Capitolo 12.-Gelosia.

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«Allora sei venuta!» mi disse Pedro, non appena arrivai al sotterraneo, era tutto buio.
«Sai non avevo nulla da fare, domani è sabato quindi niente lezioni è un lusso andare a dormire tardi» dissi.
«E' anche un lusso stare qui, con me, di nascosto da tutti no?» mi sorrise, si avvicinò e mi baciò. Non l'ho staccato, perché comunque sentivo che mi servivano altre braccia che non erano le sue, mi serviva altro calore che non fosse quello del pelato. Mi serviva proprio qualcosa per sfogarmi.
Tutto d'un tratto le luci si accesero, la porta si aprì, era Peter.
«Oddio scusatemi, non vi avevo visto» disse per poi spegnere e andare via.
Oddio, mi ha appena vista baciare un altro. Ma che problemi mi faccio? Tanto io e lui non siamo più nulla.
«Continuiamo?» mi domandò sorridendo Pedro, guardalo era proprio un tostone.
Ho detto di sì.
«Ma allora, fammi capire, tu sei proprio pazza, pazza di me?»
«Non farti stare idee» dissi, ridendo.
«Non mi faccio nessuna idea» mi disse, per poi tornare a baciarmi, sentivo solo le sue mani su di me.

Quella notte, non sono riuscita ad addormentarmi subito, avevo troppi pensieri, troppi nervi, troppa ansia. Sono stata sveglia dalle due alle quattro.
Pensavo a tutto ciò che è successo da quando siamo qui, prima io e Peter eravamo inseparabili, poi le cose si sono degenerate, è avvenuta un' eclissi. L'eclissi di Luna, è entrata lei nella nostra vita e ha eclissato tutti e tutto, ci ha fottuti, insomma.
Peter mi ha visto mentre baciavo Pedro, chissà come l'avrà presa..
Non capisco perché io mi devo preoccupare sempre di tutti, lui quando ci siamo lasciati ha subito baciato Luna, dietro le mie spalle. Chissà se lui si è preoccupato per me, di come stavo, di come sto, chissà se gli ha dato fastidio il bacio o se è felice perché pensa che io l'abbia dimenticato. MA NO! NON L'HO DIMENTICATO, Pedro, per me è uno sfogo.

Oggi, nuovo giorno, nuova vita. Decido di essere felice, non pensare a quel pelato.
Manca esattamente una settimana al concorso, dobbiamo darci dentro con le prove, dobbiamo spaccare, dobbiamo migliorare. Quella borsa di studio deve essere nostra. Ero determinata.
«Lali, svegliati!» mi urlò Gaston.
«Ae Gas, tengo sonno» dissi girandomi dall'altro lato.
«Se non ti alzi, ti faccio svegliare io con una bella secchiata di acqua fredda in testa» mi disse.
«Uff e mi alzo!» dissi ancora assonnata per poi alzarmi, andai in bagno.

Appena entrai, entrò nello stesso momento Peter, mi vide e se ne stava andando.

«Si, vattene, vattene che Luna si può arrabbiare con te!» dissi senza neanche pensarci.
A quel punto, chiuse la porta con violenza e rientrò in bagno.
«Io? Io con Luna? Pedro non dà nessun problema eh? Tutto regolare, si, tutto in regola per te» disse per poi aprire il rubinetto e lavarsi la faccia.
«Come? Come? Non posso credere che tu abbia così la faccia tosta, Peter! Pedro? Non c'è niente tra Pedro e me. Tu vuoi farti Luna da quando siamo arrivati qua con i tuoi stupidi giochetti ah si, un opzione in mezzo a tante altre?»

«E tu a Pedro! Mariana! Certo lo avevi ben conservato no? Cos'era un progetto futuro?»
«No, io non progetto futuro» dissi alzando il tono della voce.
«Con me, con me non progetti futuro, con me non progetti nulla!» disse anche lui alzando il tono, mentre si asciugava la faccia.
«E tu nemmeno! E poi chi lo vuole?» gli urlai. Presi il respiro mentre lo guardavo che si asciugava le mani.
«Non ti è mai importato il nostro futuro» aggiunsi poco dopo, con la voce più calma.
«Sarà che non avevamo un futuro?» disse freddo e seccato.
«Vai, progettati un futuro con Pedro!» aggiunse poco prima di andarsene.
«Certo progetterò tantissimo con Pedro!» gli urlai ormai già dalla porta chiusa.
«Progetterai tantissimo con me?» disse Pedro, entrando a petto nudo.
«Stavi sentendo?» dissi sottovoce e innervosita.
«Sh» mi mise una mano sul labbro, iniziò a baciarmi il collo.

NO CHE CAZZO VOLEVA FARE QUESTO QUI?

«No Pedro,piano» sorrisi.
«Andiamo a tutta la velocità che tu vuoi ok?» sorrise.
Io annuì, lui mi baciò.
Stavo bene con lui, ma io non potevo, Pedro non era Peter, dovevo capirlo, dovevo anche capire che questo giochetto sarebbe durato poco, molto poco visti i miei sentimenti per Peter.

«Lali! A che punto sei? Dobbiamo provare» mi urlò Gaston da dietro la porta.
«Si..si» dissi allontanando Pedro.
«Che significa si,si?» urlò ancora Gaston.
«Ti prego Pedro, devo cambiarmi e andare a provare» dissi sottovoce.
«Va bene, però dopo voglio uscire con te ok?» mi disse per poi darmi un bacio.
«Va bene Pedro»
«Sta sera ci vediamo in piscina, solito orario ok?»
«Sei pazzo?» dissi spalancando gli occhi.
«Di te!» mi disse per poi darmi un bacio.
«LALII!!» urlò Gaston dando un pugno alla porta.
«Arrivo!» dissi cacciando Pedro, dall'altra porta.
Mi cambiai e lavai tipo flash e dopo cinque minuti ero pronta.
«Potevo morire qua dietro ad aspettarti eh» mi disse Gaston, poco prima che io uscissi dal bagno.
Gli feci l'occhiolino, dopodiché andammo in sala musica, ci stavano tutti mancavamo solo noi.
Iniziammo, con la solita rutine di brani, dopodiché '' Hay un lugar e Nena.'' fu la parte più difficile, non riuscivo a cantare con Peter, non riuscivo.

«Cazzo succede? Lali, Peter non ci siete per nulla!» disse Nico interrompendo tutto.
«Lasciatela cantare solo a lei, io non me la sento, non mi va» disse Peter portando gli occhi al cielo.
«A costo, che non vi guardiate, ma voi la cantate assieme e non mi rompete le palle, i vostri problemi lasciateli stare abbiamo un concorso da vincere, quindi o ci andiamo per vincere o non ci andiamo» disse Gaston con la sua solita derminatezza, sapevo e sapevamo tutti quanto il biondo teneva a quel concorso, era stato sempre il suo sogno quello di cantare, esibirsi e fare musica. E' il sogno di tutti, era anche il mio sogno. Ma adesso come per magia, i miei sogni sono svaniti. Non voglio crederci più. Credevo al principe azzurro, purtroppo i sogni sono solo una fantasia, sono desideri e si avverano solo nei film, nelle favole, difficile ammetterlo ma questa è pura realtà. Non esistono principi azzurri, non esiste la musica, non c'è più musica dentro di me. Andrò a fare quel concorso e basta, niente più musica.

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