Capitolo 6- Richard Ross.

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GEKY'S P.O.V.

Stavolta ero davvero incazzata.

Come si permetteva?

Dillo che hai provato qualcosa...

Si okay... ma non c'entra.

Si che c'entra.

Stai in silenzio.

Okay okay, dicevo per dire.

Si certo.

Comunque...

Gli sembro una delle sue troiette che può scopare come gli pare?

Stronzo, stronzo e stronzo.

COSA VUOLE ANCORA DA ME?!

Mi ha prosciugata. Non può più uccidermi.

Faccio due giri dell'isolato e torno a casa.

Ormai è sera, così vado a letto senza mangiare.

~~~~~~~~~~~~~~

Mi risveglio con il suono del campanello.

Stranamente stanotte non ho fatto incubi.

Staranno passando finalmente?

Bevo un po' d'acqua e con la bottiglia in mano mi dirigo verso la porta.

Almeno lo spero.

Sono stanca di stare male.

Già qualcuno è andato ad aprire alla porta.

Chi sarà mai?

Avanzo con passo pesante lungo il corridoio e vedo Kendall che familiarizza con qualcuno che non riesco a vedere...

Appena riesco a scorgerne il viso mi immobilizzo.

La bottiglia cade a terra.

Kendall si accorge di me e si gira.

A quel punto riesco a vederlo totalmente.

È lui.

Rick.

"Tu... tu... cosa... ci fai... qui...?"

"Mi sono appena trasferito... contenta?"

Un sorriso malizioso compare sul suo volto.

Kendall mi guarda stranamente.

E io mi nascondo dietro di lui.

"Ge... Angelica che succede?"

Mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro: "È Rick."

"CHE COSA?!"

Scoppio a piangere sotto gli occhi maligni di Richard.

Kendall è immobile.

Gli da un pugno facendogli sanguinare il naso e lo fa uscire dalla porta.

"Cazzo, cazzo, cazzo."

Io dondolo avanti e indietro mormorando cose senza senso.

Kendall mi aiuta ad alzarmi.

Sono in preda alla paura e allo shock.

Non riesco a parlare.

Piango solamente.

"Angelica calmati. Geky calmati."

Riesco a mormorare solo qualcosa di stranamente sensato a Kendall del tipo: 'Vai via' o qualcosa del genere perché lui se ne va lasciandomi sola.

Tre ore dopo...

Sono riuscita a riprendermi dallo shock e ora sono ferma immobile sul mio letto a piangere.

Rivederlo mi ha fatto male.

Kendall entra nella mia stanza.

"Cazzo Geky scusa."

Mi giro dalla parte opposta del letto in modo che lui mi guardi la schiena.

"È un nostro vicino di casa! Lo capisci vero che sto male!? Questo lo sai che significa?!"

"Geky..."

"SONO ANGELICA!"

"ANGELICA! STAI CALMA! CHI TI DICE CHE È TORNATO PER STUPRARTI DI NUOVO?"

"Siamo soli a casa?"

"Credo di si."

"KENDALL SAPPI CHE ANCHE TU HAI PROVATO A FARMI QUALCOSA IERI!"

"SONO IN ASTINENZA CAZZO!"

Rido.

"E DA COSA? SE TE NE SCOPI UNA DIVERSA AL GIORNO?!"

"DA TE!"

Ci rendiamo di quello che abbiamo detto troppo tardi.

"Cazzo..."

Lui si passa una mano tra i capelli e con l'altra si tocca nervosamente il collo.

Scoppio a ridere.

"Ma secondo te sono cretina?!"

"NO!"

"MA PERCHÉ GRIDI SE NON STAVO GRIDANDO?!"

"PERCHÉ MI PIACE FARLO!"

"TU SEI PAZZO!"

Scoppiamo a ridere entrambi per sciogliere la tensione.

Poi lui si avvicina lentamente a me e cerca di azzerare la distanza tra di noi ma io lo fermo.

"Kendall..."

"Geky... lo so... ma non posso farne a meno..."

"Kendall... non pensi a come risolvere la situazione?"

"Quale situazione?"

"Rick."

Il solo suo pensiero si impossessa di me e cerco di non piangere.

"Cazzo. Lo dovresti denunciare."

"Ma io... non ce la faccio."

"Geky... dobbiamo cacciarlo da qui."

"Bravo! -il mio tono ironico mi sorprende- e come pensi di fare?"

"Ci pensiamo dopo?"

"No."

"Geky..."

"Angelica."

"Perché non posso chiamarti Geky?"

"Perché sei stronzo."

"Ma grazie!"

"Prego."

Poi lo attiro a me e lo bacio.

Cazzo, quanto mi mancavano le sue labbra...

Continuiamo a baciarci e a ribaciarci per circa cinque minuti, ma poi ci stacchiamo.

"Non dovevo farlo Kendall."

"Ge... Angelica..."

"No. Non è giusto. Noi non stiamo insieme. Quindi no."

"Ma Geky..."

Gli indico la porta e lui va via.

"Okay, va tutto benissimo. Il tizio che mi piace e che ho baciato l'ho mandato via perché mi ha fatto soffrire, il ragazzo che mi ha stuprato è tornato ed è il mio vicino di casa. In questa casa aleggia amore ovunque, sia per quanto riguarda Logan e Manisha che per Maddie e James, tralasciando Carlos. Perciò? Cosa dovrei fare?"

Parlare da sola non è la soluzione a quanto pare, perché se fosse stato così, il muro mi avrebbe già chiarito il da farsi.

Flatmates 2: Big Time RushDove le storie prendono vita. Scoprilo ora