Capitolo 8

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Quando i due ragazzi scesero dalla macchina,Hanna rimase incantata dalla bellissima villa. Il giardino era pulito e tenuto in ordine, il portone invece era di colore nero perfettamente lucidato e nel centro era inciso "HORAN". Niall bussò un paio di volte e una donna bassa dai capelli biondi andò ad aprire, Maura.

"Oh eccovi finalmente." Sorrise la donna facendosi da parte per farli entrare.

"Io sono Maura e tu sei?" Chiese gentilmente alla mora che era visibilmente in imbarazzo.

"Hanna Stone, signora." Rispose Hanna educatamente.

"È davvero un piacere per me conoscerti. Sei così bella." Disse Maura, per poi stringerla in un caloroso abbraccio che la ragazza tentò di ricambiare ancora più imbarazzata.

"Bene, ora andiamo mangiare, la cena è pronta!" Esultò la donna con entusiasmo. Niall al comportamento della madre alzò gli occhi al cielo.

"Non fare così, è emozionatissima." Gli disse Hanna ad un orecchio. E Niall rialzò gli occhi al cielo, gesto che fece fare una risatina alla mora. Quando Niall la trattava bene si sentiva così felice che avrebbe voluto urlarlo a tutto il mondo. Lei sapeva che infondo era un tipo socievole e simpatico. Niall la guardò e le sorrise, non si era mai sentito così pieno.

"Piacere io sono Bobby, il padre di Niall." Un uomo dalle guance leggermente rosse e gli occhi di un azzurro limpido si presentò davanti ad Hanna.

"Piacere mio, signore, io sono Hanna Stone." Rispose sorridendo. Dopo aver conosciuto anche Greg, il fratello di Niall, e la sua compagna si accomodarono a tavola. Lei ovviamente era seduta vicino a Niall che ogni tanto le lanciava delle occhiatine.

"Vedo che siete molto in sincronia nonostante vi conosciate da poco." Iniziò Bobby spostando i suoi occhi per guardare prima il figlio e poi la ragazza al suo fianco. Niall annuì con un sorriso timido e le guance che iniziavano a prendere colore. Eccome se andiamo d'accordo, Hanna ubbidisce a tutto quello che le dico di fare pensò.

"Dove vi siete conosciuti?" Continuò Maura, sempre con quel sorriso dolce sulle labbra. Hanna mandò giù il boccone di pasta che stava mangiando e poi rispose.

"Ad una festa di paese." Disse, ricordando quello che Niall le aveva detto di rispondere.

"Oh anche io e Denise ci siamo conosciuti così." Intervenne Greg stringendo la mano della sua compagna.

Hanna rise nervosamente, aveva sempre odiato le bugie infatti evitava di dirne.

"Bene, parliamo d'altro ora. Greg, tu e Denise avete già scelto la data del matrimonio?" Niall cercò di distogliere l'attenzione dalla ragazza, che lo ringraziò mentalmente. Mentre Maura gli lanciava uno sguardo di fuoco.

"Stavamo pensando di sposarci a settembre." Rispose sorridendo, con un luccichio negli occhi.

"Che bello, quindi fra meno di 5 mesi?" Chiese Hanna emozionata quanto i futuri sposi.

"Esatto." Rispose Denise regalandole un bellissimo sorriso.

La serata proseguì tranquillamente tra discussioni di calcio da parte degli uomini e i vari dettagli per un matrimonio perfetto da parte delle donne. Quando finirono di mangiare Hanna e Denise si alzarono dal tavolo per aiutare la padrona di casa. Maura lavava i piatti, Hanna li asciugava e Denise li riponeva nella credenza.

"Sei una così brava ragazza, non c'era bisogno di aiutarmi tesoro." Le disse la donna.

"Si figuri." Rispose Hanna sorridendo. Più sto lontana da Niall meglio è, pensò.

"Penso che Niall ti abbia già parlato del suo problema, si ecco chiamiamolo così." Iniziò a parlare Maura nervosamente. La ragazza invece corrugò la fronte non capendo quello che intendesse dire. Che era pazzo lo sapeva già..

"Oh quindi non ti ha detto niente.."

"Mi dispiace signora ma non capisco di che problema stia parlando. Niall non mi ha detto niente."

"Ecco devi sapere che Niall, da un paio di settimane a questa parte..."
"Mamma penso che Hanna sia stanca, dovremmo andare." Il ragazzo sentendo le parole della madre dal salone, si alzò di fretta per fermarla. Lei non doveva sapere. Detto questo la fulmino con lo sguardo e la donna abbassò gli occhi.

"Se volete abbiamo una stanza libera, restate qua a dormire." Propose la madre. Niall guardò la ragazza al suo fianco, ma lei aveva lo sguardo perso. Chissà cosa le stava per dire Maura, le sue parole continuavano a ripetersi nella sua testa. Era sicura che avrebbe scoperto ciò che intendeva.

"No mamma, Hanna sembra molto stanca la riporto a casa." Disse il biondo.

"Va bene ragazzi." Disse con un po' di delusione.

"Noi andiamo. Grazie della serata."

"Grazie sono stata davvero bene." Sorrise la ragazza sinceramente.

Dopo aver salutato a tutti uscirono di casa per raggiungere la macchina. Niall la accese e partirono.

"Davvero sei stata, insomma, sei stata b-bene con la mia famiglia sta sera?" Chiese il ragazzo un po' imbarazzato.

Hanna lo trovò adorabile in quel momento, ma sapeva che sarebbe tornato il Niall di sempre. Si stava arrendendo...

"Si,Nì." Disse semplicemente. Niall,invece, a quel soprannome arrossì di colpo. Era così dolce uscito da quelle labbra. Ad un certo punto Hanna si rese conto che quella che stavano percorrendo non era la strada che portava al vecchio appartamento abbandonato.

"Ma dove stiamo andando?" Chiese ad un certo punto.

Niall sorrise. "Oggi ti porto nel mio appartamento."

Hanna si irrigidì all'istante per poi sentire una fragorosa risata da parte del ragazzo che stava guidando.

"Tranquilla non ti stuprerò." Le disse continuando a ridere.

"Pensavo che magari potremmo guardarci un film."

Hanna acconsentì sorridendo, finalmente faceva qualcosa di normale, come se fosse con un amico. Ma quella situazione di normale aveva ben poco, e Niall non poteva essere definito tale.

Alone ||Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora