Jacqueline controllò l'orario sul display del cellulare per l'ennesima volta, mentre Ashton sbuffò.
«Devo farlo proprio?» chiese, mostrando tutto il suo disappunto verso l'idea che aveva avuto Jackie, e lei annuì. «Sono certo che non funzionerà, Daisy. Lei crede che io sia un mostro.»
«Chloe non crede che tu sia un mostro!» ribatté, ma lo sguardo di Ashton le fece capire che sarebbe stato inutile negarlo. «Be', forse lo pensa davvero, ma solo perché non ti conosce,» continuò. Jackie, infatti, era del tutto certa che Chloe avrebbe cambiato ben presto idea su Ashton, se solo gli avesse dato la possibilità di spiegare cosa fosse successo veramente nello stanzino del bidello con Hayley. Magari non si sarebbe innamorata di Ashton, ma di certo avrebbe dimenticato per un po' Calum, rendendosi conto che al mondo esistono anche ragazzi dolci, premurosi, che non pensano solo al sesso. «Credo davvero che lei abbia bisogno di frequentare un ragazzo come te.»
Ashton non rispose subito, corrugò semplicemente la fronte e rimase qualche istante a riflettere sulle parole di Jackie. «Nell'improbabile caso in cui lei non scappi a gambe levate, credi che io possa interessarle?»
«Be', perché non dovresti?» chiese di rimando Jackie, rivolgendogli un piccolo sorriso. Subito dopo, la ragazza si sentì davvero in colpa con Ashton, dal momento che lo aveva praticamente costretto ad uscire quel pomeriggio con Chloe. «Dio mio, sono così stupida!» esclamò. «Ashton, mi dispiace tanto per non avertelo chiesto prima, ma tu vuoi davvero aiutarmi? Voglio dire, se non vuoi farlo io-»
«No, è okay,» la interruppe lui, curvando leggermente le labbra. «Solo che... non sono sicuro che la prenderà bene,» continuò, ripetendo quale fosse il suo dubbio riguardo al piano di Jacqueline. In effetti Jackie aveva tenuto numerose discussioni con se stessa riguardo quell'appuntamento al buio, valutandone i pro e i contro, e aveva concluso che non avrebbe potuto fare altrimenti: in tutti quei mesi non aveva conosciuto molti ragazzi a Sydney e, ad ogni modo, avrebbe pensato a lui in ogni caso. Era davvero convinta che fosse la persona adatta a Chloe e avrebbe fatto di tutto per farli frequentare. Be', anche Luke sarebbe stato perfetto per la sua amica, se solo Jackie non fosse stata talmente presa da lui, dal suo sorriso, dai suoi occhi e... Scosse la testa velocemente e cercò di allontanare quei pensieri dalla sua testa, solo perché non era davvero il momento di perdersi dietro a lunghe riflessioni su quanto fosse meraviglioso Luke. «Daisy, sei arrossita,» commentò Ashton, ridacchiando, e Jackie si rese conto in quel momento che in effetti si sentiva parecchio accaldata sul viso.
Cercò di nascondere il suo rossore, guardando altrove, e l'arrivo di Chloe le risparmiò le probabili domande di Ashton. «Entra, sta arrivando!» esclamò, spingendo il ragazzo all'interno del cinema, luogo che avevano scelto per l'appuntamento.
Chloe era davvero molto bella, con i capelli legati in una coda alta e lo sguardo reso ancora più intenso dal mascara che aveva applicato sulle ciglia per l'occasione. Jacqueline non sapeva quali fossero i gusti di Ashton riguardo alle ragazze, ma era certa che l'avrebbe trovata bellissima, non poteva fare altrimenti.
«Sei fantastica!» le disse Jackie con entusiasmo.
«Parla per te, sei ancora più bella del solito!» ribatté lei, rivolgendole un sorriso caloroso. «Per caso devi uscire con Luke?» le chiese poi e Jacqueline arrossì di nuovo. In effetti, subito dopo aver finito il suo compito con Chloe, avrebbe avuto il suo primo vero appuntamento con Luke ed era molto agitata all'idea di trascorrere del tempo con lui. Così annuì semplicemente, non del tutto certa di riuscire ad elaborare una frase di senso compiuto e Chloe rise ancora, per poi tornare seria e arrossire lievemente. «È normale che sia agitata per questo appuntamento al buio?» chiese poi.
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Daisy || Luke Hemmings
FanfictionImpazzire non era ciò che la preoccupava. Temeva che Daisy Smith rimpiazzasse Jacqueline Williams e non poteva permetterselo. Sentiva il bisogno di ricordarsi ogni giorno chi fosse lei davvero, stringere quei documenti che portava sempre con sé e ch...