8. I'M SORRY

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▶Wake me up when september ends, Green Day

Sentii una voce familiare che mi incitava a svegliarmi. Era Alex.
Aprii gli occhi lentamente. Mi faceva male tutto, soprattutto la testa. Piano piano misi a fuoco e vidi il mio migliore amico con la faccia più incazzata che avesse mai avuto. Sentii la guancia bruciare e ci misi un po' a capire che mi aveva tirato uno schiaffo.
"Ma che cazzo ti prende?" gli urlai contro.
"Che cazzo prende a TE! Ti ho trovata ubriaca marcia in mezzo alla strada alle tre di pomeriggio. Mi devi una spiegazione. " mi rispose urlando anche lui.

Io non dissi niente. Dopo che Skyler se ne era andata da casa mia quella mattina, ero uscita a fare una passeggiata. Non pensavo a dove stavo andando, ma incosciamente mi ero diretta verso casa di Mikey. Non ho retto più. Le lacrime che tanto avevo trattenuto per mesi sono uscite e hanno iniziato a scorrere sul mio viso. Volevo scappare, andare via da quel posto, ma i miei piedi erano attaccati all'asfalto e non volevano muoversi. Sono arrivati i singhiozzi, i brividi. Non riuscivo a fare nulla se non piangere e fissare quella maledetta porta. Niente di tutto questo aveva senso. Niente. Non ci viveva più nessuno lì dentro, i suoi genitori si erano trasferiti. Quella casa e quella città contenevano troppi ricordi per continuare a viverci. Per un attimo ho avuto l'idea di entrare, pur sapendo che non avrei trovato nient'altro che quattro muri spogli. Nessun poster, nessun vestito per terra, nessun libro sul comodino, nessuna chitarra poggiata sotto la finestra. Nessun Mikey.
Non c'era niente lì dentro. Non c'era nessuno. Non c'era Mikey. Perciò avevo raccolto l'ultimo briciolo di forza rimasta e, dopo vari tentativi, ero riuscita a far spostare i miei piedi e a dirigermi verso l'unico posto che mi sarebbe stato utile. Il "bar" di Mr. D. Nessuno sa come si chiama, e a me nemmeno interessa. L'importante è che mi dia tutte le bottiglie di cui ho bisogno in qualsiasi momento, nonostante sappia bene che ho solo 17 anni.
Dopo questo non ricordo granchè.
"Non urlare, Alex. Si é appena svegliata da un semi-coma." era la voce di Skyler. Dopo averle dato un' occhiata confusa, mi accorsi che non ero nè a casa mia nè a casa di Alex.
"Perchè sto a casa tua?" chiesi confusa a Skyler.
"Era più vicina." rispose semplicemente Alex.
"Allora, mi vuoi spiegare che diamine è successo? " chiese ancora Alex.
Io non avevo voglia di parlarne.
"È ancora per Mikey? Cazzo Red, sono passati sei mesi."
"Chi è Mikey?"si intromise Skyler.
"Il suo fidanzato" disse incerto Alex.
"Morto" aggiunsi io, con una delle risate più finte di sempre.
"Oh, io.. non sapevo.. mi disp-"
"Non dire che ti dispiace, non potevi saperlo."
Skyler mi guardò tristemente, era evidente che si sentiva in colpa per la domanda fatta.
"Red, devi mangiare. Vado a prenderti qualcosa. E non preoccuparti per i tuoi genitori, li ho chiamati io. Pensano che siamo andati in spiaggia. Erano contenti di sapere che sono riuscito a tirarti fuori di casa. Mi adorano." disse sorridendo. Per fortuna gli era passata l'incazzatura. E i miei lo adoravano davvero. Ma d'altronde chi non adorava Alex? Era così carismatico che sarebbe riuscito a far cadere ai suoi piedi chiunque.
Il mio amico uscì salutando Skyler con un bacio a stampo, e io sentii un leggero bruciore all'altezza del cuore. Era gelosia o la vodka di qualche ora prima? Speravo fosse la seconda opzione.
Cercai di alzarmi dal divano su cui ero stesa, ma appena in piedi mi iniziò a girare la testa e dovetti sedermi di nuovo. Skyler mi guardò preoccupata e venne a sedersi accanto a me.
"Mi dispiace per il tuo fidanzato. Non pensavo che fosse questo quello a cui si riferiva Alex quando diceva che hai sofferto per un ragazzo."
"Ti dispiace? Come fai a dispiacerti? Non lo conosci nemmeno. Non lo hai mai visto. Però ti dispiace. Mi dispiace. Sapete dire solo questo. E poi mi guardate con pietá, come se pensiate che non riuscirò mai a superare una cosa del genere. Bene, avete ragione. Non ci riuscirò mai. Non ci riuscirò perchè a me non dispiace. Non mi dispiace. Non riesco a dispiacermi. Da quando se ne è andato non riesco a provare più niente. Nessun sentimento, niente. Non mi dispiace, capisci? NON MI DISPIACE!" dissi tutto d'un fiato, con le lacrime che avevano iniziato a bagnare il mio viso.
Skyler non disse niente. Si limitó ad asciugarmi le guancie e a stringermi in un abbraccio.
Uno di quelli che ti spezzano le ossa ma ti aggiustano il cuore.
"Quel fottuto giorno, una parte di me é morta con lui." sussurrai tra le lacrime.

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