Un tuffo nel passato

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L'indomani è il campanello che mi sveglia, ma faccio solo a tempo ad arrivare metà scala che vedo Matteo e Giulia aprire la porta.

"Buongiorno dormiglione" mi saluta Fra dandomi il cinque. Rispondo con uno sbadiglio e ricambiando il cinque. Giulia e Silvia si presentano, non si conoscevano prima d'ora. Non so che impressione hanno avuto l'una dell'altra, ma spero che possano andare d'accordo.

"Forse sarebbe il caso che ti mettessi una maglietta..." commenta Giulia mentre ci sediamo a tavola per fare colazione "Hai ospiti" conclude riferendosi a Silvia.

"Ah non m'imbarazza" risponde Silvia tranquilla "Sono abituata al suo essere scostumato. Non so se ti ha mai raccontato di certi episodi accaduti nel mio bar".

Mentre lo dice, guardo Giulia, sono proprio curioso di vedere cosa risponde e come reagisce.

"No purtroppo" la sua voce ha un tono dispiaciuto, ma non so quanto realmente lo sia "Ma sarei felice di se me li raccontassi" dice sorridendo "Non t'imbarazza vero Nicola?".

"Non ho nulla da nascondere". Lo sta facendo apposta, so che gioco vuole fare, vuole solo vendicarsi. Dovrebbe sapere che con me non attaccata.

Io e ragazzi ci assentiamo un secondo per andare a fumare una sigaretta. Finalmente siamo soli.

"Com'è stato avere Giulia in casa stanotte?" mi domanda Francesco.

"Un po' imbarazzante sinceramente. Voglio dire, sapete benissimo che è successo tra noi, ma sapete anche che con Alexander in giro e con quello che è successo in passato...".

"Tu quindi come stai?" aggiunge Matteo.

"Normale per quanto imbarazzante sia questa situazione sotto un certo aspetto".

"Fossi però in voi, rientrerei, avete lasciato due donne sole a spettegolare!" commenta Matteo ironico. In quel momento esce Silvia dicendoci di entrare, che il caffè finalmente è pronto.

Finita la colazione, decido di affrontare l'argomento per cui siamo qui. Non si può rimandare a lungo e Silvia merita di sapere.

"Adesso basta scherzare ragazzi, Silvia se siamo tutti qua c'è un motivo". Il suo volto sorridente subito cambia espressione.

"Non ti preoccupare" le dice Francesco prendendole la mano. Lei si guarda intorno spaesata e un po' agitata.

"Tranquilla, con noi, anzi con i ragazzi sei al sicuro. Ora ti spieghiamo tutto dall'inizio" aggiunge Giulia.

Io e i ragazzi ci guardiamo, i nostri sguardi decidono che debba essere io a parlare, poi mi volto a guardare Giulia, e anche lei è d'accordo.

"C'è un ragazzo, un nostro coetaneo che dopo tre anni di assenza è tornato in patria. Si chiama Alexander Tromi. Figlio del magnate russo produttore di vodka Karl Tromi e dell'italo-russa Katarina Anokoff. È nato in Italia, ma ha la residenza sia italiana sia russa. Fin da piccolo è vissuto nel lusso, vivendo tra Russia e Italia. Suo padre però oltre ad essere il più grande produttore su scala nazionale di vodka è anche ai vertici della mafia russa in Italia nel settore di contrabbando di armi russe, che qua sono illegali. Ovviamente fin da piccolo è cresciuto in quest'ambiente malavitoso, per lui è normale. C'è dell'altro. All'età di tredici anni ha cominciato a rubare e fare il prepotente con i coetanei e anche con gli insegnanti. Minacce di persecuzione, ricatti in cambio di favori. All'età di quindici anni era il vice presidente del clan e suo padre a capo. Era già prepotente, vile, meschino e bugiardo, lo è sempre stato. Una sera, al compleanno di un ragazzo della nostra scuola ha violentato una ragazza. Purtroppo non siamo arrivati in tempo per fermare quest'orribile gesto. Da li ha cominciato a intimidire tutte le ragazze e le violenze sessuali hanno subito un'impennata nel concreto. I genitori delle vittime hanno denunciato, sono anche finiti in tribunale ma suo padre è un uomo che solo a vederlo mette in soggezione, e tutti sapevano cosa si rischiava a inimicarselo, così un giorno per caso le carte del processo e delle denunce sono andate perse. In realtà quella sera li pedinammo e abbiamo le prove che sono stati loro a farle sparire. Tre anni fa c'è stata una cosa che mi ha fatto andare in bestia, ho perso il controllo quando a ricreazione ho sentito delle urla provenire dallo sgabuzzino del primo piano. Siamo corsi in massa, e aprendo la porta c'era Giulia in lacrime e Alexander a terra in un angolo che sanguinava. Lui ha tentato di stuprarla e lei si è difesa con i primi oggetti che ha trovato attorno a se. Era la prima volta che una ragazza si ribellava, e questo lo rese ancora più cattivo. Sapevo che alla fine l'avrebbe colpita perché come potrai ben immaginare lui, sapeva che noi sapevamo dei suoi affari. Non tutti sapevano cosa combinasse, certo sapevano che c'era da stare in guardia e tenersi ben distanti ma nulla più. Siamo arrivati a scontrarci più volte, anche fisicamente oltre che con insulti e minacce. E per vendicarsi di me che continuamente gli metteva i bastoni tra le ruote decise di prendersela con Giulia perché sapeva della nostra profonda amicizia. Comunque dopo quell'episodio i genitori decisero di spedirlo in Russia da parenti, probabilmente perché le voci sul conto cominciavano a circolare troppo e la famiglia, non poteva permettersi di macchiare troppo la loro fama. Prima che se ne andasse, siglammo l'accordo che per almeno dieci anni non sarebbe dovuto tornare qua e che nel frattempo sarebbe dovuto andare a farsi curare. Che ci crediate o no suo padre fu il mio più grande sostenitore di questa proposta, perché sarà pure un mafioso, ma non ha mai stuprato o violentato una donna, è una cosa che odia, perché mi ha confidato che da piccolo in famiglia dovette assistere agli abusi nei confronti della sorella, e da li si ripromise che questo atto non l'avrebbe mai commesso in vita sua. Pensate, che gli offrirono anche di occuparsi del giro della prostituzione ma rifiuto. Comunque Alexander forse pensava di farla franca, ma si sbagliava e si sbaglia tuttora. Pensava che non scoprissi che anche in Russia la sua condotta non fu migliore di quella che già conosciamo. Devo ammettere che in questi anni di violenze sessuali ne ha commesse poche, per dirlo ho i miei informatori di fiducia. Da quando se n'è andò in questi tre anni è tornato tutto alla normalità. Ora è tornato, senza preavviso, e c'era un punto specifico nell'accordo che prevedeva un preavviso di tre settimane nel caso in cui avesse deciso di tornare, con dettagliate informazioni sul motivo e sulla durata del suo ritorno, dov'era specificato a chiare lettere che nel caso di menzogna avrebbe rischiato grave. Ma non l'ha fatto, e questo ci ha messo in guardia".

"Però" commenta "Ha un bel curriculum questo tipo. Ma io che centro?".

"Non lo capisci? Lui è vero che non ti conosce, ma conosce Francesco e le notizie girano veloci. Visti i precedenti non mi stupirebbe che decidesse di attaccarti o di minacciarti per un qualsiasi motivo inutile. Per questo ieri sera ho chiesto a Francesco di venirti a prendere. Non voglio che tu stia sola. Prima voglio sapere per quale motivo è tornato".

"Qualcosa mi dice che lo scopriremo presto" aggiunge Giulia.

Dopo aver spiegato a Silvia la scena di ieri sera al ristorante andiamo all'appuntamento con gestore dello stesso.

Il signor Toshimo, così abbiamo scoperto che si chiama, ci dice che ieri sera una volta tornato a casa ha cercato informazioni su quel ragazzo. Ha trovato solo pochi articoli , cosa per niente sorprendente, ma da quello che ha letto ha intuito che mettersi contro quel ragazzo senza essere cautamente protetti non deve essere per niente una scelta da persone ragionevoli. Ed ecco perché alla luce delle nuove notizie decide di accettare il mio aiuto, chiedendomi anche di raccontargli tutto quello che so su Alexander.

Intantogli dico che è meglio sbrigarci con quanto gli avevo promesso, lo porto a casadi un amico. Lui è un ex guardia del corpo e visto che mi doveva un favore, gliho detto di occuparsi della protezione del locale di Toshimo, per farlo useremocome copertura il lavoro di cameriere. Dopo avergli presentato quest'amico, lilascio soli a parlare per circa un'ora, di cosa abbiano parlato penso siafacilmente intuibile. Poi andiamo a pranzo e di fronte a un bel piatto di pastagli racconto di Alexander. Si scusa per essere stato un po' diffidente la seraprima, ma ha deciso di accettare la mia offerta di protezione�����@�{,כE

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