"scusami amore, davvero mi dispiace ho pensato solo a come tu potessi stringere un rapporto con Michael il più possibile, agli altri non ho pensato devo essere sincera."
"tranquilla mamma, sono solo un po' infastidita del modo in cui lui sapesse come parlarti e come risponderti subito ed io invece so a malapena i loro nomi, tutto qui." risposi rivolgendole un sorriso di conforto.
"beh' comunque posso sempre dirtelo ora, il figlio si chiama Cameron ha 16 anni come te e ama il basket tant'è che si è iscritto alla nuova scuola di questa città. La nonna invece è pazza per la cucina come ti avevo già detto in passato e che non vede l'ora di andare in pensione per iscriversi ad un corso accellerato di cucina, insomma tutto gira intorno ad essa." Disse ridendo.
"poi Michael è una persona strepitosa , dolce e molto gentile, e sa' sempre come prendermi nonostante il mio umore, non mi sentivo così da quanto tuo...padre mi portava a ballare, al cinema o mi corteggiava insomma cose così.." la sua voce tremava e quindi la strinsi forte. La lasciai continuare a parlare di Michael nonostante sapessi molte cose su di lui ma le brillavano gli occhi quando ne parlava e non avevo il coraggio di farla smettere. Cessò di parlare quando due mani forti la abbracciarono da dietro e le lasciarono casti baci sul collo.
"amore, anche io penso che tu sia una donna strepitosa e mi ritengo l'uomo più fortunato del mondo ad averti incontrato, credimi." subito dopo mia madre si girò e gli stampò un bacio ma lui si scostò e aggiunse: "scusami Mack, non ho resistito appena ho sentito le parole di tua madre ho dovuto per forza abbracciarla." disse gentilmente.
"no non scusarti, non mi hai messo affatto in imbarazzo tranquillo, puoi darle tutti i baci che vuoi e che si merita soprattutto." risposi ridendo.
Lui continuò a ridere e dopo si aggiunse mia madre, tornarono a guardarsi con quegli occhi dolci e quindi decisi di lasciarli da soli e andare di là magari per approfittarne e allacciare anche io un rapporto con gli altri componenti.
"che guardate?" domandai.
"io una partita di basket ,loro dormono." rispose Cameron ridendo.
"oh non me ne ero accorta, posso capire tua nonna che può essere molto stanca dopo il viaggio ma non riesco a difendere mia sorella dato che non fa altro che dormire." gli rivolsi un sorriso e dopo senti il dolce suono della sua risata e come paralizzata rimasi a guardarlo, dopo mi invitò a sedermi vicino a lui e accettai volentieri.
"ti sei appena conquistata la mia stima Mackenzie Curtiss."rimasi un attimo scioccata da come sapesse il mio nome e cognome ma poi mi ricordai che lui in confronto a me sapeva molte più cose.
"beh' ora tocca a te Cameron Dallas." dissi sorridendo.
Lui rise e mi bloccai a guardare il suo sorriso e come le sue labbra grandi si estendevano andando a formare delle piccolissime fossette laterali.
Passò una buona mezz'ora trascorsa a continuare a guardare la partita di basket di cui non capivo molto ma Cameron di tanto in tanto mi spiegava cosa stava succedendo quindi riuscii a seguire tutto.
Mia madre si avvicinò a Kristal ,rannicchiata sulla poltrona a dormire, e la svegliò con gentilezza per avvertirla che la cena era ormai pronta, lo stesso fece Michael con sua madre.
La tavola era apparecchiata con cose favolose e solo a guardarle ti veniva l'acquolina in bocca quindi andai a sedermi vicino a mia madre e a un capo del tavolo si sedette Kristal e all'altra estremità si sedette Adele, difronte a me c'era Cameron e difronte mia madre c'era Michael.
"allora cosa ne pensa Adele della tavola? Le piace cosa ho preparato?" chiese mamma.
"oh certo è davvero tutto molto invitante e ovviamente so già che sarà tutto molto buono." rispose sorridendogli.
Cameron mi rivolse un sorriso diciamo un po' malizioso ma non so a cosa si riferisse quindi cambiai direzione e iniziai a guardare Adele e le chiesi cosa le piacesse cucinare di più e lei senza problemi mi diede tutte le risposte senza mai rivelarsi infastidita. Dopo pochi minuti ci ritrovammo, non so spiegare il perché, a parlare di Cameron e di come lui amasse i dolci alla vaniglia e di come ogni volta che li mangiava dopo rimaneva a letto per circa 3 giorni per il grande dolore alla pancia. E lì risero tutti tra cui io che gli lanciai un'occhiata e lui mi guardò un po' infastidito. Subito dopo tornò sul suo viso quel sorriso di prima, ma il quel caso capì a cosi si riferisse.
"Elizabeth, Mackenzie ha qualche vizio invece?" chiese a mia madre.
"oh ragazzo, domanda più facile non potevi farmi."
Fulminai mia madre pregandola silenziosamente di non dire niente e di tacere. Lei capì subito e rimase in silenzio ridendo di sottecchi. Ma subito dopo intervenne quella rottuta di palle di mia sorella la quale raccontò praticamente ogni cosa imbarazzante su di me; come quel giorno in cui mi rubarono i vestiti al campeggio mentre ero a fare un bagno nel lago nuda oppure come mia zia ogni natale mi spedisce dei calzini pelosi con disegnati degli animali e che io adoro. Ogni singola esperienza di vita era stata spifferata a queste persone che forse un giorno avrei chiamato famiglia. Di tutta la conversazione Cameron non smetteva di ridere e io lo guardavo di sottecchi arrabbiata ma non riuscivo davvero a non guardarlo. Il suo sorriso mi ipnotizzava totalmente come se fosse una calamita che mi attirava.
Finita la cena ancora ,scossa dagli argomenti aperti a tavola, andai di sopra per rinfrescarmi e per lavare i denti nel momento stesso in cui mi guardai allo specchio notai un leggero rossore sulle guance e la cosa mi fece sorridere e guardando il riflesso sullo specchio il mio pensiero andò al fantastico sorriso che apparteneva al ragazzo che si trovava nel piano di sotto di casa mia.
Chiusi gli occhi e mi sciacquai la faccia un paio di volte per riuscire a togliere quell'immagine dalla mia testa.
Quando pensai di avercela fatta qualcuno bussò alla porta e quando aprì lui era difronte a me.
"mi dispiace disturbarti ma giù c'è il dolce e tua madre mi ha detto di chiamarti, tranquilla se devi indossare uno dei tuoi paia di calzini pelosi e osceni fai pure." Disse ridendo.
Mi bloccai sui miei passi e mi voltai verso di lui. Non riuscivo a trattenere un sorriso era più forte di me, mi stava istigando e io non ci sarei cascata.
"idiota." risposi secca. Poi continuai.
"speriamo che il dolce ti vada di traverso e che dentro ci siano dei cioccolatini alla vaniglia." Mi stampai in faccia un sorriso non tanto finto e ascoltai la sua dolce risata che rieccheggiava per tutto il corridoio e prima di arrivare al piano di sotto senti borbottare un "stronza" ma lui sapeva che lo avessi sentito.
Erano ormai le 23,era stata una giornata molto impegnativa quindi subito dopo Kristal fui io la seconda ad andare a letto e per mia grande sorpresa Cameron mi segui. Salimmo le scale e prima di aprire la porta della mia camera mi girai per dargli la buona notte ma lui mi anticipò e avvicinandosi a me sussurrò un "buonanotte" e ritornò indietro chiudendo la porta della sua camera.
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Forbidden Love.
Fanfiction"E' proibito non creare la tua storia, non trovare neanche un momento per chi ha bisogno di te, non accettare che ciò che la vita ti dona, allo stesso modo te lo può togliere. E' proibito non cercare la tua felicità, non vivere la tua vita positivam...