Capitolo dodici.

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Michael.

Non avrei mai pensato che in due mesi la mia vita sarebbe cambiata radicalmente.
Il ritorno di Jackie mi aveva stravolto la vita e non potrei esserne più felice.

"Ma quindi tu e la mia mamma state insieme?" chiese la bambina davanti a me.

Annuì lentamente e Summer mi saltò in braccio,stringendomi forte.

"Sono così felice! Damon non mi è mai piaciuto! Tu sei molto meglio!" esclamò,stringendo di più le sue braccia magroline al mio corpo.

"Non dovresti dire queste cose sul tuo papà" dissi l'ultima parola con un tono di disgusto,sperando che Summer non se ne fosse accorta.

Si staccò da me,e mi fissò con quei occhioni verdi.

"Ma Damon non è il mio papà. La mamma l'ha conosciuto dopo che io ero già nata!" disse sicura di se.

La guardai confusa,non capendoci più nulla.
Stavo per domandare qualcos altro,ma il rumore di un piatto rotto mi fece distrarre.

Jackie era davanti a noi,con gli occhi sbarrati e con la preoccupazione in viso.

"Summer! In camera tua,ora!" le gridò addosso.

Summer annuì soltanto,rivolgendomi un timido sorriso prima di scomparire sulle scale.

Mi alzai avvicinandomi a Jackie,e l'aiutai a raccogliere i cocci.

"Qualunque cosa ti abbia detto Summer,non è vero."

"Come fa una bambina odiare il proprio padre?" chiesi curioso,pentendomi subito della domanda.

"Michael,dimenticati e basta. È solo una bambina,e ne ha di fantasia!"

Annuì e la sorpassai in cucina,per buttare via i cocci.

"Però non dovevi urlarle dietro in questo modo" le dissi dolcemente.

"Non dirmi cosa fare con mia figlia!"

"Stai calma,Jackie."

"Mamma.."

La voce piccola di Summer ci fece scattare la testa in sua direzione.
Jackie fece un sospiro e si avvicinò alla bambina,mettendosi alla sua altezza.
La prese in braccio e la posò dolcemente sul banco da cucina.

"Dimmi,tesoro."

Summer si girò verso di me,e mi fece segno di avvicinarsi.
Mi avvicinai e mi posizionai vicino a Jackie.

"Mi dispiace per prima,Sum.."

"No mamma,è colpa mia. Solo che da quando Damon se n'è andato lasciandoti da sola,non lo voglio più come papà."

Jackie rimase scioccata dalle sue parole,e rimanemmo in silenzio per un paio di minuti.

"Mamma,io voglio un papà come Michael!" esclamò,rompendo il silenzio.

Jackie si risvegliò e le accarezzò la guancia.

"Tranquilla,piccola. Non me ne andrò facilmente!" le dissi,facendola ridacchiare.

Summer mi abbracciò e vidi con la coda dell'occhio Jackie asciugarsi una piccola lacrima,per poi avviarsi verso il piano di sopra.

"Dove vai?" chiesi.

Si girò verso di me e mi sorrise.

"Vado a farmi una doccia."

Annuì leggermente,prendendo la piccola e la portai a guardare la tv.

Dopo una mezz'ora,Summer si era addormentata sulle mie gambe.
Sorrisi a quella scena,la presi delicatamente in braccio e la portai al piano di sopra.

L'adagiai lentamente nel suo lettino e le diedi un piccolo bacio sulla fronte,per poi uscire e raggiungere la stanza di Jackie.

Entrai nella stanza trovandola vuota,segno che Jackie era ancora la bagno.
Uscì in corridoio e raggiunsi la porta del bagno,bussai e la chiamai. 

"Jackie?"

"Dimmi,Mikey."

Sorrisi al nomignolo che mi aveva affibbiato.

"Volevo solo dirti che Sum sta dormendo,quindi io.."

Venni interrotto dal rumore della porta,e mi ritrovai Jackie avvolta in un asciugamano.

"Resti stanotte?" mi domandò dolcemente.

"Certo,piccola."

Le diedi un bacio veloce,per poi lasciarla prepararsi e ritornai in camera.
Accessi la luce e mi guardai attorno. Notai dei fogli sulla scrivania e la mia curiosità ebbe la meglio.
Mi sedetti sulla sedia e mi misi a guardare meglio i fogli.
Erano dei documenti sulla nascita di Summer. Dovrei farmi i cazzi miei,ma non ne sono capace e quindi cercai di sfogliargli.

Sentì un rumore e scattai verso di esso. Jackie era davanti a me,con gli occhi sgranati e arrabbiati.
Mi prese i fogli da mano e li buttò a casaccio in uno nei cassetti della scrivania.

"Non puoi farti solamente i fatti tuoi?"

"Scusa."

Annuì distrattamente,avviandosi verso il letto e buttandosi sopra a peso morto.
La raggiunsi e l'abbracciai da dietro.

Si girò verso di me e mi fissò,accarezzandomi poi la guancia.

"Promettimi che non mi lascerai questa volta."

"Lo prometto."

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daddy || m.c.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora