Chapter 13

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 "I corpi non sono fatti per stare da soli, l'amore è un gioco a incastro. Devi trovare il pezzo giusto, devi inciampare e continuare a cercare, come il mare, che abbraccia la sua spiaggia, perché senza di lei, non ci sarebbe lui. "

-Sconosciuto

"Altri due bicchieri BJ!" Era più o meno la quinta volta che Zayn lo gridava al tizio senza nome che dietro un tavolino aveva improvvisato un piccolo bar di soli whisky e rum.

"Cazzo Zayn, come la paghiamo tutta questa roba?" Harry, ridendo e singhiozzando, con ancora mezzo bicchiere di whisky in mano, gridava nell'orecchio dell'amico, sia perchè con tutto il frastuono che c'era lì sotto questo non l'avrebbe mai sentito altrimenti, sia perchè Zayn doveva essersi fatto ben più di 5 bicchieri, e non era che ci capisse più di tanto ormai.

"Ma non lo facciamo ovvio! Billie è amico miooooo!" rispose il moro, rischiando di cadere per l'ennesima volta mentre andava a predere gli ennesimi due bicchieri. Il riccio per fortuna lo tirò indietro per la camicia giusto in tempo, ridendo dell'ubriachezza dell'altro.

"Billie?"

"Alcol Man!" gridò di nuovo Zayn, ridendo e gesticolando verso il tipo ora con un nome dietro il tavolino. Sembrava avere una trentina d'anni, non di più, e con quei suoi capelli neri sparati dappertutto, il sorriso stampato in volto e l'aria decisamente brilla, sembrava un versione di Zayn 10 anni più grande.

"Ma no amico, no! Ancora con quel bicchiere in mano? Così si fa!" disse ancora il moro, agitando pericolosamente i due bicchieri che aveva in mano davanti alla faccia del riccio, per poi mandarli giù entrambi tutto d'un fiato.

"Dio santo." Ridendo, Harry prese Zayn per un braccio, tentando di trascinarlo il più lontano possibile da quella calca di gente in fila per bere e posò il suo bicchiere mezzo pieno sul primo appoggio che trovò alla sua destra. Almeno uno dei due doveva rimanere abbastanza sobrio da non cadere giù dalla nave in una qualche sfortunata perdita di equilibrio, e siccome per Zayn era ormai già troppo tardi, toccava a lui essere quello responsabile e maturo.

Il moro, che a stento si reggeva in piedi, saltellava per la sala aggrappato ad Harry, che cercava di sorreggerlo come meglio poteva. Appena si rese conto però dell'intenzione del riccio di portarlo via, si staccò bruscamente da lui, per poi prendergli entrambe le mani tra le sue ed esibire il suo miglior faccino da cucciolo.

"Haaaarry ti prego non andiamo viaa!" lo supplicò, e il riccio alzò gli occhi al cielo esasperato.

La gente intorno a loro chiacchierava, beveva, ballava. Era stato fatto spazio per una pista improvvisata giusto al centro della sala, e le persone - quelle non impegnate nella fila agli alcolici di Billie ovviamente, vi si affollavano, muovendosi a ritmo di musica. Un gruppetto di tre uomini, al lato della pista, creava quella musica tanto allegra e movimentata; suonavano il violino, la fisarmonica e uno strano tipo di flauto che Harry non aveva mai visto prima. Contagiavano tutti, e tutti mano a mano diventavano parte di quella melodia, battendo le mani, cantando o semplicemente tenendo il ritmo in terra con un piede. Sembravano tutti parte di un grande strumento musicale dal suono mai uguale, sempre nuovo.

"Balliamo! Dai, solo un ballo!" lo pregò ancora Zayn, che aveva evidentemente notato lo sguardo perso di Harry sulla folla di persone al centro della sala.

Il riccio lo fissò per qualche secondo, soppesando l'idea. Dopotutto, quanto avrebbe potuto fargli male lasciarsi andare almeno per un po'? Zayn intanto aveva congiunto le mani come a pregarlo, e continuava a ripetere "Dai, dai, dai" come un bimbo che supplica la mamma per avere un giocattolo nuovo.

Selling Hearts To The OceanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora