"Bip bip bip"
Quell'aggeggio continua ad allarmarmi. Ogni volta.
D'altronde non ho chiuso occhio, niente di cui stupirsi.
Alzo leggermente il busto. Tutto ciò che riesco a vedere è il buio. Ho sempre avuto paura del buio. Ma è in questo stesso buio che vivo.Mi rigiro su me stesso. Con quei tubi attaccati addosso, non posso permettermi di fare molto. Mi irrigidisco sentendo quell'aggeggio aumentare di intensità. Mi copro le orecchie con le mani, aggrottando le sopracciglia.
"Smettila!"
Urlo, cominciando a dimenarmi sotto quel lenzuono bianco.
Scuoto la testa violentemente, dondolandomi su me stesso.All'improvviso, arriva Roxanne, la mia infermiera personale.
"Fallo smettere, fallo smettere! Io, ti prego. Non voglio..sentirlo" Non feci in tempo a finire la frase che mi iniettò una sostanza sul braccio. L'ultima parola che emisi, si sentì quasi in un sussurro. Poi il niente
Il niente più assoluto*
Mi sveglio.
Apro gli occhi di scatto e alzo completamente il busto. Mi guardo intorno. Giro volontariamente la testa alla mia destra, osservando tutto ciò che accade fuori dalla grande vetrata della sua stanza. Guardo attentamente ogni persona che passa. I dottori sono stati sempre molto frettolosi, ma oggi vedevo una strana calma nei loro movimenti. Non mi stanno molto simpatici, devo ammetterlo.
Tranne per la mia infermiera preferita, Roxanne!
Ho sempre adorato questa donna, mi tratta con molta gentilezza. E devo dire che è l'unica amica che ho qui dentro, sempre se posso definirla così.
Mi distraggo con i pensieri, tanto da non sentire bussare alla porta.
Quest'ultima si apre, rivelando la figura della mia infermiera.
''Oh santo cielo, Harry! Potresti almeno rispondermi, mi farai prendere di continui spaventi!'' Si mise una mano sul petto ed io non feci altro che ridacchiare, divertito dalla sua espressione.
''Mhmh, a cosa devo questa visita?''dissi sorridente, mettendomi seduto e cominciando a dondolare i piedi poichè troppo basso da raggiungere il pavimento. Non è colpa mia, è il letto decisamente troppo alto.
La vidi sospirare e dopo alcuni secondi, rispose''Sai, Harry.. Questa notte è successo dinuovo. Intendo uno di quegli attacchi. Pensavo che te ne stessi liberando ma a quanto vedo, sono tornati''
Il mio sorriso svanì in un attimo. Non mi aspettavo che tornassero, non ne avevo la minima idea che potesse succedere, dinuovo.
Poi aggiunse: ''Pensavo che per una volta stesse andando tutto per il verso giusto, che finalmente saresti uscito da quest'ospedale. Harry, mi dispiace così tanto. Tu riuscir..''
Non le diedi il tempo di finire la frase che scesi dal mio letto e spalancai la porta. Corsi il più velocemente possibile, sbattendo contro tutte le persone a cui andavo incontro. Roxanne continuava ad urlare il mio nome. Non potevo affannarmi troppo, dicevano i medici. Ma poco importa. Arrivai vicino allo sgabuzzino lasciandomi cadere con tutte le forze che avevo.
Mi rannicchiai in me stesso, stringendo le ginocchia al petto. Avevo gli occhi lucidi, ma non dovevo piangere.
''Io sono forte,io non posso piangere. Non posso piangere. Non posso piangere''mi sussurrai queste frasi, cercando di calmarmi.Dopo poco mi svegliai da quello stato di trance e decisi di alzarmi così mi incamminai velocemente, tenendo lo sguardo basso. Mi fissavano. Tenevano uno sguardo costante su di me. Ma perché mi guardano? Che ho che non va?
Distratto dai miei pensieri, andai a sbattere contro qualcuno, talmente sbadato che sono. Alzai gli occhi, pronto a scusarmi ma rimasi incantato da quella vista mozzafiato che si proponeva avanti a me. Era un ragazzo alto, snello, decisamente più grande di me. Lo guardai negli occhi, cercando di chiedergli scusa, fallendo miseramente.
''Sta più attento dove metti i piedi, riccio''
Detto questo, girò i tacchi e se ne andò senza degnarmi di uno sguardo.
Abbassai lo sguardo sui miei piedi scalzi muovendone le dita. Rimasi deluso da quella risposta, anche se era un semplice sconosciuto.
Dopo essermi accorto di stare ancora in piedi come un'idiota, me ne tornai nella mia stanza, più imbarazzato del solito.
STAI LEGGENDO
Hospital Ray || Larry Stylinson
FanfictionHarry Styles è una persona infelice. A sei anni è stato abbandonato dal padre in un orfanotrofio. A causa dei suoi problemi mentali viene ricoverato in un ospedale e dopo ciò, nessuno vuole più sentirlo. Si ritrova da solo, a combattere contro una g...