Primo capitolo

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Primo giorno nella nuova scuola.
Non avevo mai dovuto preoccuparmi di non piacere ai nuovi compagni e di non fare amicizie, c'era sempre stato Simon al mio fianco. Per qualsiasi difficoltà o consiglio lui era qui ad aiutarmi, a supportarmi e ad appoggiarmi in ogni scelta e lo stesso valeva per me. Ci eravamo conosciuti quando avevamo entrambi 5 anni, in un parchetto non troppo distante dalla nostra vecchia scuola, avevamo capito fin dal primo istante in cui ci eravamo visti di provare simpatia verso l'altro, il nostro rapporto negli anni si era rafforzato tanto che ora eravamo inseparabili.
Adesso stavamo entrando insieme nel cortile della nuova scuola.

-Sai già gli orari?- mi chiese

-A prima ora dovrei avere inglese, tu invece?-

-Mmm- controllò la sua prima classe su un foglio abbastanza stropicciato; Simon non era mai stato un tipo che tiene molto al materiale scolastico, ai suoi quaderni mancava sempre la copertina, i libri erano tutti scarabocchiati.
-Chimica...perfetto! Cominciamo benissimo- Disse ironico.

Sorrisi, e scostandomi una ciocca dei miei lunghi capelli rossi lo salutai poi mi diressi a passo svelto verso la mia classe, ero in ritardo.
Entrai in classe cercando di fare meno rumore possibile e mi andai a sedere nell'unico posto libero, all'ultimo banco, vicino ad un ragazzo biondo che appena mi vide mi lanciò un occhiata disgustata e sbuffò.

Mi chiesi cosa avevo fatto di sbagliato. Durante la lezione il biondo sbuffò un' altra volta e un' altra ancora e in preda allo sconforto gli chiesi se ci fosse qualcosa che non andava.

-Da quando la vostra scuola si è trasferita qui non fate altro che invadere le nostre classi- Rispose il ragazzo -Vedi questa sedia?- Chiese indicando quella dove ero io -Fino all'anno scorso era vuota e io potevo starmene in santa pace qui dietro, senza essere disturbato da nessuno-

Ma chi si credeva di essere? Si comportava come un bambino prepotente.

-Ma non ti sto dando fastidio in nessun modo, perché te la prendi con me?- Gli dissi
Il professor... Brown, secondo ciò che era scritto sulla lavagna che probabilmente doveva essersi presentato prima che entrassi, ci riprese dicendoci di fare silenzio.
Quell'arrogante del mio compagno di banco si girò ancora verso di me e mi guardo con aria di sfida.
-Benissimo se non vuoi andartene tu lo farò io-
E detto ciò si alzò e uscì dalla porta.
Io rimasi sbalordita ma il professore non gli diede molta importanza e continuò a parlare.

A seconda ora avevo scrittura, entrando notai che c'era anche Simon, mi andai a sedere vicino a lui sperando che il ragazzo prepotente dell'ora prima non partecipasse anche a questo corso.

A fine lezione la professoressa ci spiegò che avrebbe formato delle coppie con  gli alunni nuovi e con quelli che avevano frequentato quella scuola anche negli anni precedenti per fare conoscenza in modo che alla fine di quel progetto avremmo potuto scrivere un tema descrittivo sulla persona che ci veniva assegnata.
Cominciò ad annunciare le coppie:
Brant e Thompsom
Anderson e Smith
Lewis e Collins
Miller e Jordans
Rose e Young

Ad un tratto il biondo prepotente entrò e si andò a sedere all'ultimo banco, tanto per cambiare.

-Che tempismo signor Lightwood, stavo giusto annunciando le coppie per un progetto che ti spiegherà la signorina Fray dato che lo farai con lei-

Come? Sconfortata rivolsi uno sguardo triste a Simon che però non capì e mi disse che anche lui era triste dato che non eravamo capitati insieme. Poi mi girai verso il ragazzo appena entrato e vidi che anche lui mi guardava con la mia stessa felicità.

Alla fine delle lezioni trovai il biondo vicino al mio armadietto impegnato a scambiarsi battute con un ragazzo dai capelli neri, più alto di lui e molto magro e con una ragazza con lunghi capelli corvini lisci e con un fisico mozzafiato.

Ora che avevo l'opportunità di guardarlo meglio senza essere trucidata dal suo sguardo notai che era davvero un bel ragazzo.
Con quel suo metro e ottanta di altezza superava gli amici, aveva folti capelli biondi, labbra carnose e dei gran bei lineamenti, inoltre il jeans nero che indossava gli fasciava le gambe in modo perfetto.

Si era accorto che lo stavo guardando, cazzo!

Incontrò il mio sguardo e mi si rivolse.
- Ehi ragazzina- Mi chiamò.
-Non mi chiamo ragazzina- Risposi fredda avvicinandomi a lui.
-E come ti chiami allora, ragazzina?- Chiese sottolineando a voce più alta l'ultima parola.

Ora si stava divertendo a farmi incazzare, non lo sopportavo proprio.

-Sono Clarissa- Risposi mantenendo la calma -Clary per gli amici-
-Bene, io sono Jace- Allungò la mano con arroganza per presentarsi. Io ovviamente non gliela strinsi.

-Quando ci incontriamo per il progetto?- Chiesi per andare dritta al punto, non volevo perdere altro tempo lì anche perché sentivo gli sguardi dei suoi amici addosso.

-Hai fretta di vedermi di nuovo eh? Comunque oggi pomeriggio a casa tua per me va bene, dammi il tuo indirizzo- non sembrava per niente elettrizzato all'idea di dover passare il pomeriggio con me ma come biasimarlo? Anche io lo stavo odiando in quel momento.

Gli scrissi il mio indirizzo, dopo di che girai i tacchi e me ne andai senza salutarlo, non lo fece nemmeno lui.

Verso le cinque bussarono.
Aprii la porta e sulla soglia c'era Jace in tutta la sua bellezza e arroganza. Lo feci entrare e lasciai che mi seguisse in camera mia senza aggiungere parola.

-Allora, direi che il miglior modo di conoscerci sia iniziare facendoci domande a vicenda- Dissi -Quindi, qual'e la tua materia preferita?-Cominciai col chiedere.

-Letteratura direi- Rispose -Invece a te piace dipingere eh?- Osservò notando i miei disegni attaccati alle pareti.
-Già- risposi io. Amavo dipingere, perlopiù ritraevo le persone, perlopiù Simon.

-Allora Clary...-

-Non chiamarmi Clary, solo i miei  amici possono-

-...sei sempre così rompiscatole?-
Chiese lui con un sorrisetto arrogante stampato in faccia.

-E tu sempre così presuntuoso?- Chiesi indignata.

-Non vale non hai risposto alla mia domanda, rispetta le regole-

-Basta, così non concludiamo nulla e fidati prima finiamo questo stupido progetto meglio sarà per entrambi-

-Per una volta sono d'accordo con te ma non penso che questo sia il modo migliore per conoscere una persona sai?- mi disse con quel suo fare insopportabile.

-Sentiamo cosa proponi?-

Sembrò pensarci per un attimo poi mi rispose -Ci sono! Stasera ci sarà una festa a casa mia, puoi venire. Ma non montarti la testa non ti sto invitando a trascorrere una serata indimenticabile con il fantastico Jace Lightwood  è solo per il progetto. Almeno puoi capire l'ambiente in cui vivo-

Figuriamoci  se mi aspettavo che facesse il gentile e mi invitasse alla sua festa piena di alcoolici e puttanelle.
Accettai comunque di andare da lui e mi permisi di invitare anche Simon tanto per divertirmi un po'.

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