18.

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Una settimana. Era passata un'intera settimana da quando avevo chiesto a Martin un'altra possibilità e mi sembrava un' eternità. Era anche una settimana che non vedevo Collin, non ne avevo avuto bisogno. Non che lo stessi evitando di nuovo, solo che non avevo avuto tempo per vedere anche aleggiare nell'aria i suoi capelli. Martin mi aveva tenuto occupata per tutti quei giorni con mille attività diverse. Era stata come una prova, una prova per entrambi, da fidanzati. Ed io ne ero uscita distrutta. Dopo aver apprezzato ogni singolo gesto, si alternava la fase di noia e di troppa dolcezza. Non faceva per me e solo ora me ne ero resa conto.
«Char a che pensi?» Martin mi strattonò il braccio sussurrando. Scossi la testa e gli sorrisi.
«Niente niente» risposi prestando attenzione al piccolo uomo che si muoveva tra noi.
«Venerdì cavolo!» gridò Chris quando la campanella risuonò nell'aula.
«Puoi dirlo forte» rispose tutto tono Martin prendendomi la mano. Per l'intera settimana non avevano fatto altro che parlare della festa che adesso ci aspettava, ed io avevo ascoltato con disgusto quelle parole. Andate ad una festa in una confraternita significava rivedere Collin. Non esisteva che si perdesse qualche movimento nel campus.
«Ciao amore» Abby si buttò tra le braccia di Chris lasciandoli un bacio sulle labbra. Martin mi rivolse uno sguardo ed io gli sorrisi. Si protese in avanti e pizzicò Chris e Abby ancora stretti. Risero entrambi.
Martin ci strattonò tutti quanti all'uscita, era impaziente di trovarsi in mezzo a quei ragazzi ubriachi. Bleah.
Ci fece salire in macchina e in pochi minuti arrivammo a casa. Abby mi sorrise mentre scendeva, la seguii dopo che Martin mi ebbe salutato come si doveva.
«Passiamo noi alle nove» disse sorridendo. Annuii e salutai Chris agitando la mano.
«Non capisco tutta questa felicità di andare a quella festa... Dio, è una settimana che ne parlano!» sbottai salendo le scale. Abby annuì acconsenziente.
«Cosa hai intenzione di fare con Martin?»
«Cosa?» chiesi guardandola. Si voltò anche lei per alzare un sopracciglio, le scappò una risatina.
«Oh andiamo, lo sai bene» rise ancora facendo entrare le chiavi nella porta.
«Uhm... Non lo so sinceramente» ammisi spalancando la porta. Abby mi seguì dentro scuotendo la testa.
«Beh dovresti saperlo» scomparì dietro la porta di cucina ed io la seguii.
«Cosa vuoi dire?» la fulminai. Si morse il labbro, c'era qualcosa che non dovevo sapere.
«Non dovrei dirtelo» sussurrò alzandosi in punta di piedi per raggiunte una busta di biscotti.
«Oh si che dovresti» sbuffai. Barcollava ancora con la mano alzata. Quella scatola si sarebbe rovesciata di lì a poco.
«Beh..» tornò con i piedi per terra per tornare poco dopo alla posizione precedente.
«Abby»
Sospirò riuscendo ad afferrare la scatola. Mi guardò avvicinandosi, c'era qualcosa che non andava.
«Okay..» la guardai ancora «Chris mi ha detto che Martin staserà ti chiederà cosa hai intenzione di fare..» lasciai cadere le mani lungo i fianchi esterrefatta.
«Cosa?» sbottai mentre Abby infilava la mano nel contenitore per afferrare un biscotto.
«Ecco, te l'avevo detto che non dovevi saperlo»
«No hai fatto bene» mi girai e feci per salire le scale. Adesso era chiaro il perché non facesse altro che parlare della festa. Salii le scali e sbattei la porta di camera. Mi girai e la chiusi a chiave.
Rimasi nella stanza fino a sera. Senza troppi giri di parole non sarei uscita.
«Charlotte apri la porta» Abby era da circa un'ora che se ne stava ferma davanti alla porta chiusa. Doveva saperlo che non avrei aperto.
«Non se ne parla» risposi alzando lo sguardo dal libro che stavo leggendo comodamente seduta sul letto.
«Non fare la bambina» urlò sbattendo i pugni contro la porta. Alzai gli occhi al cielo. «Charlotte sono le otto, devo prepararmi! Sei consapevole di quanto ci metta a prepararmi»
Okay, aveva ragione. Era tremendamente lenta a prepararsi, rispecchiava esattamente lo stereotipo di donna.
Sbuffai richiudendo il libro. Feci due passi e sentii Abby sopportare di gioia.
«Oh, grazie al cielo!» rise quando sentì la chiave girare nella serratura.
«Okay..» prima che potessi dire altro era sgattaiolata dentro arruffando tra le sue magliette. «Non verrò Abby»
«Stai scherzando vero?» si fermò per guardarmi ed io stentai nel rispondere.
«Ehm.. No..» sussurrai stringendomi nelle spalle. Lasciò ricadere la maglia e fece qualche passo avanti.
«No Charlotte. Se non verrai Martin capirà che ti ho detto tutto e sia lui che Chris mi picchieranno...» si avvicinò ancora e mi rivolse uno sguardo da cane bastonato. Cavolo, odiavo quando faceva così. Mi convinceva sempre.
«E tu non vuoi che la tua migliore amica si faccia del male vero?» ancora quello sguardo. Alzai gli occhi poi la spinsi indietro sbuffando.
«Okay.. Verrò»
«Yee» gridò lei saltellando per la stanza. «Metti questo» si piegò e mi buttò un vestito succinto nero.
«Non metterò niente del genere.. Terrò questo» mi guardai da capo a piedi. Indossavo una maglietta bianca, i pantaloni della tuta e una felpa nera. Lei fece lo stesso e mi rivolse una smorfia, ma accettò.
Quando arrivarono Chris e Martin ostentai dall'uscita di casa, ma Abby mi tirò fino all'auto. Non c'era verso.
«Wow Abby» disse Chris dandole una rapida occhiata stupefatta. Aveva una gonna che la fasciava e una camicetta bianca semplice, ma ammisi che era davvero bella.
«Ehm.. Wow Charlotte ma..»
«Lasciala stare» concluse Abby salendo in macchina con una smorfia. Il secondo ' Wow ' di Chris era stato un po' meno stupefatto, ma andava bene così.
«Sei bella lo stesso» mi sussurrò Martin dandomi una leggera pacca sulla schiena. Sorrisi richiudendo la portiera mentre Abby continuava a squadrarmi. Sarebbe stata una lunga serata, troppo.

Between usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora