Capitolo 5

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Erano in macchina da ormai mezz'ora e l'unico rumore che si sentiva era quello della radio. Ogni tanto Niall canticchiava le canzoni che venivano trasmesse e Hanna non poteva far altro che restare incantata da quel suono così dolce. Com'era possibile che una persona tanto crudele potesse avere una voce così melodiosa e rassicurante?

"Non mi piace che mi fissino le persone." Disse ad un certo punto il ragazzo e Hanna si sentì sprofondare nel sedile. Non si era nemmeno accorta di fissarlo e questo la preoccupava un po'.

Finalmente, Niall accostò l'auto e prese la mano di Hanna per trascinarla nei vari negozi. Alla ragazza venne la pelle d'oca a quel contatto. E non per amore o sentimenti simili, ma per la consapevolezza che ormai era di sua proprietà e non l'avrebbe lasciata andare tanto facilmente. Entrarono nel primo e appena la ragazza vide gli abiti con i rispettivi prezzi esposti nella vetrina rivolse uno sguardo sorpreso al biondo, il quale rispose facendo spalluce.

"Muoviti." Disse solamente.

"Buongiorno, state cercando qualcosa di particolare?" Chiese una ragazza sui trent'anni dai capelli rosso fuoco. Niall la squadrò dalla testa ai piedi con uno sguardo malizioso soffermandosi sulle curve perfette della ragazza. Hanna restò disgustata dalla scena che le si presentò davanti agli occhi. Il modo in cui Edward la guardava non era nemmeno lontanamente simile a quello che Niall stava rivolgendo a quella giovane commessa.

"Stavo cercando un vestito elegante sul nero, non troppo lungo." Rispose al posto della ragazza che preferì stare zitta senza opporsi, infondo i soldi non erano i suoi.

La commessa si allontanò per poi tornare con due vestiti che rispettavano le richieste di Niall.

"Ecco a voi, i camerini sono da quella parte." Hanna le rispose con un flebile grazie per poi essere trascinata via dal biondo che nel frattempo aveva preso due scatole.

"Ti ho preso anche un paio di scarpe e un completo intimo." Disse con uno sguardo malizioso che fece fare alla ragazza un'espressione disgustata. Di nuovo.

"Provati l'intimo e le scarpe e poi i due vestiti. Ah e voglio vedere anch'io come ti sta l'intimo." Continuò con quella faccia da perfetto coglione. Senza dire niente Hanna entrò nel camerino tenendo lo sguardo basso. Iniziò a spogliarsi per poi indossare il completo nero in pizzo composto da un tanga e un reggiseno striminzito. Niall si affacciò nel camerino per poi entrarci.

"Non male..." Disse annuendo soddisfatto della sua scelta mantenendo sempre quel sorriso tanto odiato dalla ragazza. Una lacrima silenziosa le scese lungo il  viso. Era stanca di tutti i suoi giochetti. Era stanca dei suoi modi, ma soprattutto era stanca di lui. Niall le posò due dita sotto il mento per sollevarle il volto.

"Non piangere piccola Hanna. È tutto okay."

"No, non è tutto okay. Ti prego lasciami andare non ce la faccio più." Rispose la mora con la voce tremante. Le lacrime continuarono a rincorrersi nella sua pelle chiara lasciando segni profondi dopo il loro passaggio. Gli occhi non erano mai stati così neri, così tristi e vuoti. Così pieni di dolore.

Ma Niall non si lasciò intenerire da quella scena e rispose con la sua solita indifferenza.

"Lo sai che non posso. Ormai sei mia." Disse accarezzandole una guancia arrossata.

"Si, invece. Eccome se puoi." Gli rispose con più sicurezza.

"No." Tagliò il biondo con tono duro. "E ora provati i vestiti."

******

Erano di nuovo in macchina, Niall aveva comprato l'intimo, il vestito e le scarpe a Hanna. Il vestito era stupendo, si trattava di un tubino nero in pizzo con le maniche a tre quarti e uno scollo abbastanza evidente nella schiena. Non era proprio il genere della ragazza, non si sarebbe mai comprata un vestito così poco coprente, ma doveva ammettere che era tutt'altro che brutto. Le scarpe, anch'esse nere, erano delle semplici décolleté.

Hanna si ritrovò a pensare che il suo "rapitore" fosse molto ricco, aveva speso una fortuna per lei allo scopo di farla apparire perfetta a quella semplice cena di famiglia. A dire il vero era molto preoccupata per quest'ultima, come si sarebbe dovuta comportare in compagnia della famiglia Horan? Ad interrompere i suoi pensieri fu il ragazzo al suo fianco che non aveva proferito parola dal momento in cui si era messo alla guida della sua macchina sportiva.

"Cosa ti va per pranzo?" Chiese, lanciandole un'occhiata veloce.

"Non ho fame." Rispose Hanna freddamente.

"Dai Hanna, dovresti ringraziarmi ti sto trattando anche troppo bene. Sto cercando di essere un tipo socievole...per te." Continuò il ragazzo accarezzando il ginocchio della mora con la mano sinistra mentre con l'altra teneva il volante.

"Tu socievole? Sei solo un mostro." Disse lei, spostando il ginocchio dalla sua presa.

A quelle parole il ragazzo rabbrividì. Sapeva di essere una persona terribile continuando a tenere quella ragazza, ma aveva bisogno di affetto, si sentiva solo.

L'unica cosa che sapeva con certezza era che da lì a poco sarebbe diventato veramente un mostro e nessuno lo avrebbe più voluto.

Alone ||Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora