Capitolo 5

2.7K 153 1
                                    

Quando mi svegliai notai di essermi addormentata la sera prima nel bagno accanto alla doccia, decisi finalmente di alzarmi e mi infilai nella doccia,sentivo brividi che mi percorrevano la schiena e mi accorsi immediatamente di ciò che era successo la sera prima. Quando finì di asciugarmi mi specchiai vedendo che sulla schiena vi erano ancora le ferite circondate da lividi violacei e tra me e me mi dissi "ma che diavolo mi ha fatto"....alla fine mi misi una t-shirt nera e dei pantaloni della tuta grigi con delle vans..presi lo zaino e iniziai a scendere le scale pregando di trovarlo dormire ma purtroppo non fu così..appena arrivai davanti alla porta sentii un dolore allucinante dietro la testa "o mio dio"
-Stronza dove pensi di andare?!
Capii subito dall'odore dell'alcool che mi aveva lanciato una bottiglia di vodka
-Devo andare a scuola
-Tu ora pulisci e poi vai a prendermi un'altra bottiglia.
-Non posso, sono in ritardo
-Non me ne frega un cazzo! Muoviti!.-mi urló e io sobbalzai con lo sguardo ancora offuscato presi il coraggio in mano e decisi di uscire di corsa da quel manicomio...cioè casa
-Dove cazzo vai puttana!Ritorna subito qui!-mi urló ma io riuscì a scappare.
Quando arrivai a scuola decisi di evitare chiunque compresi James e Haley,sperando che nessuno mi rivolgesse la parola..
-Ehi tu!-
"Cazzo"pensai, era decisamente una giornata no...quando chiusi l'armadietto vidi che era lo stesso ragazzo che mi aveva quasi ammazzato il giorno prima.
-Ciao.
-Ce l'hai ancora con me per ieri vero?- mi chiese con uno sguardo misto tra un figo e un cucciolo smarrito
-No tranquillo è solo che oggi non è giornata.-risposi così liquidandolo e me ne andai
-Aspetta ehm...come ti chiami?.-e lo trovai a fianco a me
-Avery.
-Piacere io sono Josh- mi tese la mano ma la evitai non mi piaceva toccare persone che non conoscevo
-Ehm si scusa ma devo andare.
-Vai a matematica?.
-Si.
-Anch'io.
-Mi stai seguendo?!
Lui sgranó gli occhi e mi disse -No certo che no sto solo andando a matematica! Calmati!.
Io rimasi immobile e lui mi oltrepassó, quando entrai in classe Josh si era messa vicino al mio posto allora decisi di cercare un altro banco libero ma tutti erano occupati "merda,merda,merda"....decisi di sedermi mentre Josh stava parlando con un altro ragazzo poi si girò e mi guardó -Ah adesso chi è che segue chi?!- fece un sorrisetto da furbo
E io lo liquidai con uno sguardo che sapeva di minaccia.

Finita la giornata ero riuscita a evitare tutti, eccetto uno, quando andai verso il parcheggio sentii una pacca sulla schiena che mi fece urlare
-Ehi ehi scusa non volevo farti male..scusa
Dio mio era ancora Josh ma che cavolo voleva da me!
-L'hai già detto ben due volte ma lo hai fatto!- lo guardai male
-Senti ti ho già chiesto scusa e mi dispiace ma ti ho solo dato una pacca se tu che stai esagerando!
-Ah si vuoi vedere la mia schiena!-non appena lo dissi mi morsi subito la lingua.
-Ti è rimasto il livido per la botta di ieri?!.
-No...lascia perdere- e me ne andai ma lui mi seguí
-Senti che ne dici di andare a prendere un caffè? Pago io così mi faccio perdonare!- e mi sorrise
-No grazie
-Andiamo è solo un caffè!
Poi pensai a quello che era successo la stessa mattina nel manic...a casa e cambiai idea
-Ok dai
-Ok vieni la mia macchina è dall'altra parte.
Sperai solo che questo caffè non si trasformasse in qualcos'altro

Arrivati nella caffetteria ordinammo entrami un caffè macchiato e lui iniziò a parlare
-Allora Avery a che anno sei?
-Al quinto
-Ah anche io cosa vuoi fare dopo?
Bevvi un sorso di caffè e poi risposi
-Non lo so
-Come non lo sai tutti oramai lo sanno
-Ah si! Tu cosa vuoi fare?
-Beh per ora spero di ottenere una borsa di studio per il football poi mi piacerebbe laurearmi in attività sportive.
Accidenti lui aveva già le idee molto chiare sperava in una borsa di studio mentre io speravo solo di rimanere viva fino al diploma
-Che lavoro fanno i tuoi?-mi chiese
"Merda"
-Ehm mia madre era un medico ma morí non appena nacqui.
-Oh mi dispiace
-Tranquillo
-E tuo padre?
Mio padre è un pezzo di merda che mi massacra dal mattino alla sera e mi insulta di continuo ecco che cosa fa
-Ehm..operaio in una fabbrica..i tuoi?-
-Mio padre è un avvocato mentre mia madre è maestra d'asilo.
-Ah bello
-Perché mi sembri spaventata?
"Perché lo sono"
-Non sono spaventata
-Ok dai ti porto a casa
-No- urlai un po' troppo forte e alcuni si girarono
-Ok allora dove vuoi andare?
-No va bene scusa però tranquillo vado da sola
-Ma no dai ti accompagno vieni
Merda la giornata andava di male in peggio se mio padre mia avesse visto con un ragazzo forse il giorno dopo non mi sarei neanche svegliata.

Quando arrivammo verso casa io incominciai a scendere ma lui mi bloccó un polso e mi chiese
-Senti ti va se qualche volta usciamo insi...- non lo feci neanche finire la frase che gli risposi
-No
-Ah ok ma almeno mi dai il tuo numero?
-Ok
Dopo avergli dato il numero mi disse
-È stato bello passare il pomeriggio con te- e sorrise
-Ehm si anche per me ciao.
Scesi dalla macchina e entrai in casa, corsi di sopra e andai subito in camera mia, non appena aprii la porta vidi mio padre con una mazza da baseball in mano.
L'unica cosa che pensai fu "Josh aiutami".

Dopo un'ora di botte...non riuscivo neanche a respirare ma dovevo alzarmi,dovevo uscire da qui non potevo restare ancora qui. Trovai le forze e mi alzai presi alcuni vestiti e libri per il giorno dopo e scesi le scale, lui dormiva e io riuscì a scappare..di nuovo.
Girato l'isolato non sapevo cosa fare o dove andare allora decisi di chiamare chi forse non mi avrebbe fatto delle domande o almeno speravo
-Avery che succede? Sono le...2 del mattino!.
Cercai di trattenere le lacrime ma non ci riuscì
-Scusa..ho sbagliato non dovevo chiamarti scusa
-Ehi tranquilla dove sei?-la sua voce si addolcì
-Fuori da casa io.....-non riuscì a finire la frase che iniziai a singhiozzare
-Arrivo.

10 minuti dopo Josh era lì in pigiama ma carino lo stesso..anzi bello lo stesso
-Ehi- mi abbracció -va tutto bene ci sono io ora vieni
-Dove?
-A casa mia
-No non posso venire a casa tua i tuoi non mi conoscono io non...
-Avery sta tranquilla i miei sono in Italia...vieni dammi la borsa.
Per tutto il tragitto rimanemmo in silenzio poi la macchina si fermò e capii che la casa a tre piani davanti a noi era casa sua "wow".
-Vieni-mi disse
Entrammo in casa e non appena Josh accese la luce mi guardó in modo disperato
-Avery che hai fatto al viso?
-Niente
-Ti sei vista allo specchio?
Io scossi la testa lui mi prese per mano e mi portó al piano di sopra nel bagno dove mi specchiai "o mio dio", avevo il labbro spaccato in due punti gonfio e viola, gli occhi erano entrambi gonfi ma uno aveva un livido violaceo scuro che lo circondava, un taglio sul sopracciglio destro è un taglio sulla fronte
-Merda Avery ma chi ti ha fatto questo?
Non seppi cosa rispondere e dissi subito -sono caduta per le...-
-Ma smettila! Una caduta per le scale non fa queste cose...è stato tuo padre vero?
-No
-Avery ti prego dimmelo!
Scoppiai a piangere e lui mi prese tra le sue braccia ma io sobbalzai immediatamente lui se ne accorse e mi disse:
-Leva la maglietta
Io lo guardai torvo e lui
-Avery non voglio fare nulla lo giuro ma togliti la maglia.
Qualcosa nei suoi mi fece capire che potevo fidarmi di lui e allora tolsi la maglia e lui rimase pietrificato, avevo lividi dappertutto per non parlare della schiena e delle ferite che vi erano
-Avery se mi dici di nuovo che sei caduta dalle scale mi incazzo- serrò la mascella
Io guardai per terra e lui si avvicinò sollevandomi il viso e mi disse
-Fatti una doccia ti presto una tuta poi ti disinfetto le ferite.
Io annuí e lui uscì.

Dopo aver fatto una doccia Josh mi aiutó a disinfettare le ferite
-Con cosa ti ha colpito?
Io rimasi in silenzio per un attimo poi risposi
-All'inizo con le mani poi con la sua mazza da baseball.
Josh serro la mascella e poi disse
-E le ferite che hai sulla schiena?
-Josh io...
-Avery dimmelo ti prego
-Mi ha scaraventata contro la tele
-Porca puttana Avery da quant'e che va avanti questa storia?
Io abbassai il viso e tirai sul con naso cercando di trattenere le lacrime ma con scarsi risultati
-Da quando sono nata
-Perché non lo hai mai denunciato?.
Io invece di rispondere mi alzai dallo sgabello della cucina e iniziai ad andare verso una delle tante finestre che vi erano nella casa e mi limitai a dirgli
-Non ti riguarda.
Lui sospirò poi disse
-Ok, vieni ti porto nella stanza degli ospiti starai qui finché non risolveremo la cosa.
-No Josh io dormo qui solo sta notte poi da domani me ne vado al manic..cioè casa.
-Stai scherzando?!Avery io non ti lascio tornare li.
-Non posso restare qui se lui lo scopre..
-Dovrà vedersela con me ricordati mio padre è un avvocato possiamo..
-Ma non capisci?!-gli dissi guardandolo male- se lo denuncio io non avrò un posto dove stare non avrò più nessuno io non posso...
-Sei tu che non capisci! Se tu continui a farti torturare quello ti ammazzerà...e io non posso starmene qui mentre lui ti fa questo- indica il mio corpo con un gesto vago della mano- se tu lo denunci verrai a stare qui no?!
-No
-Senti andiamo a dormire ne parliamo domani
Io aprì la porta della camera degli ospiti mi girai e gli dissi
-Non c'è nulla di cui parlare..buonanotte.
Detto questo chiusi la porta e lasciai dietro ad essa tutto crollando nel letto affogandomi con le mie stesse lacrime.

Sei tutto quello di cui ho bisognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora