconsapevole.
La carnagione chiara, quegli occhi meravigliosi. Quel taglio sbarazzino che le donava un'aria cosi delicata. Ad un certo punto sul suo viso sbocció un piccolo sorriso, chissà cosa le era passato per la testa. Era una meraviglia.
Tornai a leggere il mio libro un po' scossa. Da quando pensavo certe cose riguardo a delle ragazze? Cercai di concentrarmi sulla lettura e di mettere da parte quei pensieri, ma mi sentivo osservata. Alzai lo sguardo e vidi che stavolta era lei a fissarmi. Alzai un sopracciglio, non me l'aspettavo. Lei vedendo la mia espressione si mise a ridere e si coprì la bocca con la mano. Perché lo fa? Ha un sorriso così bello. Non sapevo cosa dire. Mi aveva tolto tutte le parole. Pensai a quanto avrei voluto registrare quella risata per riascoltarla ogni tanto. Poi mi resi conto che era una cosa veramente assurda e sorrisi. Ero davvero pazza.
Lei se ne andó e io rimasi ancora una volta seduta su quella panchina, stordita dalla bellezza di quella ragazza.

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