Mi sono addormentata su quel divano, ormai, non più sconosciuto. Al mio risveglio non ho trovato Will che mi teneva stretta a sè. Ho aperto gli occhi e l'ho visto seduto su un vecchio sgabello di legno, con una tavolozza per il colori nella mano sinistra ed un pennello fino nell'altra. Mi sono alzata per andare a vedere cosa stesse dipingendo e quando glel'ho chiesto, lui ha risposto: "Non te lo dico. Lo scoprirai." Ed io ho sorriso e gli ho dato un tenero bacio sulla fronte. Poi sono andata a frugare tra i quadri davanti ai quali qualche ora prima mi aveva raccontato quella parte della sua vita che riguardava quell'arte che tanto lo appassionava.
"Chi è questa donna?" gli chiesi incuriosita dal soggetto di uno dei dipinti.
"È mia madre il giorno del suo matrimonio." Rispose. "Ho tratto l'ispirazione da una sua vecchia foto."
"Cavolo, Will. Sei talmente bravo."
"E tu sei talmente bella quando mi fai i complimenti."
Al che io sono arrossita e lui lo ha notato perché lo sapeva che non amavo quando mi facevano dei complimenti. Lo sapeva, quindi cambiò discorso. Mi chiese quali fossero le mie passioni, perché non gliene avevo mai parlato. Ed io gli risposi che adoravo cantare e scrivere.
"Cosa scrivi?"mi domandò William. "Scrivo ciò che mi passa per la testa. Scrivo di me, di te, di noi.."
"Scrivi di me?" Will si girò verso di me e appoggiò il pennello che teneva stretto nella mano destra sulla tavolozza. Sembrava stupito. Non se l'aspettava.
"Sì" mi limitai a rispondere io cercando di nascondere l'imbarazzo che provavo al solo pensiero della domanda che avrebbe seguito.
"D'accordo" disse, e riprese a pitturare.
Io mi sentii strana perché non mi aveva posto la domanda che mi aspettavo, ma non mi scomposi. Prensi un libro dalla libreria ed iniziai a leggere sul divano.
Will ti presento Will.
"William, guarda."
Lui si alzò e si sedette sul divano vicino a me. Capì subito. Era kl libro che leggevo la prima volta che ci incontrammo.
"Non l'hai mai terminato." disse.
"Hai ragione.."
"Buona lettura, Linsday"
Io sorrisi ed iniziai a leggere. Era passato più di un anno dal nostro primo incontro nella biblioteca ed io avevo dimenticato ciò che avevo letto in quel libro, allora iniziai da capo.
E stemmo lì. Lui che trasformava le sue emozioni su una tela con zelo ed io che provavo a vivere una storia che non mi apparteneva.
Ebbi, così, modo di osservarlo mentre dipingeva, per un'ora ed era così bello. Aveva i capelli spettinati, le labbra rosse, le mani sporche di tempera e i muscoli delle braccia tesi.
Ad un tratto sentii suonare le campane della chiesa lì vicino che stavano ad inidicare l'arrivo delle venti al che sobbalzai e dissi a Will che si era fatto tardi e che dovevo andare a casa. Lui annuì, si alzò dal suo sgabello e spense il fuoco del caminetto. Quando fu vicino alla porta di entrata gli dissi di aspettare e lui si fermò.
"Will, la prossima volta che vieni qua posso accompagnarti? So che magari ti dà fastidio avermi sempre tra i piedi anche quando ti dedichi ad una delle cose che più ti appassiona, però mi piace stare qui, con te, guardarti, stare abbracciata a te sul div..." dissi io.
Will non mi lasciò nemmeno terminare la frase, mi prese il viso con le sue mani fredde, al che io abbrividì, e mi baciò. Fu un bacio intenso, non rubato.
"Lo prendo per un sì" esclamai sorridendo.
Mentre pronunciavo queste parole mi accarezzò le guance e poi mi baciò, di nuovo. "OKay, è decisamente un sì."
"Cavolo, Lins! Quanto parli!" disse Will per lasciarmi lì e uscire dalla casa. Io feci la finta offesa perché sapevo che odiava quando lo facevo.
"Dai, Linsday. Muoviti!" Esclamò Will porgendomi la sua mano per uscire con il suo tipico sorrisino dolce. Io gli saltai addosso e cademmo sull'erba. E ridemmo perché ci ritrovammo uno sopra l'altro. "Mia madre mi ucciderà per aver sporcato così i vestiti." dissi rivolgendomi a Will. Poi ci alzammo e ce ne andammo via da quel posto, che avrei rivisto ben poche volte ancora.
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Ricordati di me
RomansaTocca qui per scrivere una descrizione ------ Linsday è una sedicenne in cerca di storie alle quali agganciarsi per isolarsi da una realtà imperfetta. William è un ragazzo intelligente e amorevole appassionato di pittura. Inaspettatamente la realtà...