Capitolo 6

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"E tu chi sei?"

Azzardai a chiedergli, aggrottando le sopracciglia.

"Io sono Niall, Niall James Horan. Ma tu puoi chiamarmi come preferisci. E sarò il tuo nuovo compagno di stanza! Sai, un infermiere mi ha comunicato che ti siedi sempre qui e allora ho dec-"

Lo interruppi con un gesto della mano. Cosa? Compagno di stanza?

"Aspetta aspetta. Tu sarai il mio compagno di stanza?"

Chiesi abbastanza stupito, indicando prima lui e successivamente me. Alzai del tutto le sopracciglia e spalancai leggermente la bocca.

"Si! Non è una cosa figa?"

La sua parlantina mi stava già irritando.

"Oh bene"

Infastidito, mi sedetti difronte al biondino che non osava levare quel sorrisetto dalla sua faccia.
Com'è che si chiamava? Neil? Noah? Avevo già dimenticato il suo nome.

"E tu?"

La sua voce era così pimpante. Forse non aveva capito di essere in un ospedale e non in un college.
Chissà che ci faceva qui.
Oh avanti, neanche me ne importa.
Per quanto volessi avere un amico, non è questo il mio genere preferito.

Ma forse, credo sia meglio accontentarsi.

Alzai lo sguardo verso il biondo e notai che stesse ancora aspettando una mia risposta.

"E io cosa?"

Appoggiò i gomiti sul tavolo e assottigliò le palpebre. Devo ammettere che i suoi occhi avevano un bel colore. Ma non potevano mai essere belli quanto quelli di Louis. Il suo era un azzurro particolare. Mi ispirava.

Louis? Cosa c'entra il mio infermiere in questo discorso?

"E tu, tu come ti chiami?"

Alzai gli occhi al cielo.

"Harry Edward Styles"

Dissi con nonchalence.

Poco dopo, si alzò dalla sedia e lo guardai interrogativo. Si grattò dietro la nuca e mise una mano su un fianco.

"Non dovremmo andare a prendere da mangiare? Sai, sto morendo di fame. E gli infermieri non mi hanno neanche permesso lo spuntino di mezzanotte! Tu invece, lo fai lo spuntino di mezzanotte? Magari potremmo organizzare una rivolta contro di loro! Che ne pensi, Harry Edward?"

Misi una mano davanti la bocca e ridacchiai. Quel ragazzo parlava decisamente troppo.

"No. Non lo faccio lo spuntino di mezzanotte"
Mimai le virgolette con le dita, continuando a ridacchiare. Poi continuai ritornando serio.

"E non chiamarmi Harry Edward"

"Agli ordini, Harry Edward"

Lo sentii ridacchiare sotto i baffi.
Possibile che fosse così insopportabile?
Poggiai una mano sulla faccia, strofinandomi una guancia.

Mi alzai dopo di lui e ci incamminammo verso il bancone pieno zeppo di cibo. Dietro esso, vi erano sempre state le solite infermiere che si occupavano di mettere le giuste dosi di cibo in ogni vassoio. Di turno, oggi vi erano April e Dalia, due donne sulla quarantina. Ogni volta, entrambe masticavano un'odiosa chewen-gum. Quel rumoraccio che emettevano quando masticavano, mi procurava un enorme fastidio.

Una volta presi i vassoi, ci mettemmo in fila. Qualche istante dopo, arrivò il turno del biondino che sembrava stesse quasi sbavando alla vista di tutto quel cibo.

Dalia mise nel suo piatto quella che sembrava essere una purea di patate con alcune pesche. A prima mattina.

"Mi scusi, può mettere anche queste qui? E alcune dei queste?"

Indicò delle pere che non sembrava avessero un bel colore.

Dopo qualche minuti che sembrò essere un'eternità, arrivò il mio turno.
April e Dalia sapevano perfettamente cosa mettermi nel piatto ma non sembravano parecchio interessate.

Poggiarono alcune ciliegie sul mio vassoio seguite poi dalla purea e alcune prugne che detestavo.
Cazzo, facevano una puzza impressionante. Ancora non me ne capacito come la gente potesse servire questo schifo. Forse erano anche ammuffite.
Affiancai il biondino e una volta arrivati al tavolo, ci sedemmo e incominciammo a mangiare. O meglio, lui incominciò a mangiare.
Non avevo nessuna voglia di mettere in bocca quella roba lì.

"Che fai, non mangi?"

Chiese con il boccone. Stava quasi per sputare tutto quando si ingozzò con quella purea di patate.
Potevo dire che assomigliasse decisamente qualcos'altro.

"Non ti fa schifo mangiare quella roba lì?"

Ribattei con un'altra domanda, indicando il suo vassoio.

"Decisamente no, Harry Edward. Adoro il cibo della mensa!
Mh, le mangi quelle lì?"

Indicò le ciliegie sul mio vassoio e alzai le mani.

"Sono tutte tue"

Appena finì di mangiare, e non so neanche perché lo aspettai, ci alzammo e andammo verso la porta che dava sul Reparto 3.

Misi le mani dentro la tasca della felpa mentre camminavano verso la nostra stanza, silenziosamente.

*

Passammo tutto il pomeriggio insieme tra una risata e l'altra e qualche occhiataccia da parte mia.
Avevo scoperto che si trovava qui per un problema al fegato, non ricordo il nome della patologia ma capii che non era un qualcosa di tanto grave.
Lo volevano tenere in osservazione per un paio di settimane, per vedere come andasse la situazione man mano che passasse il tempo.
Io non accennai a dire nulla per quanto riguardava me, poiché non mi andava di parlarne e lui nonostante questo sembrò capire.

"..E poi è arrivato mio zio che salvò mia zia dall'incendio e.."

Misi un cuscino sopra la testa.
Dio, non lo potevo più sentire.

"Sono stanco, Niall. Ho voglia di dormire"

Mi lascio cadere sul letto, completamente esausto.

"Sicuro? Perché volevo parlarti dell'infermiere che mi ha suggerito di mettermi in stanza con te. Ma fa niente, anche io sono stanco!"

Hospital Ray || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora