Gli opposti si attraggono

482 37 27
                                    

Sin da piccola trascorrevo gran parte del mio tempo leggendo. Amavo i romanzi d'avventura, come Zanna Bianca, L'isola del tesoro, Ventimila leghe sotto i mari... Anche io desideravo viaggiare ed essere un'eroina, come i personaggi dei miei libri preferiti. Piú in avanti mi appassionai ai grandi classici che parlavano di amore e di donne forti e coraggiose. Una delle mie autrici preferite in assoluto é Jane Austen. Il sogno di essere un'eroina un giorno non l'ho ancora abbandonato, cosí come quello di viaggiare. Amo anche la scrittura, é il mio modo per esprimermi e per buttare fuori i miei sentimenti, e spero che un giorno tramite essa io possa far sentire la mia voce...
Appoggió il foglio, incredulo. Non era possibile. Era assolutamente, totalmente, pienamente IMPOSSIBILE. Si trattava di una ragazza di terza liceo! Dovevano piacerle le serie televisive e le feste, non la letteratura classica e la scrittura. Inoltre quel desiderio di diventare un'eroina... Cosa pensava di poter fare? Ci credeva veramente?
L'ingenuità di questa ragazza é disarmante, pensó scuotendo la testa. O forse piú che ingenuitá si trattava di... presunta furbizia. Ma certo! La sua allieva stava cercando di fare colpo su di lui con qualche bella parola, sperando di cadere nelle sue grazie ed essere avvantaggiata. Ma corrompere Gold non era cosí facile, lo avrebbe scoperto molto, molto presto. Perché nessuno riusciva ad ingannare lui, questo era poco ma sicuro.

Durante la lezione successiva di letteratura l'insegnante restituí alla classe i temi. Belle sentiva i commenti umilianti del professore e provava dentro di sé una certa angoscia su cosa avrebbe detto a lei. Appena pronunció il suo nome, lei scattó in piedi e si diresse verso la cattedra, cercando di sembrare indifferente.
Il professor Gold le tese il foglio, la guardó e disse:
-Complimenti, é scritto molto bene.
Belle stava per sorridergli e ringraziarlo, sentendosi immensamente sollevata, ma l'uomo continuó a parlare:
-Peró sappia che le menzogne scritte per farsi apprezzare di piú con me non funzionano affatto.
Belle lo fissó incredula, per un attimo senza parole.
-Co... Come?- balbettó poi. Non era affatto sicura di aver sentito bene.
-La prossima volta scriva la veritá, o si sente troppo inferiore agli altri e sente la necessità di trovare modi differenti per racimolare voti piú alti?
-Questa é la veritá!- sbottó Belle. -Non sono bugie!
-Oh, andiamo, signorina French...- proseguí Gold, con l'evidente intenzione di provocarla ulteriormente. -Non vorrá mica farmi credere che lei, una semplice studentessa del giorno d'oggi, preferisca trascorrere il tempo leggendo dei classici polverosi e scrivendo chissá quali sciocchezze invece di...
-SÍ, LO FACCIO!- gridó Belle. Nell'aula regnava un silenzio agghiacciante, il terrore che provavano i compagni della ragazza per la sua sorte era quasi visibile. Ma lei non si lasció intimorire da nulla e nessuno, era troppo arrabbiata.
-Io sono cosí, professor Gold, e se non le sta bene non mi creda, ma lei non ha alcun diritto di giudicarmi per i miei gusti e di rigirare la veritá come le pare e piace! Se lei ha dei problemi e ha bisogno di sfogarsi, ci faccia almeno il piacere di non farlo su di noi. E se lei é abituato a mentire, questo non significa che pure io lo sia. Le assicuro che io dico sempre la veritá quando posso, e tutto quel che ho scritto é vero, perché non mi interessa minimamente fare colpo su di lei o altre sciocchezze simili. Non ne ho bisogno.
E con queste ultime parole gli strappó il tema di mano e tornó a sedersi al suo posto, ancora tremante di irritazione e rabbia. Gold non disse piú niente, si limitó a continuare con la restituzione dei lavori come se non fosse successo nulla.

Durante l'ora di pranzo Belle mangiava la sua insalata svogliatamente e sovrappensiero.
-Ehi- le disse Anna posandole una mano sul braccio. -Sei ancora arrabbiata per la provocazione del professor Gold? Non ci pensare piú!
-Infatti, é solo un cretino! - biascicó Ruby mentre addentava il suo panino. -E inoltre puoi considerarti fortunata che ti abbia almeno detto che hai scritto bene!
-É tutto a posto ragazze- sospiró Belle. Era quasi vero; non era più arrabbiata in effetti. Più che altro si sentiva quasi in colpa per come gli aveva risposto, ma questo era assolutamente assurdo. In fondo lei si era solo difesa perché lui l'aveva trattata male; non avrebbe dovuto permetterselo! Eppure... C'era una sensazione strana dentro di lei che non le lasciava pace.
-É dannatamente bello...
La constatazione sognante di Ruby
risveglió Belle dai suoi pensieri. Alzó lo sguardo e vide passare accanto al loro tavolo un insegnante giovane e piuttosto attraente.
-Giá, ma é anche "dannatamente" sposato con la professoressa Blanchard- commentó Elsa.
-In ogni caso é troppo vecchio per noi! - esclamó Anna, quasi un po' imbarazzata.
-Beh, sorellina cara, tu farai proprio meglio a non pensare ad altri uomini che a Kristof!- la punzecchió Elsa facendo arrossire la sorella.
-Ma non é poi cosí vecchio, dai- ribatté Belle.
-Beh, sempre piú giovane di molti altri professori qui... E anche molto piú simpatico di alcuni elementi.
Dall'occhiata ostile di Ruby, Belle comprese subito chi stava passando in quel momento, e proprio per quel motivo cercó di non alzare lo sguardo per non doverlo vedere. Per fortuna sentí una vibrazione proveniente dal suo cellulare e gli diede quindi un'occhiata.
Era un messaggio di Gaston.
"Ciao amore, tutto a posto?"
"Tutto bene tesoro, e te?"
Gaston era il suo ragazzo. Dire che lo amasse era probabilmente esagerato; ma era gentile e premuroso con lei. Inoltre i loro rispettivi padri erano buoni amici e già fantasticavano su un futuro matrimonio tra Belle e Gaston. In segreto la ragazza sospettava anche che la simpatia di suo padre verso il fidanzato fosse dovuta almeno in parte alla ricchezza della sua famiglia. In effetti il signor French aveva diversi debiti, soprattutto da quando la moglie non c'era piú.
-Ehi, non hai mai accennato al tuo ragazzo!- esclamó Ashley sbirciando sullo schermo del cellulare di Belle e notando la chat piena di cuori rossi. -Non ci avevo mai pensato- ridacchió Belle arrossendo. E in quel momento si rese conto che davvero non pensava piú molto a Gaston ultimamente. In cuor suo si sentiva crudele e in colpa, ma doveva ammettere che non gli mancava nemmeno quanto avrebbe dovuto.

Lasciati amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora