Capitolo 24- Primo appuntamento.

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GEKY'S P.O.V.

Cosa diavolo dovevo indossare quella sera?!

Frugai nell'armadio alla ricerca del vestito adatto, ma poi decisi di mettere dei jeans e una maglietta colorata con le sneakers.

I capelli li lasciai morbidi.

Kendall invece si era messo i jeans che aveva portato con se e una maglietta, che non ricordavo neanche avesse.

Mi sorrise e mi baciò, poi mi prese per mano e uscimmo di casa.

"Allora... dove mi porti?"

"Tranquilla... diciamo che mi sono organizzato bene..."

Sorrisi e iniziammo a parlare del più e del meno.

Scoprii che aveva due fratelli, e che prima dei Big Time Rush, era stato negli Heffron Drive.

"Vorrei ascoltare la vostra musica un giorno..."

"Lo faremo presto, non preoccuparti."

Ci fermammo davanti la gelateria.

Erano ancora le sei del pomeriggio, quindi avremo preso un gelato molto probabilmente.

"OH BUONASERAAA!"

Mi aggrappai a Kendall che a momenti era più spaventato di me.

"GEKY! DA QUANTO TEMPO NON CI SI VEDE!"

"Ehm... Mr Keynes! Come va?"

"Bene cara, e vedo anche tu!"

Indicò Kendall con un dito e chiese quale gelato preferivamo.

"Ehm... io prendo cioccolato e nocciola..."

"Perfetto Geky, per me lo stesso."

Mr Keynes fece i due coni e ce li porse.

"Bene, offre la casa."

"Oh, ehm... vede ecco... è il nostro primo appuntamento e..."

"Oh non preoccuparti giovanotto! Ce ne saranno tanti altri."

Uscimmo dalla gelateria e ci mettemmo a ridere.

"Mi conoscono tutti qui Kendall. E sono tutti invadenti. Molto invadenti. A cominciare da Liz."

Lui ridacchiò e iniziammo a mangiare i gelati.

"Scherzi? Tuo padre ti aveva dato quel soprannome?!"

"Si, so che è strano! Ma per me non fa differenza... raccontami di te piuttosto!"

"Ehm. I miei genitori sono sempre stati assillanti, e io non li ho mai sopportati. Ho tagliato i ponti con loro all'inizio dell'università, ma ogni volta che avevo qualche problema mi rifugiavo da mia madre. Lei ascoltava senza esprimere la sua opinione. E mi faceva sentire bene. Almeno un po' sollevata... Mio padre invece, stava sempre a lavoro. Non ho molti ricordi legati a lui. A parte quando mi spingeva sull'altalena. Quanta nostalgia..."

Finimmo i nostri gelati e Kendall mi portò al parco.

"Che ne dici?"

"Credo che sia il miglior appuntamento della mia vita. È fantastico!"

Mi misi sull'altalena e lui in quella di fianco alla mia.

"Sul serio, credevo che avrei fallito miseramente un'altra volta. Ho fallito su tante cose con te... però ho sempre sperato in un 'noi'. È una fortuna che non ci sia nessuno in questo paesino. Ci avrebbero tutti sparlato alle spalle."

"Oh, non preoccuparti Kendall... dopo aver parlato con Mr Keynes, tutti sapranno perfino il tuo gruppo sanguigno."

Lui rise.

Quanto adoravo la sua risata.

"Beh... allora mi etichetteranno come il tuo fidanzato..."

"A questo non avevo pensato..."

Oh, si che ci avevi pensato.

No dai. Lasciami godere l'appuntamento!

Va bene... solo per questa volta. Mi devi un favore.

Va bene...

"Mmh. A me non dispiace Geky. Alla fine che lo credano pure. Non mi interessa cosa pensano. Anche se a dire la verità mi piace cosa pensano."

Ridacchiai e lui si alzò a baciarmi.

"Mh-mh. Credo seriamente che molte persone ci vedranno, Kendall."

"Ma se non c'è nessuno nel parco!"

"Tu non vedi, ma ti assicuro che sono sugli alberi, nei cespugli, vicino ai giochini. Ovunque. E se qualcuno ci vede tutto il resto del paese saprà tutto."

"E chi se ne frega."

Mi baciò passionalmente, quasi rischiavo di cadere dall'altalena.

"Non qui Geky. A casa."

Mi prese un braccio e iniziammo a correre verso casa in preda a un bisogno impellente dell'altro.

Nell'ascensore iniziammo a baciarci come se non lo avessimo mai fatto.

Aprii la porta di casa sempre attaccata a lui e alle sue labbra dolci e morbide.

Andammo verso camera mia e aprii la porta, poi lui iniziò a togliere i miei pantaloni, contemporaneamente a me con i suoi jeans.

Le nostre magliette si volatilizzarono di lì a poco, in preda alla passione che ci travolgeva in quel momento.

Lui sganciò per metà la chiusura del reggiseno quando sentimmo porta di casa aprirsi.

Chiusi la porta a chiave in preda al panico.

Chi diavolo era?!

"Tesoro siamo tornati prima!"

Vidi la faccia di Kendall fissarmi un preda al panico più totale.

Ci rivestimmo in fretta e sentimmo mia madre cercare di aprire la mia stanza.

Oh-oh-oh-oh-OH.

Flatmates 2: Big Time RushDove le storie prendono vita. Scoprilo ora