Capitolo 25

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Luke sospirò e avvicinò la mano tremante al bordo della pagina, per poi voltarla e cominciare a leggere la pagina del 2 Gennaio 2012, una delle ultime del quaderno blu, in cui Jacqueline aveva continuato a scrivere ciò che era successo il giorno precedente, varie ore dopo essere stata violentata da Dean.

Jackie osservò l'espressione corrucciata di Luke e si ritrovò costretta a reprimere l'incredibile desiderio di allungare una mano e accarezzare i suoi capelli biondi, la pelle del suo viso e le sue labbra, che aveva iniziato a torturare con i denti, forse per il nervosismo: il giorno dopo sarebbe tornata in Inghilterra e quasi sicuramente non avrebbe visto mai più in vita sua l'Australia, quindi sarebbe stato assolutamente inutile assecondare il proprio desiderio di stringere a sé Luke e sussurrargli di amarlo come mai aveva fatto prima. Tuttavia, rimase a osservarlo e a chiedersi come un ragazzo potesse somigliare così tanto ad un angelo, sia per il suo aspetto che per la sua sensibilità e i suoi modi delicati e gentili. Persa dietro ai suoi pensieri, quasi non si accorse che Luke aveva distolto ancora una volta lo sguardo da quelle pagine.

«Non ci riesco,» ripeté, in tono assolutamente mortificato.

Jackie aprì la bocca per dirgli di provarci, di fare un ultimo sforzo, ma poi si accorse delle lacrime che inondavano i suoi occhi celesti, impedendogli certamente di vedere le parole confuse che aveva scritto otto mesi prima. Così Jacqueline annuì semplicemente e prese tra le mani il quaderno, per poi chiuderlo. Rimase qualche istante a osservare nei minimi particolari la copertina blu, prendendo il coraggio necessario a raccontare a Luke gli avvenimenti di quella giornata che aveva sconvolto completamente la sua vita.

«C'era... c'era una ragazza nella mia scuola, di nome Rose Turner,» sussurrò, sentendo una morsa stringerle lo stomaco nel pronunciare quel nome e quel verbo al passato. Sentì le lacrime pungerle gli occhi e pensò di smettere subito di parlare, sapendo che sarebbe crollata del tutto, ma Luke le afferrò le mani con le sue e le strinse con dolcezza, per poi accarezzarne i dorsi con le sue dita calde.

«Vai avanti,» la incoraggiò e lei annuì, prendendo un respiro profondo.

«Eravamo amiche qualche anno fa ma poi siamo cresciute e abbiamo iniziato ad avere interessi diversi, a preferire la compagnia di altre persone, così ci siamo allontanate, finendo per salutarci qualche volta, nei corridoi della scuola. Lo scorso Dicembre lei...» si interruppe, sentendo un groppo un gola. Jacqueline riusciva ancora a vedere i suoi occhi spenti e la cicatrici sul suo volto, riusciva ancora a sentire la sua voce debole che la supplicava. «Ci siamo incontrate nei corridoi della scuola e mi ha pregato di denunciare tutto a mio padre, di porre fine a ogni cosa.»

«Rose sapeva di Dean? Sapeva ciò che ti stava facendo?» chiese Luke, incredulo, e Jackie sospirò. Non aveva ovviamente ancora capito cosa centrasse Rose in tutta quella storia ed era certa che avrebbe provato disprezzo nei suoi confronti, per non averla protetta come invece avrebbe dovuto.

«Rose era... era vittima di quel mostro, proprio come me,» gli spiegò e, dopo averlo visto spalancare gli occhi, evitò il suo sguardo, sentendosi colpevole per ogni cosa. «E io non ho fatto niente, Luke. Mi ha supplicato di denunciare Dean alla polizia con le lacrime agli occhi e io l'ho semplicemente ignorata. L'ho persino odiata, Luke! L'ho odiata, perché non volevo mettere a rischio la mia famiglia per salvare lei e non sopportavo che Rose fosse così egoista, quando in realtà l'unica egoista in tutta questa storia sono sempre stata io,» si interruppe, scoppiando a piangere, e nascose il suo viso fra le mani. Non sarebbe mai riuscita a perdonarsi per cosa era successo a Rose Turner e di certo anche Luke l'avrebbe odiata, una volta saputa tutta la storia, perché Rose non era egoista: era solo una ragazzina indifesa e, affidandosi alla persona sbagliata, ci aveva rimesso la vita. Luke provò a dire qualcosa, ma lei lo interruppe, supplicandolo di non parlare. Così si limitò ad abbracciarla e lei si lasciò stringere dalle sue braccia forti, singhiozzando sulla sua spalla.

Daisy || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora