Rivelazioni

101 6 2
                                    

Dopo l'avviso della convocazione da parte di un misterioso portavoce l'ansia nel gruppo è visibilmente aumentata.
Le guardie d'ottone si sono disposte a rettangolo intorno a noi e tengono impugnati con forza i loro fucili al plasma. Il mio arrivo ha originato delle reazioni, che faccio fatica a capire, da parte dei capi di questo misterioso mondo. Gordon e Elena sono agitati e si vede.
Gordon si batte la mano sulla gamba molto velocemente mentre Elena cerca di rilassarsi girandosi una ciocca di capelli tra le l'indice e il medio.
Gli unici tra i presenti che non sembrano agitati sono Xibris e la felina umanoide. Provo ad avvicinarmi a Xibris per provare a chiederli delle spiegazioni perché non mi fido della felina umanoide.
Lui nota che mi avvicino.
-Xibris cosa sta succedendo?-
-Non posso ancora dirtelo, ma non preoccuparti- dice continuando a guardare davanti. Sono ancora in guardia: mi stanno portando con un plotone di guardie davanti a un consiglio che ha richiesto immediatamente la mia presenza subito dopo l'atterraggio, credo sia d'obbligo esserlo.
"Fantastico" pensai sarcasticamente.
Xibris capisce che non sono tranquillo anzi, credo di essere il più agitato. Ma so che le sorprese non sarebbero finite. Intanto per passare il tempo mi guardo in giro e devo dire di essere parecchio impressionato dall'ambiente che mi circonda. Il solo astroporto era bellissimo: alte torri di controllo controllavano il traffico, ma davano un'idea di grandezza e superiorità immense.
Numerose piste, illuminate da potenti luci bianche, accoglievano numerose navi di ogni forma e genere. Vengo interrotto nelle mie osservazioni quando il gruppo si ferma: davanti a noi c'è un altro gruppo numeroso di guardie e davanti a esse c'era un centurione: la sua armatura ricordava quella delle altre guardie, ma era molto più elaborata con un elmo che ricordava molto i soldati dell'antica Roma. Il portamento che aveva lo identificava come un persona di comando: schiena dritta, sguardo serio e sicuro, voce forte e tranquilla, il viso era quasi totalmente coperto dal casco.
Xibris fa un inchino mentre gli altri fanno il saluto militare.
-Xibris Xar, cedimi il prigioniero e torna alle tue mansioni. Il consiglio mi ha ordinato di scortarlo da qui in poi.-esordì il centurione
Xibris rispose mentalmente come sempre. Mi ci devo ancora abituare.
- Si Lord Tarkas, ma chiediamo di assistere all'udienza.-.
Lord Tarkas aspettò un attimo prima di rispondere.
-Così sia-.
Detto questo io e il gruppo saliamo su un trasporto corazzato parcheggiato nelle vicinanze dell'astroporto.
Mi fanno sedere e sono comunque circondato dalle guardie.
Guardo dalla finestra davanti a me la città. È favolosa: alti grattacieli pieni di vita svettano sul traffico di navicelle di vari colore e dimensioni che sfrecciavano.
Ma c'è una cosa che è più bella della città...Elena. Dal primo momento che ha tolto il casco. ''Innamorato? no.'' rifletto.
Comunque con il suo viso cesellato, gli occhi azzurri splendenti come non mai e gli zigomi le fornivano un aria forte e sicura.
E i suoi capelli biondi...merda.
Era difficile da non guardare.
Fui distolto purtroppo da un atterraggio abbastanza...brusco.
I soldati mi alzarono con forza dal sedile e mi portarono davanti un edificio o meglio, un monumento.
Ricordava un tempio dell'antica Grecia ma con l'aggiunta di una cupola sostenuta da possenti colonne. Imbocchiamo la via principale e la percorriamo fino ad entrare nell'immensa cupola.
In questa sala ci sono dodici troni.
Dodici immensi troni... un capogiro mi coglie di sprovvista.
Nel frattempo sui troni compaiono, con dei forti bagliori, delle figure titaniche.
Ognuno di quegli esseri è meccanico, biologico o comunque non umano.
L'essere seduto sul trono centrale si alza e mi viene incontro.
Tutti i presenti, eccetto gli altri titani, si inchinano. Io tento un inchino ma, rispetto a quello eseguito dal resto delle persone presenti nella sala, il mio sembra una copia molto buffa che suscita ilarità tra i presenti, o almeno credo.
Osservo il capo, o almeno quello che a giudicare dal comportamento detiene il comando. Era un essere dall'aspetto umano, anche se il suo corpo è il doppio di qualsiasi umano, e sulla schiena spuntano ali metalliche di una bellezza mistica. La sua pelle, che sembra dura come il diamante, è decorata con linee d'oro che ricordano i fulmini.
''Sono un miserabile nano''penso ironicamente.
L'uomo''son gigante e tu un nanetto'' si dimostra avere una voce modulata ma potente.
-Un asceso...da quanto tempo che non ne arriva uno- mi dice -Chi è stato a farti da mentore nell'ascensione?-

La prima risposta che mi venne in mente è ''nessuno''. Mi ci hanno costretto eh, non l'ho mica chiesto di essere preso da un gruppo di maniaci. Ma poi capisco che si riferisce al Nobilis. Provo a descriverlo.
Non l'avessi mai fatto!
Tutti i presenti sono stupiti e dallo stato di noia che avevano poco fa sono passati ad uno stato di guardia, la tensione è visibilissima sui loro volti come dipinta, quasi artistica.
Le guardie mi puntano le armi, gettando lo sguardo sull'uomo ''son gigante e tu un nanetto'' per capire che cosa devono fare.
Il capo nel frattempo sprizza elettricità, sul suo viso oltre alla tensione, c'è anche la rabbia e la sorpresa.
-Quel folle?! Sei un suo prodotto?!- dice esplodendo con tutta la sua voce.
Sto per controbattere ignorando che sono circondato solo da guardie armate e 12 esseri titanici.
Ma sento le forze venirmi meno.
La testa inizia girarmi e il mondo intorno a mo cambia, è un vortice di colori, poi il nero.

Quando rinvengo mi trovo sotto un soffitto beige.
Mi alzo dal letto dove sono sdraiato.
La stanza in cui mi trovo è elegantemente decorata con uno stile rinascimentale:eleganti colonne sono posizionate in modo da sostenere la stanza, i mobili e le decorazioni sono in legno scuro e levigato. Inoltre c'è un balcone in marmo che da una vista da paura sulla città in lontananza.
-Ti sei svegliato, bene...preparati inizieremo subito l'allenamento- esclama una voce forte ma tranquilla.
Lord Tarkas. Cazzo, già non mi piace e lo conosco da pochissimo. Mi giro e vedo che non è da solo.
C'è anche Xibris. Sono di essere trascinato da una parte all'altra senza sapere nulla.
-Prima mi darete delle spiegazioni- gli rispondo.
Tarkas scuote la testa e rimane fermo sulla decisione.
-Io non faccio nulla finché non ho delle fottute spiegazioni!-.
Lord Tarkas sta per ribattere più aspramente ma Xibris interviene allontanandoci con le mani.
-Prima che voi signori vi picchiate, e necessario spiegargli qualcosa Tarkas-
Tarkas prova di nuovo a replicare.
-Sai che se vuole fidarsi di noi è necessario raccontarli la verità- continua invece Xibris.
Tarkas ci riflette poi annuisce.
Xibris inizia a raccontarmi.
-Un tempo quando le razze di insetti, di cibrani e di umani erano ancora in stato primitivo, la razza più antica dei Nobilis osservava è aiutava a crescere queste razze. Alcuni Nobilis si innamorarono di alcune donne umane e cibrane. E dalla loro unione nacquero i primi attendenti:individui sovraumani.
Ma un gruppo di Nobilis e fanatici capitanati da un essere denominato Novae cercò di imbrigliare le abilità delle tre razze in degli attendenti chiamati Solar potenti come nessuno. Fortunatamente il consiglio si schierò contro di loro e li distrusse. Novae però aveva scoperto qualcosa...qualcosa di antico più di noi: i Titani. Gli attendenti creati da Novae, per sfortuna nessun Solar, fu rinchiuso. Capisci quale minaccia posso rappresentare uno come te, ovvero un attendente di Orkar, il braccio destro di Novae?-
-Perché mai dovrei essere pericoloso?- esclamo con un brutto presentimento.
-Ogni Nobilis quando si trasforma ha nel suo sangue un determinato tipo di energia cosmica o spirituale. Il tuo tipo è raro quanto particolare:è di tipo omega ed appartiene ai Titani. Inoltre i tuoi cambiamenti fisici sono collegabili ad elementi di Orkar-
Così mi porse uno specchio.
Mi viene un colpo.
Non sono più un umano, ma un essere umanoide con un armatura che mi fa da ''seconda pelle'' di color ottone con sfumature rosso sangue, decorata in modo che sembri una pianta spinata compreso l'elmo, ho poi una specie di veste rossa che mi copre una parte delle gambe. Sembro malvagio ma, a dirla tutta, non mi dispiace.
-Oddio...cosa dovrei essere?- esclamo sbigottito.
-Sei un Titano ad una prima occhiata. Hai ultimato la tua trasformazione quando sei svenuto all'udienza. Ora bisogna solo capire che poteri e abilità hai ottenuto -. -Ogni Titano guadagna dei poteri predestinati dalla nascita- si intromette Xibris.
-Aspetta ma i Nobilis hanno dei figli??I Nobilis non vengono creati dalla Ascensione?.-esclamo sorpreso.
Lord Tarkas rimasto in silenzio era sorpreso dalla mia domanda.
-Si certo, i Nobilis non sono solo come Xibris ma anche di diversi tipi, come degli incroci. Noi siamo simili alla tua ex-razza: nasciamo, cresciamo, viviamo,amiamo, diamo vita e moriamo.
Anche se i Titani vivono di più e si uniscono in famiglia più raramente mentre qua dai noi le nascite sono abbastanza comuni per i Titani.
Mi siedo e tento di assorbire le informazioni.
Cazzo mi stanno incasinando la testa.
-Cosa succederà adesso?- dico alzando la testa verso Xibris.
Noto che comunque Lord Tarkas mi getta uno sguardo soddisfatto, e subito dopo mi sento svenire.
-Cosa hai fatto?!- dice con voce concitata di Xibris.
Sento che Tarkas tiene fermo Xibris impendendogli di aiutarmi e prima che le tenebre mi inghiottano sento Tarkas parlare nuovamente.
-Il consiglio ha decretato che venga accompagnato su Corok e che avvenga affidato ai Titani...-

Le Cronache della squadra OmegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora