Capitolo 6

439 25 8
                                    

Helen stava ancora ridendo quando sentì bussare alla porta. L'infermiera, Anna, stava bussando alla porta con insistenza. La chiamava. Evidentemente non l'aveva sentita prima e doveva essere un po ' di tempo che stava lì dentro. Helen si lavò la faccia ed uscì. - Tutto bene? Eravamo preoccupati. Sentivamo delle risate e dei singhiozzi e poi era un po ' di tempo che eri dentro - disse Anna appena Helen uscì - Tutto ok, ma la mia famiglia sa che sono qui? - chiese Helen - Sì, ma tuo padre è all'estero e tuo fratello visto che doveva restare con te lo abbiamo portato qui : è nel reparto pediatrico, non si sentiva molto bene. Comunque puoi fargli visita. Era preoccupatissimo quando ha saputo che non stavi bene - - Certo ora vado - disse Helen. Dopo aver chiesto le informazioni per andare da suo fratello andò. Arrivata alla camera 105 bussò ed entrò. Suo fratello era seduto sul suo lettino insieme ad una bambina. 'Non può essere....Quella bambina! Occhi azzurri, capelli bianchi quasi viola....È la stessa del sogno ' suo fratello si accorse di lei e subito le saltò addosso. -Stai bene ora. Ero preoccupato.- -Sì sto bene. Ora mi fanno male solo le braccia e le gambe- Nick scese. La bambina la fissò con un sorriso innocente. - Io sono Leila - disse abbracciandola. Helen rimase immobile per un attimo prima di ricambiare la stretta. Helen disse a Nick di vestirsi che così potevano tornare a casa. Anche lei tornò in camera a vestirsi; mise dei pantaloncini bianchi e una felpa grigia larga in modo da non toccare i tagli. Andò a prendere il fratellino. Disse a Nick diaspettare fuori la camera un attimo e chiuse la porta. Leila era seduta sul suo lettino. Lo sguardo basso. Triste. - Che hai piccola?- chiese Helen - Ora che lui se n'è andato nonho nessuno con cui giocare- - Riuscirai a farti qualche altro amico. Ci sono tanti bambini- - No nessuno mi ascolta quando glielo chiedo. Non mi sentono. E poi non viene mai nessuno in questa camera -- Da quanto tempo sei qui piccola? - - Da tanto tempo. Ero venuta con la mamma. Ma poi non l'ho più vista, mi ha abbandonata- - Non ti preoccupare verremo a farti visita - disse Helen. Raccolse le cose del fratellino ed uscì. Scesero al piano terra e Helen chiese informazioni ad Anna su una bambina di nome Leila dai capelli bianchi-violetti e gli occhi azzurri. Anna rispose che non sapeva di lei ma che potevano controllare meglio. Andarono nell'archivio. Leila James : 8 anni, occhi azzurri, capelli bianchi quasi viola. La madre morta di parto, Leila morta per emorragie interne dopo essere stata soccorsa a seguito diferite da forbici. Anno 2003.
Helen rimase immobile. Leila era morta. Sua madre non l'aveva abbandonata, ma era morta. Ecco perché non la sentivano. Lei era un fantasma. L'aveva uccisa la stessa persona che voleva farle uccidere quei ragazzi . Lei aveva visto la morte di quella bimba. Ringraziò Anna e insieme a Nick tornò a casa. Si chiuse in camera. Non voleva fare del male al fratello. Alternava stati di follia nei quali rideva mentre osservava il suo riflesso a stati di coscienza nei quali singhiozzava consapevole che stava impazzendo e non poteva fare niente per evitare che accadesse. Helen si riaddormentò. Helen era avvolta nell'oscurità, non vedeva nient'altroche i suoi passi. In lontananza c'era una luce. Si diresse verso essa. Ancora una volta si ritrovò a fissare quello specchio. Lo stesso del primo sogno con quella figura. -Non ti arrendi, eh?- disse la figura - Ci penso io- aggiunse - Stanotte ti vendicherai-
Helen si svegliò. Si mise il vestito del sogno. Quello bianco. I tagli perfettamente in bella vista sotto le bende. I capelli biondi le scendevano in morbide onde sulle spalle. Le davano un'aria angelica. Gli occhi neri pieni di follia. Non controllava se stessa. La ragazza aveva di nuovo preso il sopravvento su Helen. Controllò che Nick stesse dormendo. Era l'unica persona che le era rimasta. Lo trovò accoltellato nel letto pieno di sangue. Un biglietto sul comodino: Oh Lullaby. Il tuo fratellino era davvero carino. Un vero peccato. Ma non potevamo risparmiarlo. Era il fratello di un mostro come te. Ci vediamo presto. Sarai la prossima.
Pianse. Helen era distrutta. Non potevano averlo fatto. Non ci credeva. Ora si che l'avrebbero pagata. Non dovevano toccarlo. Tutti ma non Nick. Helen sorrise. Un sorriso malsano. Prese le enormi forbici della cucina e saltò giù dalla finestra. La guerra era aperta...

****Angolo autrice****
Ma Shiao. Sono tornata. Ho avuto un po ' da fare. Ma. Ecco il capitolo. Spero vi piaccia. Nella foto è Leila. Helen che prima non era del tutto andata con la morte del fratello è impazzita del tutto. Cosa succederà ai ragazzi? Prossimo Capitolo . Baci

-Feffe

LullabyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora