Capitolo X

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Quando ho detto a mia mamma che sarei andata ad allenarmi anche la mattina di Natale, lei ha fatto un po' di storie, ma poi ha finito per sorridermi e ha acconsentito ad accompagnarmi. I genitori di Giada, invece, si sono rifiutati di lasciarla venire e di partire per la montagna un giorno più tardi. Ieri sera il mister ci ha anche detto che ci sarebbe stata una "sorpresa" e la mia amica era dispiaciuta di non poter scoprire insieme a noi cosa fosse. La prima cosa che ho pensato è stata dei dolci per Natale – tipo una fetta di panettone o delle pastine – ma conoscendo il mister non mi stupirei se fosse una corsa nella neve prima dell'allenamento oppure un test sui 2000 metri.

Stranamente, siamo tutti puntuali per le otto, ma solo a 8.15 compare il vecchio macinino del mister.

Non appena scende dalla macchina, Francesco lo accoglie: "Le sembra questa l'ora di arrivare?"

"Scusate ragazzi, ho trovato traffico" risponde lui.

"Ah bè, chissà quanta gente c'è in giro alle otto della mattina di Natale" incalza ironico Fede.

"Non ne avete idea" esclama il mister, estraendo dalla tasca un mazzo di chiavi.

Nell'esatto istante in cui varchiamo la soglia della porta secondaria della piscina, Ale si blocca di colpo facendomi sbattere contro la sua schiena, distratto dal rumore di un motorino in arrivo. Gira sui tacchi e corre incontro al ragazzo alla guida.

"Eccolo qui! Sapevo che non ci avresti dato buca!"

Il ragazzo sfila il casco dalla testa e finalmente tutti lo riconosciamo: è Daniel. Ha i capelli spettinati e le guance viola dal freddo, ma il verde dei suoi occhi sembra splendere più del solito.

"Scusate il ritardo, ho trovato traffico."

Scoppiamo tutti a ridere, lasciandolo interdetto per qualche secondo, finché anche lui non si unisce a noi.

Ha fatto piuttosto freddo questa notte, così, nonostante non nevichi da ieri pomeriggio, il prato del giardino esterno della piscina è ancora quasi completamente bianco. Il cielo è uniformemente grigio, ma dalle grandi vetrate entrano i primi raggi aranciati del tiepido sole invernale, riflessi dall'acqua calma delle vasche.

Il mister entra a bordo vasca in costume, sfoggiando le spalle ampie e il suo fisico asciutto. Può benissimo essere considerato ancora un bell'uomo. Sotto il braccio destro ha un pallone.

"Perché hai portato un pallone?" chiede Daniel.

Ale recupera istantaneamente la sua solita vitalità. "Giochiamo a pallanuoto!"

"Indovinato – esclama il mister. – Su, datemi una mano a togliere le corsie da questo lato."

Subito, tre dei ragazzi accorrono, mentre Serena domanda stupita ed eccitata per tutti: "Quindi giochi con noi?"

"Esatto" risponde lui, lanciandole la palla. La coglie di sorpresa, ma lei l'afferra al volo.

Allora era questa la sorpresa: una partita a pallanuoto invece del solito allenamento, e il mister partecipa. Che meraviglia, ci sarà da divertirsi! L'ultima volta che abbiamo fatto una partita tutti insieme è stato a Pasqua dell'anno scorso, non pensavo l'avremmo rifatto.

Il mister e i ragazzi liberano le corsie dalla uno alla quattro, mentre altri due vanno a prendere le porte nello sgabuzzino degli attrezzi.

"Non ti viene voglia di entrare in acqua?" faccio ad Ale, guardando metà della vasca libera.

"Se non sapessi che è gelata, sì" commenta lui.

Gli porgo la mano. "Entri con me?"

Lui non risponde, ma mi prende la mano e fa qualche passo indietro con me. "Al tre?"

Il cloro: la nostra drogaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora