Helen era in un'auto. Aveva solo 5 anni. Al volante c'era una donna con capelli rossi e occhi neri: sua madre. Stavano tornando a casa dopo il saggio di danza della bambina che si era tenuto nella città vicina. Suo padre non era potuto andare con loro a causa di un impegno.
-Mamma sono stata brava?- chiese Helen girando la sua testolina bionda verso la madre -Certo tesoro. Sei stata la migliore- rispose con dolcezza quest'ultima. Era buio. Erano solo le sette, ma era inverno. Non c'era molta gente per strada. Ad un tratto Helen fu accecata da dei fari. Poi un esplosione. La macchina fu travolta. -Mamma! Mamma!- urlava la bimba ferita -Va tutto bene tesoro. Ricordati che ti voglio bene. Tu sei buona, rimani tale- poi il nero.
Helen si svegliò. Era stato solo un incubo non lo rifaceva da tanto tempo. Gli venne da piangere a ripensare a come era morta la madre. Helen si era salvata. Lei no. Poi capì il perché del sogno. Si ricordò della promessa che aveva fatto alla madre prima di morire. L'avrebbe rispettata a tutti i costi. Guardò la sveglia: 7.30. 'ODDIO È TARDI!!' Helen si vestì in tutta fretta e uscì di casa senza fare nemmeno colazione. Arrivata a scuola il solito gruppetto la prese in giro. Ma lei non aveva né la voglia né l'umore per sopportarlo così li superò entrò in classe. Le ore passarono noiose mentre Helen cercava di non pensare all'incubo. Suonò la campanella che determinava la fine delle lezioni e come al solito tutti corsero fuori impazienti di tornare a casa e lasciare quel posto infernale comunemente chiamato scuola. Mentre Helen si dirigeva verso l'uscita qualcuno la afferrò alle spalle e la trascinò in un corridoio. Erano i ragazzi che la prendevano in giro.
-Ma chi si rivede. Non sei a piangere dalla mammina?- Helen rimase in silenzio perché se avesse aperto bocca avrebbe preso a parolacce quegli stronzi. Non dovevano nemmeno nominarla, sua madre.-Dai giochiamo un po'- disse un ragazzo per poi sferrarle un pugno. Lei non doveva piangere o urlare. Non doveva agli questa soddisfazione. Gli altri iniziarono a tirarle dei calci. Alla fine Helen era accovacciata a terra in posizione fetale piena di lividi e sporca di sangue ma non aveva né pianto né urlato. Se ne era stata tutto il tempo in silenzio a fissarli con i suoi occhi neri capaci di essere i più dolci del mondo o di incutere timore anche al più coraggioso dei duri. Poi i ragazzi se ne andarono. Lei rimase ancora un po ' così. Poi si alzò piano, andò in bagno e si pulì del sangue. Cercò di coprire il meglio possibile i lividi sotto la felpa e quelli sulla faccia con i capelli. Tornò a casa e per sua fortuna Helen non trovò nessuno. Evidentemente suo padre era andato a prendere suo fratello a scuola. Mangiò un panino e salì in camera. Non era mai stata una che si truccava ma per coprire quei lividi doveva per forza; andò in cantina dove c'erano le scatole con le cose della madre e cercò i suoi trucchi. Una volta trovata la sua trousse rimise tutto a posto, chiuse la porta e risalì in camera. Si mise davanti allo specchio e si mise il correttore. Una volta assicuratasi che i lividi fossero ben coperti e che i tagli fossero fasciati, riscese in salotto e accese la Tv. Dopo un po ' arrivarono il padre e il fratello.-C'è qualcosa che non va?- le chiese Nick, suo fratello, appena il padre se ne andò. -No, tutto a posto- -Helen non mentire lo sai che me ne accorgo- -Ok. Dei ragazzi a scuola mi picchiano- disse a bassa voce Helen -Devi dirlo a papà- -No. Non voglio che si preoccupi- -Vorrei dargli una lezione. Nessuno deve toccare la mia sorellona- disse sbuffando Nick. Helen sorrise; il suo fratellino era così dolce. Gli disse di non preoccuparsi. Si era fatto tardi così dopo aver cenato, i due andarono a dormire. Helen non riusciva ad addormentarsi sapendo che il giorno dopo le sarebbero aspettate altre botte. Così prese il carillon che le aveva regalato la mamma e lo caricò. Con quella dolce musichetta Helen finalmente riuscì a scacciare via gli ultimi pensieri e a cadere tra le braccia di Morfeo.****Angolo autrice ****
Ciaooo. Mi scuso per non aver aggiornato ieri ma non stavo bene. (Nella foto Nick). Quindi....
Io sparisco perché non ho niente da dire. Non uccidetemi. Per ogni 'mi piace' un barattolo di Nutella con un pandacorno.-Feffe

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Lullaby
HorrorHelen è una ragazza con capelli biondi e occhi neri. Ha 14 anni ma per la sua statura viene spesso scambiata per una di 11 anni. Dalla morte della madre, quando lei era ancora piccola, non riesce ad addormentarsi senza le ninna nanne che la madre gl...