La fontana.

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-"Mi stai già sulle ovaie, vedi di alzare il culo da qui, o me ne vado io"
Mi guarda perplesso, dalla testa ai piedi, quasi sconvolto, poi abbassa la testa e vedo spuntare sulle sue labbra un sorriso, un sorriso da deficiente.
-"Non te farei mai scomodare, magari te porto direttamente sotto à fontana, almeno co un po d'acqua fredda po essè che diventi meno acida"-
Mi fa incazzare terribilmente sto tizio. Sono in piedi davanti a lui, mi guarda, pensa che sono una ragazzina che mi sto alle sue provocazioni. Senza risponderlo, corro verso la fontana, zeppa di gente attorno.Chi scatta foto,chi getta una monetina o semplicemente osserva.Senza pensarci,mi tuffo tra il flusso dell'acqua che scorre imperterrito su di me. Sono completamente fradicia. Indossavo un pantaloncino corto che ormai si è appiccicato come una ventosa sulle mie cosce, e la maglia è diventata trasparente. Ho i capelli bagnati,che mantengono nonostante tutto la mia natura mossa.Esco da lì.Tutti mi guardano come se fossi una squilibrata..in effetti. Chi si getterebbe mai,sotto la fontana di Trevi,dinanzi a tutta questa gente solo per una stupida provocazione di un ragazzo che manco conosco? Ma io non sono normale,questo lo sapevo già. Vedo avvicinarsi quel deficiente che ride senza darsi una calmata e continua a guardarmi, con quei suoi pozzi verdi.Sembra lo faccia apposta, vuole mettermi in imbarazzo? Peccato che non ci casco. L'ultima volta che l'ho fatto..basta ora.
-"Te sei fori"-
-"Ora che l'hai capito.."
-"Alza il tuo culo..sisi ho capito.."
"Ah finalmen.."
"Ma non lo faccio"
Mi guarda con un sorrisetto dolce.Dolce e non provocatorio? Strano. Mi parla di nuovo.
"Come ti chiami?"
"Indovina"
"Sol?"
Scoppio a ridere e lui sorride.
"Dai dimmelo"
Devo ammettere che i suoi occhi sono davvero..davvero..
"Allora?"
"Mi chiamo Micole"
Dico sorridendo
"La prima volta che me sorridi"
"Tu?Come ti chiami?"
"Mattia"
Ritorniamo sul muretto dove eravmo seduti prima.
"Se vede che non abiti qui,già ti avrei conosciuta"
"No,non abito qui,ma è davvero una bella città"
"Da dove vieni?"
"Milano"
"Quanti anni hai?"
"Mi stai a fa il terzo grado?
Comunque ventidue"
"Ventisei."
Prima che glielo chiedessi,mi ha anticipato. Nonostante è un tipo simpatico rimane lo stesso un deficiente.
"Dove abiti? Hai una casa o sei in affitto?"
"La seconda"
"Hai un lavoro?"
"No,domani mi raggiungono due amici e insieme troveremo una soluzione e divideremo casa."
"Io so come aiutarti,o meglio aiutarvi"
"Spara"
"Un mio amico ha bisogno di 5 dipendenti per il suo locale,è molto grande e deve trovarsi ragazzi giovani".
"Siamo un mio amico e una mia amica,già so che per loro andrà più che bene,grazie mille Mattia"
"Di nulla,dimmi dove abiti che t'accompagno"
"Ma non devi"
"Ma voglio farlo"
"Se no?"
"Queste strade di notte sono un po.. Ti accompagno punto."
"Allora grazie"
Gli faccio uno dei miei più sinceri sorrisi.
Arriviamo dopo un po, visto che ci ho messo tempo per spiegargli la strada,visto che non sono di qui. Arrivati al portone mi saluta e ci scambiamo i numeri,per organizzarci domattina,visto che si era fatto tardi ed io ero ancora bagnata. Ma non ci pensai minimamente,in una sera già sapeva tutto di me. Gli ho raccontato dei miei genitori,del rapporto con loro,e lui con i suoi.
È proprio come me.Questo mi rassicura,so di aver trovato un nuovo amico qui a Roma,anche se è sempre un deficiente.
Entro in casa,mi lavo e indosso il pigiama. Mi infilo nelle coperte calde,ma sento vibrare il cellulare.
-"Sogni d'oro nocciolina"
Nocciolina? Ma..ma..rido da sola.
-"Anche a te deficiente"
Non gli chiedo perche del "Nocciolina" me lo dirà lui sicuramente.
-"Sempre dolce tu eh! Comunque nocciolina per i tuoi capelli color nocciola!"
"Scrivici una canzone"
Mi ha parlato delle sue canzoni,di quanto ama la musica,quanto me,che però non ho mai scritto qualcosa di mio. Scrive d'amore,spero che presto mi fara sentire qualcuna, non ho insistito perché infondo comprendo che ci conosciamo solo da una sera.
Per me già è tanto. Mattia è una bella persona,anche se non sembra alla prima apparenza, come me d'altronde.
"Tranquilla, mi inspiri particolarmente"
"Che onore.A domani sconosciuto"
Si lo chiamo così,perche visto che pareva un pazzo mentre camminava e si fermava all'improvviso mentre mi accompagnava a casa,fingevo di non conoscerlo.
"Notte stronza"
Si è irritato MUAHAHAHAH.
Affondo nel cuscino e ripenso all'enorme cazzata fatta stasera alla fontana,e mi rimbomba nelle orecchie la risata di Mattia.Un suono piacevole.

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