Chapter 9

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"E vennero a trovarci le prime luci del mattino
come se fossero le prime parole
di una storia d'amore."
-Emily Dickinson

Erano rimasti a parlare per ore la sera precedente, neanche si conoscessero da anni. Non erano quelle solite chiacchiere che due persone estranee fanno per conoscersi, ma vere e proprie conversazioni, che continuavano e si arricchivano di memorie ed esperienze ogni minuto che passava.

In realtà, Liam aveva parlato per la maggior parte del tempo, molto più dell'altro ragazzo, tanto che ad un certo punto il moro si era scusato per quel monologo apparentemente interminabile che aveva messo in atto senza quasi accorgersene.

Niall aveva riso, e gli aveva spiegato che in realtà non era mai stato di molte parole. Era una novità, e anche una sorpresa, poter ascoltare qualcuno che volesse davvero parlare con lui e raccontargli di sé, soprattutto senza annoiarsi. Lo aveva perciò pregato di continuare a raccontargli di quel buffo cuoco dai capelli platino, che stava sempre lì a borbottare, delle sue sorelle che adorava, e i suoi genitori con cui invece non aveva mai avuto un bel rapporto. E di Zayn ed Harry soprattutto, che - da come Liam ne parlava, a parere di Niall sembravano essere davvero simpatici.

Niall quasi non ricordava come fosse ridere davvero; sentirsi felici, leggeri, come se nulla possa scalfirci. All'inizio, quando Liam aveva preso a raccontargli di sé, il suo era stato appena un sorriso, non perché non volesse mostrare di più, ma perché non sapeva come fare. Non sapeva se fosse giusto e soprattutto, era da troppo che non provava vera gioia, così ne aveva dimenticato l'utilizzo. Aveva pensato che un sorriso bastasse.

Liam non se ne dispiacque. Non gli ci era voluto molto per capire che quella ostentata freddezza non era altro che paura, per cui invece di arrendersi e lasciar perdere, si era impegnato con tutto sé stesso per cercare di ingigantire quel sorriso. Sembrava quasi una piccola sfida verso sé stesso, ma in un certo senso era come se si sentisse in dovere di aiutare quel biondo dalla pelle candida ad essere più felice.

Per cui, parola dopo parola, Liam vide il sorriso del ragazzo davanti a sé farsi sempre più contagioso e luminoso, e pensò a quanto fosse un peccato che l'altro non lo mostrasse più spesso. Niall si era meravigliato del cambiamento che sentiva crescere dentro di sé, e aveva guardò il moro con occhi confusi ma stupefatti; non riusciva a credere che qualcuno incontrato appena quella sera fosse riuscito a far emergere quel lato di lui che pensava di aver perso.

Rimase ancora più sorpreso quando Liam, dopo essersi dondolato incessantemente sulla sedia dove si trovava, era caduto in terra finendo di schiena sul pavimento, e invece di lamentarsi per il dolore, aveva preso a ridere e ridere, e sembrava non la smettesse più. Il biondo, che alla caduta si era fiondato in terra ad aiutare l'altro, dopo pochi secondi si era ritrovato a ridere a che lui, involontariamente.

Erano scivolati di nuovo inciampando nei loro stessi piedi, per cui avevano optato per restare in terra, continuando a ridere e senza intenzione di smetterla. Liam guardava Niall, fiero di essere riuscito a farlo sentire tanto bene, e Niall guardava Liam - con la vista un po' sfocata per le lacrime formatesi per le troppe risate, grato di aver trovato qualcuno disposto a provarci.

Sfortunatamente, fra la botta e le risate fragorose, il frastuono doveva essere stato udito anche dai corridoi circostanti la stanza del biondo, e di fatti non passò molto che una giovane addetta alle pulizie non irrompesse nella suite tutto d'un tratto, gridando "Signore, va tutto bene?" con voce allarmata.

I due erano rimasti in silenzio per neanche dieci secondi, guardando la donna che li fissava confusa, e ne seguirono solo altre risate implacabili che continuarono anche quando la ragazza fu andata via, seccata dalla situazione, e finché entrambi non furono talmente esausti da riuscire a malapena a respirare.

Selling Hearts To The OceanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora