Capitolo 4.-Opzioni e soluzioni.

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L'indomani mattina andai a fare colazione al bar,non avevo voglia di far colazione insieme a Luna,e insieme agli altri,volevo stare da sola,e non volevo vedere Peter.
Presi un caffè macchiato e un cornetto vuoto,e mi sedetti nelle sedie.
Davanti a me spuntarono Peter e Luna,sicuramente erano venuti qui per far colazione soli,ma hanno proprio sbagliato posto.
Peter mi vide,e non mi calcoló,io feci lo stesso,anche se morivo dentro.
Si sedette con Luna nel tavolino,e mangiarono le ciambelle alla Nutella.
Pagai e tornai al MANDALAY.
Mi stesi sul letto, e scoppiai in una pozza di lacrime, Peter mi aveva abbandonato. Uno schifo. Uno schifo e basta,voglio morire.
Peter e Luna erano ancora insieme,né Luna né lui si erano ritirati. Io ero davanti la porta ad aspettarlo. Eccolo. Entrò non mi calcoló e andò avanti,senza fiatare.
Io piansi.
«Che succede ?» mi disse Paz la direttrice della scuola.
«Niente.» dissi rimboccandomi le maniche e andando in camera correndo. Perché mi stava facendo questo? Perché proprio a me succede tutto questo? Non posso stare qui a soffrire devo darmi da fare. Me ne andai, in palestra maschile. Dove li incontrai un ragazzo molto carino,alto e scolpito,moro,ricciolino,anche troppo,con gli occhi color nocciola.
«E tu chi sei? Una nuova?» disse facendosi avanti lui.
«Si» sorrisi
«Si vede mai vista da queste parti,oh ma hai il mascara che ti cola,hai pianto?» mi chiese
«No cioè si ma niente di che»
Sorrisi con uno dei miei più falsi sorrisi.
«Beh,comunque non mi sono presentato sono Pedro»
«Io Lali» sorrisi
«Come mai piangevi?»
«Il mio ragazzo mi ha rimpiazzata ma okay»
«Ai ai» disse stringendo i denti.
«La vita» dissi sorridendo
«Si» sorrise
«Ti va di prendere un gelato più tardi?» mi disse
«Si mi va!» risposi sorridendo.
«Hai un bel sorriso non perderlo mai,quel ragazzo non ti merita» sorrise
«Si ma mi ha regalato lui questo sorriso, tra tante lacrime lo amo.» dissi
«Questo lo capisco,Vabene continuo ad allenarmi,ci vediamo dopo pranzo alla gelateria mezzogusto» disse andando via e salutandomi con la mano.
Andai a pranzare e incontrai Peter.
«Ciao» mi disse.
«Dove trovi il coraggio di parlarmi?»
«Okay,sto pomeriggio ci vediamo devo parlarti» disse
«Ho un'appuntamento con Pedro,mi dispiace ma sei arrivato troppo tardi!» andai via lasciandolo li.
Pranzai e mi preparai per andare con Pedro.
«Eccoti finalmente!» mi sorrise
«Ho fatto tardi!»
«E l'ho visto l'appuntamento era un'ora fa!»
«Ahahah »
«Dai che gusto vuoi?»
«Nocciola!»
«Io stracciatella»
Prendemmo i gelati e ci sedemmo nei tavoli.
«Lali sei bellissima!»
«Grazie» mi accorsi che stavo arrossendo e mi coprì la faccia con le mani.
«Timidona» disse quasi ridendo. Si avvicinò a me e mi baciò stampo.
«Bravi!» disse Peter ridendo.
«Lali non sono qui per una scenata di gelosia. É iniziata la lezione di musica ti cercano. »
«Pedro scusa devo andare!» dissi lasciando il gelato ormai quasi sciolto sul tavolino.
E corsi via,con Peter.
«Brava!» mi urlò
«Bravo anche tu!»
Entrammo in sala e c'era la musica  e c'era anche la prof Adolfi,che diceva:«Sentite come vibrano queste voci?ho paura di perdertiiii...» cantava quelle ultime parole.
«È come supplicare un bacio,essere amati...ahi chi non lo sogna?baciando un'altra volta questa persona che si è persa,oppure sognare di baciare questa persona per non perderla mai e poi mai.» Peter andò via. Io andai e lo segui. Andò in camera.
«Se sei venuta qui per litigare puoi anche andartene!» mi disse
«No sono venuta per questo» lo baciai violentemente,un bel bacio lungo.
Quando ci staccammo mi disse.
«Sei pazza»
«Per te?»
Lui sorrise.
«non so in realtà..bene..la candela resta sempre accesa anche se tu hai fatto cose..» aggiunsi
«ah perché tu no? Una santa sei.»
«Bene eh..invece di parlare di quello che abbiamo fatto perché non parliamo di quello che dobbiamo fare?» dissi
«Che dobbiamo fare?» disse sedendosi sulla sedia. Io mi sedetti nel letto davanti a lui.
«Questo motore è molto semplice Peter,non è una lavagna che si cancella dall'alto al basso e dal basso all'altro,no a me sembra che stare con qualcuno è una scelta,quello che ti chiedo di fare è che scelga. Mettiamo la prima o farciamo marcia indietro.» dissi.
«Parliamo.» mi disse Peter alzandosi e sedendosi per terra,lo stesso feci anche io,ci appoggiamo al dietro del letto.
«Io e te..ci siamo conosciuti a 15 anni,tra tira e molla..è quasi due anni che in teoria stiamo insieme.» disse
«e ci amiamo..non ci sono dubbi» aggiunse.
«no?» dissi guardandolo.
«Io non dubito del fatto di amarti Lali.»
«ma..» dissi voltandomi dall'altro lato.
«Non so,non so.sento che c'è molto altro da vivere»rispose lui guardando davanti a se.
«che significa molto altro da vivere?» dissi innervosita quasi urlando.
«abbiamo detto senza litigare» disse lui calmandomi.
«si ma che significa..» dissi ancora nervosa.
«si ma abbiamo detto senza litigi!» alzó il tono.
«Vabene continua» dissi.
«Si.» disse
«Sinceramente,non c'è una persona di qua che ti piaccia ?»aggiunse
«Che so,che so io» dissi
«C'è o non c'è? Si o no?» disse
«Si o no?» disse ancora
«Metti caso che..»
Mi interrotte
«Io voglio stare con te sei una lezione tra diverse soluzioni» disse guardandomi negli occhi.
«Quante sono le soluzioni?»
«Che ne so io ,Lali che ne so ,possono essere varie,poche, o una,però non voglio che tu sei l'unica» disse
«Succede che..che tu non sei la mia unica opzione,sei la mia migliore opzione Peter»
«Neanche ne hai avute tante» disse
«Che ne sai? Ma ugualmente non ne voglio avere tante» dissi.
«Io neanche ne voglio avere tante però ho bisogno di sapere e di farti capire che scelgo te,non sto con te per costume capisci?»rispose.
«Sai cosa mi fa male?che se mi faresti scegliere a me tra qualsiasi bullone  di qua e te,io scegliere  te,invece se io farei scegliere a te,tra ad esempio butto nomi a caso: Laura,Giovanna,Luna e Io, non so chi sceglieresti.» dissi
«Io voglio sentire che tu non sei l'unica opzione,perché tu sei quella che scelgo,mi capisci?» mi disse
«Peter sono confusa vado a riposare ciao» dissi alzandomi e andando via.

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