Capitolo 6

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"Per il momento la terapia non sta funzionando, dalla prossima settimana inizieremo con la chemio." Disse il dottore sistemandosi gli occhiali. Niall annuì, ormai consapevole del fatto che sarebbe arrivato quel momento. Da quando gli fu detto di avere la leucemia, ovvero 5 settimane prima, aveva smesso di dormire, di sorridere e anche di avere contatti con le persone. Tanto sapeva che quei pochi amici che aveva lo avrebbero abbandonato lo stesso. Avrebbe perso i suoi adorati capelli biondi, restando calvo all'età di vent'anni. Ma la cosa più brutta non era perdere i capelli, era il fatto di morire senza essere ricordato. Senza che nessuno gli stringesse la mano. Fin da bambino aveva sognato di incontrare la sua principessa, ma quello era solo un sogno e sarebbe rimasto tale.

"La ringrazio dottor Scott. Arrivederci." Maura, nonché la madre del ragazzo, lo salutò stringendogli la mano. Niall, invece, si limitò ad un semplice "arrivederci" per poi seguire la madre fuori dall'ospedale.

"Tesoro, è tutto okay?"

"No mamma! Non va per niente bene cazzo!" Sbottò il biondo. Era stanco, tutti lo incoraggiavano dicendogli che ce l'avrebbe fatta, ma in realtà queste attenzioni lo demoralizzavano e basta. Era lui quello che stava male e le parole degli altri non gli servivano a niente. Non voleva le parole, voleva i fatti. Loro non sapevano come ci si sentiva, loro non sapevano nulla.

Maura non gli rispose, vedere il figlio così esasperato le provocava un peso al petto. Vederlo in quelle condizioni era straziante e vederlo soffrire senza poter far nulla era anche peggio.

Quando arrivarono davanti a casa Horan, la prima cosa che Niall vide, fu il giardiniere che puliva il giardino. Quella sera c'era la cena di famiglia. Fu in quel momento che si ricordò di Hanna. Doveva andare da lei.

"Mamma io sto uscendo, devo fare una cosa."

"Va bene tesoro, ci vediamo sta sera. Non vedo l'ora di conoscere la tua ragazza." Disse la donna facendogli un occhiolino. Niall a quelle parole si rabbuiò, ma cerco di non far caso a quella sensazione fastidiosa alla bocca dello stomaco.

*******

Quando arrivò all'appartamento abbandonato, si sentì un po' in colpa per aver lasciato Hanna da sola per tutto il pomeriggio e per di più senza mangiare. Infondo era stata lei a dire di non aver fame quindi perché farsi tanti problemi? Quando entrò la vide addormentata in quel divano mal messo che si trovava nel salone. I capelli scuri le incorniciavano il viso pallido mentre le labbra rosee erano leggermente aperte. Niall pensò che fosse bellissima. Avrebbe così tanto voluto conoscerla in un bar o in un parco. Avrebbe così tanto voluto essere diverso, o essere sano e magari garantirle un bel futuro insieme. Ma non era possibile, si stava spegnendo lentamente e tutto quello che provava nei suoi confronti non era nient'altro che odio. Lei aveva un'altra scelta, un'opportunità e lui gliela stava togliendo per riempire quel vuoto che aveva dentro. La prese per una spalla per poi scuoterla leggermente.

"Hanna svegliati." Sentenziò piano. La ragazza non si mosse. Niall rise silenziosamente a quella scena. "È uguale a me" pensò sorridendo. Anche lui dormiva profondamente prima...

"Hanna." Disse alzando di poco la voce. La ragazza mugugnò qualcosa di incomprensibile per poi aprire gli occhi.

"Sono già le sei, fra due ore dobbiamo essere a casa mia per la cena." Le ricordò il biondo. Hanna annuì lentamente per poi alzarsi dal divano.

"Vado a prepararmi." Disse per poi chiudersi in bagno.

Sarebbe stata una lunga serata...


Alone ||Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora