11) Tutta la verità

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Cosa significa questo?
Zio Brandon è morto sei anni fa? E con chi ho parlato tutte quelle volte al telefono?
Ora che ci penso ogni volta che chiamava a casa mia madre non c'era.
E Mason, lui sapeva? E me lo ha nascosto? O magari lui stesso era un complice del fantomatico zio Brandon. Spero per lui che abbia una spiegazione valida.

-Mason devo parlarti. E' urgente!- Devo sapere! Voglio capire se sono stata ingannata per tutto questo tempo o da quando è cominciato ad essere tutta una menzogna.
Ecco perchè prima non mi calcolava e all'improvviso se n'è uscito con la storia che mi ama. Si scommetto che è così. Da allora è stata tutta una farsa.

Sono al parco, seduta dove era seduto lui quella sera in cui ho deciso che non mi sarei arresa. Quando ho capito che era troppo tardi, che non potevo più togliermelo dalla testa.
Ma lui ha tradito la mia fiducia così facilmente.
Certezza era l'unica cosa che pensavo un uomo come lui potesse darmi. Ed invece non mi ha dato neanche quella.
Quindi cos'eravamo? Compagni di letto? Compagni di solitudine? Bambini sperduti alla ricerca di un'isola immaginaria chiamata felicità?

Eccolo che arriva, sempre con la sua postura eretta e sicura.
-Eccomi piccola. Cosa succede di così urgente?-
Piccola, ora cerca di fare il carino. Ma io non mi farò abbindolare.
-Sei un bugiardo Mason Farish.-
Vedo il suo sguardo incupirsi sotto quell'accusa.
-E per quale motivo ora dovrei ricevere tali parole?-
-Perchè non mi hai mai amato! Non ti sei mai neanche interessato a me! Sei solo una spia di un finto zio Brandon. Ma la cosa finisce qui. Ora dovrai spiegarmi chi è lo stalker che mi sta perseguitando o ti denuncerò alla polizia.-
-Claire cosa stai dicendo?-
- Non cominciare con il fare lo gnorri. So che sei il complice di qualcuno che mi sta controllando e si spaccia per mio zio morto sei anni fa. Voglio sapere chi è questo malato e lo farò arrestare.-
-No Claire ti stai sbagliando...- si avvicina cercando di prendermi la mano.
-NO!- con uno scatto lo scanso ed inizio a correre -DIMMI CHI E'!-
-E' TUO PADRE!-

Come ha detto?
Non ho sbagliato, ha detto mio padre.
Cioè non solo mi volete dire che lo zio, che pensavo fosse vivo, in realtà è morto, ma anche che invece mio padre, che pensavo fosse morto, è vivo?

-Che cazzo stai farneticando? Mio padre è morto! Sai quante volte sono andata a visitare le sua tomba?-
-Quella tomba è vuota. Tuo padre non è mai morto. Si è solo.....nascosto, dietro un'altra identità.-
-Cioè quella dello zio Brandon?-
-No quella dello zio se l'è inventata lui non ho ancora capito perchè. Probabilmente per potersi mettere in contatto con te. Si fa chiamare Brandon McKenzie.-

Non riesco a credere alle mie orecchie. Tutto questo è assurdo.

-E tu sapevi tutto? E non mi hai mai detto niente?-
-Sapevo chi era ma non sapevo fosse tuo padre. Quando me lo hai nominato ho capito quello che stava succedendo e...-
-E non mi hai detto niente? Potevi dirmelo! Ho il diritto di sapere se mio padre è vivo.-
-Dovevo prima capire la situazione. Ho voluto parlarne con lui, capire perchè....-
-AVRESTI DOVUTO PARLARNE ANCHE CON ME! AVEVO TUTTO IL DIRITTO DI SAPERE! IO....-

Oh no, stanno cominciando ad uscirmi le lacrime. Non posso piangere come una bambinetta. Devo tenergli testa. Però non riesco a trattenermi.
-Calmati Claire. Ti ripeto che ho pensato che la cosa giusta da fare fosse parlarne prima con lui. E' il mio migliore amico.-
-E IO COSA SONO ALLORA?-

Slienzio.

Ormai fiumi di lascrime scorrono sulle mie guance mentre lo guardo fisso negli occhi. Non abbasso lo sguardo. Non batto ciglio. Non singhiozzo. Ma le lacrime continuano a scendere.
E' lui ora ad abbassare lo sguardo.

-Ho capito. Signor Mason questo è un addio. Non voglio vederti mai più. Tutto quell'amore, così forte, ora è diventato odio. E continuerò a covarlo finchè un giorno non svanirà e rimarrà solo indifferenza per un bugiardo come lei.-


Finalmente questa storia senza senso è finita.
Posso ritornare alla normale vita di una studntessa annoiata della vita ma questa volta almeno avrò un padre.
Ora devo solo ritrovarlo e finalmente sarò anch'io una ragazza come le altre.

Cerco su internet il nome che mi ha detto Mason. E' un avvocato. Nel suo stesso studio! Ma non si occupava del petrolio o cose del genere? Mia madre diceva così.
Bugiardi.
Lo sono tutti.

"Non venire nel mio studio" diceva "ci sono carte ovunque". Si certo, carte come no.
Ma almeno ora so dove trovare quell'uomo.

Il giorno dopo mi avventuro per gli uffici di quell'immenso palazzo. Commercialisti, notai, ingegneri.
E avvocati, anche loro.

-Salve, devo parlare con l'avvocato McKenzie.-
-Ha un appuntamento?- mi chiede senza neanche guardarmi una segretaria bionda finta, con labbra probabilmente rifatte e un balcone che rendeva impossibile per chiunque guardarla in faccia.
-No.- -Allora dovrà ripassare un altro giorno.-
-No guardi è davvero importante. Posso aspettare che finisca, anche se ci vorrà del tempo.-
Ora si è fermata dal suo continuo digitare sulla tastiera e mi sta fissando con i suoi occhi tendenti al grigio. Noto che vicino al naso ha un neo molto visibile. Adesso è ancora più difficile guardarla negli occhi.
-Senti, forse posso trovarti una mezz'oretta libera alle sette.- -E' perfetto! Grazie, grazie mille davvero.-

Il tempo passa così lentamente. Continuo a fissare l'orologio ed ogni minuto sembra durare ore.
Mancano cinque ore quindi decido di tornare un po a casa e magari studiare.
Ma alla fine come sempre quest'ultimo proposito va a farsi fottere. Riprendo un album di foto delle elementari e mentre lo sfoglio mi accorgo di come le emozioni, le sensazioni, i sentimenti rimangano intatti su pezzi di carta. Riguardando quelle immagini sento come se stessi rivivendo quei momenti.

Di Mason non ho neanche una foto. Lui svanirà dalla mia mente, tanto che non ricorderò nemmeno il suo volto. E andrò avanti. Questo dolore svanirà. Anche se il petto mi ga male al solo pensiero si sbaglia, non lo amo più, so che è così. Probabilmente il mio cervello non ha ancora passato l'informazione al mio cuore.

Sono le sette.
Entro in quella stanza super lussuosa, con una sedia in pelle dall'altro lato di una scrivania in ebano nero, una sfilza di certificati e attestati sul muro e un tappeto al centro della stanza bianco probabilmente pregiato anche quello.

Poi entra. Mi ritrovo davanti un uomo sui trentasette con capelli neri ormai leggermente grigi vicino alla radice, una barba anch'essa tendente al grigio ma ben curata formata da pizzetto e baffi. Due occhi marroni scuro.
E' quindici anni piu' vecchio ma è lui l'uomo della foto sulla tomba.

-Salve, io sono..-
-So chi sei. E so anche perchè sei qui. Mason ti ha parlato di me?-
-Diciamo che l'ho obbligato.-

Rimaniamo in silenzio.

Sono io a rompere la quiete -Ora voglio sapere la verità. Tutta la verità.-





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