Capitolo 10-William colora il mio buio

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Abbiamo cenato con pizza e ci siamo piazzati sul divano. A quel punto mi ha chiesto:"Ei, ti va di guardare un horror?"
E io:"Oddio, scusa!!"
E mi fa:"Per cosa?"
"Ero sicura di averti riferito che sono una cagasotto pazzesca e che non ho mai guardato un film horror in vita mia per il semplice motivo che se ne guardassi uno passerei notti insonni per almeno due settimane." Dico tutto d'un fiato.
Dopo aver ascoltato con attenzione la mia risposta secca William scoppia a ridere fino a cadere dal divano e fino alle lacrime.
Così io mi alzo dal divano e mi dirigo verso le scale per andare in camera mia. Will si alza subito dopo di me e mi corre incontro dicendo, tra una risata e l'altra:"Daii non ti incazzare!" Mi salta addosso e perdiamo entrambi l'equilibrio. Così ci ritroviamo distesi sul tappeto del soggiorno. Io sotto Will e lui sopra di me. E per quanto possa sembrare sconcia come cosa non lo è affatto perchè nessuno dei due pensa all'altro IN QUEL MODO*. Lui sorride ancora e mi sussurra dandomi un bacio sulla fronte:"Tesoro guardiamo l'horror. Ci sono io qua."
Per quanto le sue parole sembrassero dolci il suo tono non le faceva risultare tali al mio udito. Ma nonostante ciò erano abbastanza convincenti da spingermi a guardare quel cavolo di film.
Ci siamo fissati per un paio di minuti, lì distesi su quel tappeto morbido.
Quando la situazione è iniziata ad essere imbarazzante per rompere il silenzio ed ironizzare il momento ho detto:
"Pensa se non ci fosse stato questo tappeto! Ci saremmo fatti parecchio male, soprattutto io.." mentre pronuncio quelle parole avvicino a me Will e insieme rotoliamo sul tappeto come i bambini piccoli che litigano per un giocattolo o per il semplice gusto di farlo.
Solo che in quel momento non c'è rabbia nell'aria bensì amore, amore giovane e in crescita.
Mi ritrovo sopra di lui e decido di alzarmi ma lui mi prende per le braccia e mi stringe a sè.
"Non penserai di scappare, piccola
pestifera! Ora che sei mia non ti lascerò andare tanto facilmente!"
Non so cosa intendesse con quella frase, so solo che il mio cervello l'ha interpretata come una dichiarazione di amore. Così l'interpretazione si è trasformata in impulso il quale è arrivato alle mie labbra e quello che è uscito da esse è letteralmente:
"Sei tutto quello che ho".
Il suo sguardo in seguito alla frase appena pronunciata è sorpreso. Forse non se l'aspettava, anche perché durante tutto il periodo in cui eravamo stati insieme erano poche le volte in cui gli avevo detto qualcosa che dimostrasse il mio amore nei suoi confronti.
In ogni caso, mi ha baciata e poi mi ha portata in braccio sul divano, nonostante fosse poca la distanza tra lì e,appunto, il divano. Poi ha preso le coperte ed ha premuto Play. Così non ho avuto il tempo di pensare al fatto
che non mi avesse detto che anche io per lui fossi sostanzialmente tutto. Ma fidatevi, ne ho avuto il tempo i giorni successivi.

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