Mi risvegliai di soprassalto. Ero in una cella. Mi guardai intorno, a giudicare dalla moltitudine di casse dovevo essere nella stiva di una nave.
Sentii fitte in tutto il corpo, specialmente alla testa.
-Dio che male!- dissi massaggiandomi la testa.
Mi guardai gli stracci che avevo addosso. Vestiti da carcerato.
Ormai fidarmi è diventato difficile.
Le mie riflessioni vengono interrotte dall'aprirsi della porta davanti a me e due figure entrano.
Non le vedo perché sono controluce. Mi fingo addormentato.
Pare che non abbiano notato alcuna differenza nel mio stato pietoso.
Una delle due voci inizia a parlare.
È di un ragazzo, ha un tono arrogante e sprezzante, tipico della gioventù ribelle.
-Questo sarebbe il presunto Titano?? Ah mi sembra più uno sciocco e uno stupido, tanto varrebbe darlo in pasto a Korgon. Non capisco il senso di mandarlo su Corok quando in realtà è su Yonhor-.
L'altro, con un voce più adulta, rispose zittendolo.
-Non è nostro compito discutere gli ordini di Lord Kantis, di Lord Yagan e di Sir Tarkas-.
Maledetto bastardo! Ha approfittato e tessuto la sua trappola per poi lasciarmi a marcire su un pezzo di roccia.
E quegli altri due? Kantis e Yagan, mi sarei vendicato.
-L'altra prigioniera è sveglia?- chiese l'adulto al ragazzo, che rispose con un sì secco.
-Bene, vado a controllare. Tu rimani qua e non fare cazzate-.
Il ragazzo rispose nuovamente distrattamente.
Uscito l'adulto, il ragazzo si sedette e si sfregò le mani, a giudicare dal rumore.
-Sono "leggermente" nervoso. Ho bisogno di scaricarmi, che ne dici di aiutarmi eh?-.Improvvisamente cominciarono a colpirmi con calci e pugni. Stetti lì, fermo a subire quei colpi nonostante il dolore, nonostante le lacrime silenziose. Poi qualcosa si risvegliò in me. Sentii una fredda rabbia pervadermi e vidi che la mia mano assumeva la forma da titano. Una nuova energia mi pervase completamente. -Che cosa è successo?-esclamò il ragazzo notando il cambiamento.
-La tua morte succederà- mormorai una voce diversa, più profonda e carica di rabbia.
Mi alzai lentamente e anche se era buio vedevo benissimo.
Il ragazzo era spaventato ma cercò di colpirmi lo stesso con un coltello, mirando al cuore, convinto che fossi indifeso.
Gli bloccai il braccio, il ragazzo era muscoloso ma in confronto a ciò che ero adesso non sembrava niente. Glielo strinsi con forza tappandogli con la mano il gemito di dolore che uscì dalle sue labbra. Lo presi per il collo e strinsi.Nella frazione di un secondo con un singolo movimento di polso gli spezzai il collo.
Superai la porta da dove era giunto prima.
Camminavo con calma, e grazie all'elmo che vestivo grazie alla mia trasformazione, mi abituai alla luce al neon che illuminava i corridoi.
Era una semplice nave cargo con poche stanze tutte con i segni di un uso prolungato.
Era una nave vecchia...molto.
Mi stavo dirigendo alla cabina di commando che si trovava sulla prua della nave quando d'improvviso mi girai e bloccai un coltello lanciato da dietro con un ottima precisione. Dovevano essere soldati o mercenari per via della muscolatura robusta e la precisione con i coltelli.
Ma l'adulto che avevo davanti era pelato, di altezza media e robusto, con una cicatrice che gli deturpava la faccia che gli partiva dalla palpebra dell'occhio sinistro e andava fino al labro.
Aveva occhi marroni stretti che mi guardavano con un misto di paura e odio.
Doveva essere legato con al giovane.
-Sporco essere, ti uccido e ti scortico vivo per ciò che hai fatto a Vad!- le mani erano serrate in pugni. Non vedeva l'ora di vendicarsi.
-Forza,vediamo se sei meglio del ragazzo- lo sfidai.
Lui impreco e con uno sguardo carico di odio mi guardo e iniziammo a combattere.
Corse verso di me e sferrò un calcio mirando al petto, lo deviai con un braccio e gli presi il collo, lo sollevai in aria e lo sbattei sul pavimento.
Un gemito quasi impercettibile uscì dalla sua bocca. Non si arrese, così mi afferrò con le gambe il collo e cercò di strozzarmi.
Non mi feci intimidire.
Gli piantai due pugni nello stomaco e grazie alla mia armatura i guanti sono corazzati e dotati di spine. Un urlo di dolore risuonò per i corridoi della nave. Si rialzò a fatica, cingendo con un braccio il torace all'altezza dello stomaco.
-Credo non mi manderai la cartolina di natale-gli dissi sarcasticamente.
Il mio avversario estrasse un machete lungo un metro e mezzo di buona fattura.
Menò il primo fendente mirando alla spalla, schivai il colpo rotando su me stesso, poi lo bloccai sollevandolo da terra, sbattendolo poi contro la parete. Con il machete tentò di colpirmi, ma la lama dopo aver colpito due volte l'armatura si spezzò e con un calcio lo spedii contro la parete opposta del corridoio a 4 metri di distanza.
Cadde per terra, ma sentii un mormorio.
-Se io muoio, tu morirai con me mostro!-.
Alla mia destra provenne un rumore di esplosioni, corsi in direzione del rumore e vidi Elena che mi veniva in contro correndo, poi si bloccò. Era scioccata e anche un po' impaurita.
Non volevo che mi vedesse cosi.
-Tu?!- ansimò indicandomi..
Anche se sporca di fuliggine e con numerosi tagli su tutto il corpo, è ancora bellissima.
"Oh Niker sei cotto eh'' pensai ironicamente.
-Dobbiamo scappare, ti devi fidare di me- le risposi.
Ma capii ciò che avevo detto: una cazzata. Facevo paura.
Le presi per un braccio senza pensare e iniziai a correre per i corridoi della nave.
''Ti prego fa' che abbia il teletrasporto" pensai intensamente.
Le tenebre ci circondarono. Fummo "sputati" su una duna di ghiaccio. Rotolammo un paio di volte. Sentii la neve fresca sui capelli, poi ci fermammo. Lei era sopra di me e i nostri occhi erano fissi in quelli dell'altro.
Il tempo mi sembrava che si dilatasse, sentivo il suo respiro. Giuro che il mio cuore perse un battito. Poi lei tutta impettita si alzò. Mi alzai e mi guardai intorno: eravamo in un deserto di ghiaccio. Il santuario fortezza dei Titani era lì, me lo sentivo. E con lui le mie risposte, lo avrei trovato a ogni costo. Ricevetti uno schiaffo micidiale.
Mi girai allarmato, Elena mi guardava furiosa io invece la guardai sorpreso. -Sei un assassino! Hai ucciso dei soldati di Magna Xorus, ne ho visti i corpi! Cosa sei?!-
Era pronta a combattere.
-Ho ucciso due fottuti sadici! Cosa avrei dovuto fare, lasciare che mi torturassero?- mi lascia cadere sulle ginocchia.La rabbia era sparita e aveva lasciato spazio al rammarico, ai sensi di colpa.
Elena si addolcì, probabilmente capiva la situazione. La guardai. Stavo chiedendo il suo perdono. Poi un'ombra si avvicinò. I miei occhi potenziati capirono cos'era.
-Corri Elena!Corri!- urlai.
La bestia era vermiforme e immensa, puntava ad Elena come un lupo punta la sua preda. Voleva sangue, il sangue di Elena.
Cercai di immaginare una arma per attaccarlo. Dopo poco strinsi in un mano un arma. Corsi verso la bestia.
Era velocissima ma spiccai un balzo e coprii i 3 metri che ci separavano e ficcai nella sua "testa" la lama che affondò come un budino. La bestia iniziò a dimenarsi e mi scagliò contro una parete di ghiaccio a 10 metri di distanza.
Il contraccolpo fu micidiale, mi si annebbiò la vista e il mio corpo non rispose più.
Elena era senza difese. Cercavo di alzarmi ma era impossibile. Persi i sensi ma prima che chiudessi gli occhi un bagliore colpì il verme e lo fece scappare.
Poi il buio totale.Ragazzi ECCOMI SONO TORNATO! Scusate per il lungo tempo che non ho aggiornato ma sono tornato
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Le Cronache della squadra Omega
FantascienzaSiamo in un futuro dove l'umanità ha cominciato ad esplorare il cosmo. Purtroppo la malasorte colpisce l'umanità e ciò che doveva essere un utopia diventa un incubo: divisioni e guerre creano la fazione dei Cibrani , uomini ossesionati dalla p...