Capitolo 2

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12:33

Ora del pranzo.

Fra pochi minuti, sarebbe venuta Roxanne ad avvisarmi.

Buttai la testa all'indietro e mi stiracchiai. Avevo il corpo intorpidito. Stetti un paio di minuti a fissare il soffitto.

Mi manca la mia mamma. Mi manca così tanto. Non meritava di morire.
Doveva prendersi cura del suo piccolo. Del suo Harry!

Una lacrima silenziosa percorse il mio viso e, strizzai gli occhi.

"Non piangere. Non piangere. Non piangere''sussurrai a me stesso con malinconia.

Roxanne diceva sempre che per calmarmi dovevo inspirare ed espirare. Inspirare ed espirare. Inspirare ed espirare.
Ripetendo le parole dell'infermiera, mi calmai. Mi sedetti poi diritto a gambe incrociate.

Non pensai ad altro che qualcuno bussò alla mia porta.

Si rivelò la figura di Roxanne piuttosto sorridente. Ma non c'era da allarmarsi. Sorrideva sempre.

Non feci altro che alzare gli occhi al cielo.

Mi strizzò le guance, suo soligo fare. Ulteriore cosa che mi dava sui nervi.

''Harry, sapevi che ci sarà un altro infermiere a prendersi cura di te? E'davvero molto gentile, vedrai che ti piacerà!''

Che cosa?Un nuovo infermiere?No no no no.

Non voglio un nuovo infermiere, non ne ho bisogno.

Ho già Roxanne. Mi basta e anche avanza.

Sbuffai sonoramente.
''Perchè un nuovo infermiere?''Risposi con accenno di delusione.

''Non chiedermelo, caro. Sai, non sono io a prendere le decisioni in quest'ospedale. Ma speravo che ti sarebbe piaciuto averlo come amico''

La vidi rattristarsi. Ci tiene veramente troppo a me.

''Eh vabene''borbottai spostando lo sguardo.

Si portò una mano al petto.
''Sapevo che ti sarebbe piaciuto! Sono così felice! E adesso.. voglio un bel sorrisone''
Applaudì con le sue mani paffute in segno di approvazione.

''Non ci penso nemmeno''
Incrociai le braccia, assumendo un espressione imbronciata che fece ridere Roxanne.

''Avanti, Harry! Non ti mangia nessuno!''

Sospirarai e sporsi i denti alzando le sopracciglia.

''So che puoi fare di meglio.''
Mise le mani sui fianchi, spostando la testa da un lato.

Alzai entrambi i lati della bocca, sporgendo più i denti.

Questa donna mi dava sui nervi, adesso.

Sorrise apertamente e dopo aggiunse: ''Adesso va in mensa, si è fatto già tardi. Sarò da te fra un po', ti presenterò il tuo infermiere''

Alzai gli occhi al cielo e scesi dal letto.

Non amavo portare quelle stupide ciabatte da ospedale. Preferivo camminare scalzo.

*

Arrivato in mensa, mi sedetti al mio solito posto: all'angolo, vicino la finestra.

Sentivo freddo nonostante indossassi un pantalone lungo, grigio e una felpa. Sono stato sempre un tipo freddoloso.
Caratteristica presa da mio padre.

Alzai lo sguardo verso la stanzetta degli infermieri.
Quelle stanze erano decisamente ovunque.
Vi erano molti infermieri che parlottavano tra di loro. Tranne uno, però. Lo riconobbi subito.
Era il tipo con cui mi ero scontrato il giorno prima.

All'improvviso arrivò Roxanne con un vassoio in mano poggiandolo poi sul tavolo.

Mi sporsi per ritornare a guardare quell'uomo; notai che stesse venendo in questa direzione, con un'agenda e una penna in mano.

Potrei dire che fosse bello anche con quell'orrenda divisa da infermiere.

Deglutii appena arrivò al tavolo; spostai subito lo sguardo in basso, verso il cibo.

''Caro, questo è l'infermiere di cui ti ho parlato in stanza''lo indicò per poi continuare''Per adesso, devo occuparmi di un altro paziente. Fa il bravo, mi raccomando!''

Arrossii poichè sembrava una mamma che stesse facendo le raccomandazioni al figlio.

L'ultima frase, me la sussurrò in un orecchio.

Mi resi conto che mi stava fissando per poi annotare qualcosa in quell'agenda.

Ero davvero in imbarazzo, ma mi accennai ad osservare il cibo. Riso, pomodori e una mela.

Deglutii. Non avevo nessuna voglia di mangiare quello schifo.

''Mi raccomando, fa il bravo!''

Le parole di Roxanne continuavano a ripetersi nella mente.

Scrutai l'infermiere.

Era intento a scrivere in quella stupida agenda.

Potrei dire che avesse un viso delicato e degli occhi blu. Blu come il ghiaccio. Solo a guardarli mi vennero i brividi.

Era molto bello.

Sbirciai il cartellino attaccato alla sua maglia, ma il suo braccio me lo impediva.

Mi sporsi finchè non tese il braccio verso il basso e potei leggere:

Louis Tomlinson
''Hai ancora intenzione di fissarmi?''

Hospital Ray || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora