Capitolo IX

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"Nevica!"

La voce di Elisa rompe il silenzio della piscina come una goccia di pioggia in una pozzanghera, con un'eco quasi astratta.

La piscina alle otto di mattina è qualcosa di indescrivibile, soprattutto se sei la prima ad arrivare a bordo vasca. L'acqua è immobile, ancora pura dalle prime increspature. Il suono del ricambio d'acqua in sottofondo e il profumo di cloro sono l'ideale per iniziare la giornata e la piscina vuota sembra un desolato deserto bagnato avvolto in ogni suo angolo da un'atmosfera irreale e lontana, ma allo stesso tempo familiare.

Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo, stiracchiandomi un po'.

"Non c'è modo migliore per iniziare i doppi natalizi, vero Ari?"

"Vero" esclamo con un sorriso.

La neve viene giù a grossi fiocchi candidi. Entro la fine dell'allenamento, il prato esterno della piscina ne sarà sicuramente coperto.

Giada porta il pugno alla bocca, come se fosse un microfono. "Lunedì 24 dicembre, alle 8.05 di mattina, quindici ragazzi sono pronti ad entrare in acqua per un massacrante allenamento, il primo di una serie di doppi da due ore e mezza ciascuno che dureranno per tutte e due le settimane di vacanza, se tale può essere considerata."

"Ma stai sempre a lamentarti, tu?" sbuffa Edo.

"Non vi vedo fare stretching. Sveglia!" compare il mister dallo spogliatoio degli allenatori.

Immediatamente, cominciamo a fare gli esercizi di stretching e di elastici, pur non smettendo di parlare fra di noi. Alla mezza, ci prepariamo per entrare in acqua. Prendo cuffia e svedesi da terra e mi avvicino a bordo vasca. Elisa mi aiuta a mettere la cuffia e io aiuto lei a indossare la sua. Entriamo come al solito in corsia cinque. Faccio per tuffarmi, quando all'improvviso sento qualcuno che mi spinge alle spalle e un attimo dopo sono in acqua.

Riemergo e rido, rivolta ad Elisa: "Eeehi, ma sei scema? È fredda!"

"Che vuoi? Una buona volta che non faccio niente" risponde lei, facendo la falsa offesa, ma sorridendomi.

Nell'altra corsia, vedo qualcuno che mi saluta e mi fa l'occhiolino. Daniel.

È stato lui a spingermi in acqua?

Un po' confusa e decisamente sorpresa, scendo sott'acqua, mi spingo dal fondo e inizio a nuotare, mentre gli altri dietro di me si tuffano e mi seguono, divisi nelle tre corsie. Finisco per prima i 500 di riscaldamento e mi guardo attorno: Elisa sta arrivando dietro di me con uno stile nuotato come se dormisse ancora, Giada e Serena sono in corsia quattro, alla mia sinistra; alla mia destra, in corsia sei, si avvicina ad ampie e misurate bracciate Daniel, seguito dagli altri ragazzi. Alzo lo sguardo e accanto a me il mister lascia (getta) tavole e pull per ciascuno di noi, con un forte schianto che riecheggia tutt'attorno.

Cominciamo le serie di riscaldamento: qualche 100 gambe, dei misti e delle serie a stile, poi l'attivazione sui 25 e i 50. Infine, iniziamo la serie principale: 24 da 100 in soglia, tutti a stile. Aiuto, iniziamo bene.

Io ed Elisa decidiamo di tirare ciascuna metà serie, dato che abbiamo circa lo stesso ritmo, e comincio io. Ogni corsia ha i propri intervalli da seguire; noi stiamo negli intervalli intermedi, mentre la corsia 6 dei ragazzi è la più veloce. Daniel è primo con me, ma dopo qualche 100 ci distanzia.

Dio, come nuota bene. Guardandolo, sembra che nuotare sia la cosa più naturale del mondo: scivola sull'acqua e non sembra nemmeno fare un minimo di fatica, anche quando aumenta di andatura, e in più ha uno stile bellissimo da vedere. Sembra quasi che sia l'acqua il suo elemento naturale, più che l'aria. Ma non posso continuare a guardarlo, concentrati sulla serie!

Il cloro: la nostra drogaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora