MIRANDA'S POV
Documenti e fogli bianchi disordinano il moderno tavolo dove vorrei sbattere la testa e mettermi a dormire.
Sono giorni che lavoro senza sosta, pur di ottenere la promozione che sto contendendo con una sgallinata rossa con l'ufficio di fronte al mio, causa per cui mi tocca guardarla in faccia quasi ogni ora. Un vero e proprio incubo.
Monique ha assegnato l'elaborazione di un articolo sia a me che a Miss Red Bitch, liquidandoci con un umile "date spazio all'inventiva ed alla rarità". Ad articolo completato, dovremo consegnarlo a lei e il più interessante ed accattivante verrà scelto, pubblicato sulla rivista e farà ottenere la dannatissima promozione.
Promozione suona dolce e confortevole alle mie orrecchie: è ciò di cui ho più bisogno se voglio finalmente mettere una bella spunta nella mia carriera e trovare la totale indipendenza. A chi non piacerebbe una paga più alta ed un ruolo altrettanto più alto ed importante? Sarei passata dallo scrivere banali rubriche, a stendere su PC un vero e proprio articolo, rigorosamente poi stampato per il numero della rivista più letta di tutta la città.
Prendo un bel respiro, come ad infondermi forza e mi concedo qualche minuto di distrazione controllando il telefono. Speravo in qualche notifica da parte di Jess, ma non è successo. Ieri sera l'ho chiamata una decina di volte, ma in nessuna di queste ho ricevuto risposta. Proprio ieri parlavamo di prendere un drink assieme verso la sera, poi è sparita nel nulla e nessuna telefonata o segnale pare arrivarle. Certe volte dò la colpa a quel bel bocconcino di Gabriel che sta svuotando la testa di quella complessata.
Decido di provare a chiamarla ancora, digitando velocemente il numero che conosco a memoria.
Una manciata di squilli e la segreteria prende a parlare, lasciandomi sbuffare spazientita.
-Jess, sono Miranda, è da ieri sera che provo a chiamarti, ma non rispondi. Stai bene? Per favore richiamami appena puoi- recito il messaggio vocale alla segreteria, sperando ascolterà almeno quello.
Come ultimo tentativo provo a chiamare anche Gabriel, ma sembra presentare lo stesso problema di Jessica: decine di squilli e nessuna risposta.
Scrollo le spalle perplessa e poggio di nuovo il telefono sul tavolo, arrendendomi.
-Miranda, c'è un ragazzo che chiede di te- la voce di Cassandra, una delle segretarie della redazione, prende spazio nel mio ufficio. Alzo la testa verso la chioma castana della ragazza ed aggrotto la fronte.
-Un ragazzo? Di me?- sbatto veloce le ciglia, incredula. Chi può mai venire a cercarmi?
-Posso farlo entrare?- chiede in attesa che mi riprenda dalla sorpresa. Annuisco e la vedo sparire fuori dall'ufficio.
Predo una postura dritta e decisa, petto in fuori, gambe accavallate ed un falsissimo sorriso sul volto. Pettino con le dita i capelli e controllo che la mia faccia sia decente, tramite il riflesso poco definito dello schermo spento del computer.
Non mi disgusta mica fare nuove conoscenze maschili.
La porta si apre poco dopo ed un ragazzo dall'ottima presenza, due occhi verdissimi, capelli castani ed una carnagione ambrata, aspetta il mio consenso per farlo entrare. Faccio un cenno con la mano e lo invito a sedersi. Prende a camminare e si siede comodo sulla sedia di fronte a me. Indossa una camicia semitrasperente bianca, con due bottoni aperti, ed una paio di jeans boyfriend chiari. Quasi muoio davanti tanta bellezza. Chi sarà mai questo bel terno al lotto?
-Salve, Miranda Morris. Lei è?- chiedo gentile, porgendogli la mano. La stringe e sento la mia mano bruciare al contatto con la sua. È bollente.
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Affittami per un giorno
RomantikJessica Day ha abbandonato la vita da ragazza ricca e mondana. All'età di 18 anni decise di gettare nella spazzatura tutto ciò che sentiva non appartenerle più, lanciandosi in uno stile di vita a lei completamente sconosciuto. In questa nuova avvent...