Afferrai il nemico davanti a me e lo sollevai, era leggero come una piuma nonostante fosse un cibrano corazzato.
-Dimmi dov'è l'uscita e non succederà niente-
Ancora una volta la freddezza della mia voce mi stupiva.
Il cyborg rimase impassibile ma, nonostante la spessa corazza, potevo sentirlo tremare dalla paura.
-No sporco essere, non te lo dirò!-
La sua voce era una maschera di rabbia venata di paura.
Lo presi e lo sbattei contro la parete.
Dei rumori concitati stavano giungendo dalla sinistra del corridoio.
I miei carcerieri avevano scoperto la mia evasione.
Mollai il cibrano e mi misi a correre finché non mi imbattei in un incrocio.
Ma perché essere indecisi tra destra o sinistra se si può andare dritto? Presi la rincorsa e con tutta la mia forza sfondai la parete.
-Porca ... puttana!- urlai. L'urlo di disperse tra i rumori della battaglia. Piegai le gambe per prepararmi all'urto.
Rotolai parecchie volte.
Dopo essermi rimesso in piedi guardai intorno e rimasi sbigottito.
Era in atto un assalto planetario in grande stile!
Guardai gli schieramenti: umani contro cibrani.
Stavo osservando il simbolo di appartenenza proiettato dalla nave ammiraglia che incombeva sopra le nostre teste.
Lo riconosco subito, è il simbolo della Prima Flotta! La mia squadra è qui! Ero euforico, potevo finalmente ricongiungermi con i miei compagni. Fui attirato da uno scontro in lontananza: alcuni Headbreaker, comunemente detti spacca teste, stavano mettendo in fuga dei soldati.
Erano molti, ma non abbastanza da completare un battaglione. Probabilmente il comandante di turno aveva optato per inviare una squadra ridotta a sabotare i cannoni di artiglieria mentre gli altri distraevano il grosso delle forze cibrane che, a giudicare dal rumore, era molto vicino.
-Gli hanno scoperti...devo intervenire- mormorai mentre vidi la gola in cui stava l'artiglieria dei cibrani.
Impugnando la falce, saltai dallo spuntone di roccia a cui mi ero ancorato per fermare la mi caduta. .
Il vuoto non mi spaventava, atterrai su un Headbreaker schiacciandolo.
Guardai gli altri Headbreaker: con le loro mazze cinetiche e la loro imponente stazza erano davvero dei nemici temibili.
Per un soldato tanto...ma non per me.
Cominciai a correre verso gli altri Headbreaker che stavano attaccando la squadra.
Colpi con un fendente alla testa uno di loro ma la falce vi rimase incastrata.
Lo scaraventai contro gli altri nemici ribaltandoli.
Evocai una nebbia che avvolse sia gli Headbreaker che la squadra.
Ne approfittati per posizionarmi tra le due fazioni.
-Andate a disattivare quei maledetti cannoni, vi copro io!-
La squadra era ancora imbambolata, mentre i respiri metallici degli spacca teste lasciavano traspirare una nota di nervosismo.
-Muovetevi!- urlai per farli riscuotere dal loro stordimento.
Cominciarono a correre, diventai la loro ombra.
Due Headbreaker, si stavano pericolosamente avvicinando ai soldati.
Corsi veloce contro di loro , spiccando un balzo e roteando, in modo che la falce acquisisse la forza necessaria per uccidere in un colpo solo i due nemici.
Il terreno era impervio ma la squadra si muoveva rapidamente.
Non notai nessun altro nella nebbia è ciò mi sembrava piuttosto sospetto.
La nebbia si stava diradando così i soldati si misero a correre come saette, ma furono bloccati appena usciti dalla nebbia da un gruppo di nemici che evidentemente aveva deciso di uscire dalla nebbia per riorganizzarsi. Merda, dovevo agire.
Era tempo di usare tutta la mia potenza, presi un respiro. Iniziai a correre, veloce come non mai.
Nessuno mi aveva notato.
Saltai e atterrai davanti ai soldati con tale forza da creare voragini che si protrassero verso i cibrani, facendoli cadere nel vuoto.
Mulinai la falce verso il primo di loro ribaltandolo e conficcandogliela nel petto.
Un altro tentò di colpirmi alla ceca, ma feci una piroetta allontanandomi, gli lanciai la falce contro, colpendolo in pieno.
Tutti gli altri nemici si erano ripresi: uno di loro mi volle colpire il fianco che avevo lasciato indifeso. Tentai di pararmi, deviando il colpo. Il nemico era furbo però. Mentre ero intento a difendermi dal suo colpo mi tirò una testata che mi disorientò.
Accidenti, aveva una testa più dura del cemento.
Probabilmente questo era il capitano, data l'armatura elaborata. La squadra mi stava coprendo facendo sbarramento a suon di proiettili stando attenti a non colpirmi.
Guardai il mio avversario in cerca di un suo punto debole: il suo ego.
Era convinto di potermi battere facilmente. Si sbagliava di grosso.
Non avevo nessuna arma: dovevo giocare bene le mie carte. Lo scontro iniziò nuovamente: provai una finta mirando con i pugni corazzati alle spalle, ma in realtà volevo la mazza.
Con quella sarei stato avvantaggiato.
La mia finta funzionò, il capitano mosse la mazza per proteggersi, ma mi abbassai e rotai per posizionarmi a destra.
Presi di mira le mani che agguantavano la mazza e, dopo averle indebolite con dei calci, impiegai tutta la mia forza per strapparla.
Con poco sforzo ci riuscii ma il capitano, capendo del errore commesso, fuggì.
Mi preparai a scagliare la mazza, ma ciò che vidi da un soldato nemico, mi sconvolse.
Un ragazzino, con una espressione furiosa, stava per lanciarmi una granata, come poteva essere?
Non ci vidi più dalla rabbia: l'oscurità iniziò ad addensarsi in spirali nere. I nemici erano impauriti tanto quanto la squadra che stavo proteggendo. Non mi importava. Mi piegai sulle ginocchia cercando di concentrare tutta la mia potenza, e poi spiccai un balzo verso i nemici rintanati.
Provocai un onda d'urto che disorientò tutti, ma poco importava.
Ogni spirale seguiva i miei movimenti, andandosi a focalizzare sui nemici uccidendoli così come io feci con il capitano.
Con una spinta di gambe mi avventai velocemente sul nemico davanti a me ribaltandolo e uccidendo con un fendente al petto e con una capriola lo spinsi via me. Scagliai alcuni di loro contro una parete di roccia con un impulso cinetico uccidendoli all'istante.
Uno di loro ebbe il coraggio di attaccarmi.
-Inutile- mormorai tetro.
Gli fracassai la cassa toracica e lo spedii via con un altro colpo.
Gli altri nemici corsero verso la squadra.
Era successo qualcosa.
Mi girai e vidi qualcosa di assurdo.
-Deponi l'arma e inginocchiati subito!- urlò Zack non riconoscendomi.
Sev e Alexia erano al suo fianco.
Sembravano implacabili.
Quegli sguardi facevano più male di qualsiasi ferita. Per una volta decisi di eseguire l'ordine. Poi lasciai che la rabbia se ne andasse e tornai al mio normale aspetto. -Porca puttana!- esclamò Zack.
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Le Cronache della squadra Omega
Ficção CientíficaSiamo in un futuro dove l'umanità ha cominciato ad esplorare il cosmo. Purtroppo la malasorte colpisce l'umanità e ciò che doveva essere un utopia diventa un incubo: divisioni e guerre creano la fazione dei Cibrani , uomini ossesionati dalla p...