Un giorno sono andata in biblioteca. Mi piaceva molto andarci. C'era sempre silenzio e nessuno mi urlava nelle orecchie di alzare il fondischiena dal divano e iniziare a fare qualcosa di produttivo. Stavo bene lì. C'era la mia atmosfera ideale.
Dicevo, un giorno sono andata in biblioteca, ho preso un libro dalla libreria, che ho scelto perchè dalla copertina mi ispirava molto (si ok lo so che non si giudica un libro dalla sua copertina, ma tutti compiamo degli sbagli nella vita no?). Mi sono seduta su una di quelle poltrone in velluto verde scuro che, per la cronaca, reputo le poltrone più comode di tutto il paese, e ho iniziato a leggere il mio libro. Ad un certo punto, precisamente mentre il protagonista stava avendo una conversazione molto interessante con la ragazza che gli piaceva, un ragazzo mi si è avvicinato e mi ha detto:"Che fai?" Piccola parentesi: noi ridiamo e scherziamo ma al mondo ci sono davvero persone che ti chiedono che cosa tu stia facendo mentre hai un libro in mano e lo stai evidentemente leggendo. Mettendo da parte l'umorismo e cercando di sembrare il meno possibile scocciata per la domanda che mi aveva appena posto, gli ho risposto:"Starei cercando di leggere un libro." e lui ridacchiando "Sì ok, ma cosa leggi?" E io:"Will ti presento Will.". E a questo punto lui mi ha chiesto di cosa parlava il libro che stavo leggendo ed io, che hai tempi ero una gran sciocca perchè uno, le persone non si avvicinavano con tanta facilità a me, due, tra tutti i ragazzi che conoscevo, che, devo ammettere, non erano tanti, lui era decisamente il primo a pormi delle domande a riguardo dei libri che leggevo, gli ho risposto:"Parla di due ragazzi che hanno lo stesso nome, entrambi si chiamano Will Grayson e destino vuole che questi si incontrino per caso, in un sexy shop a Chicago, all'interno del quale nessuno dei due voleva entrare." Al che lui mi ha sorriso ed io mi sono sentita davvero molto in imbarazzo e ho ricominciato a leggere, anche se, però, non riuscivo a cogliere il significato delle parole stampate su quella facciata, perchè stavo ancora pensando al suo sorriso. Dopo una breve pausa di silenzio assoluto mi ha chiesto come mi chiamavo ed io ho fatto lo stesso. Ed è così che ho scoperto che si chiamava Will, o meglio, William, ma mi disse che tutti lo chiamavamo Will. Poi mi ha salutata e se n'è andato sorridendo. E un'altra volta non sono riuscita a togliermi dalla testa quel sorriso.
È stato allora che ho capito che dentro di me stava succedendo qualcosa di nuovo, inaspettatamente bello.
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Ricordati di me
RomanceTocca qui per scrivere una descrizione ------ Linsday è una sedicenne in cerca di storie alle quali agganciarsi per isolarsi da una realtà imperfetta. William è un ragazzo intelligente e amorevole appassionato di pittura. Inaspettatamente la realtà...