"Hai ancora intenzione di fissarmi?"
Sobbalzai leggermente. Il mio sguardo cadde sul pantalone grigio che indossavo, trovandolo decisamente interessante.
"Uhm, veramente ehm io n-non ti stavo fissando. Volevo solo sapere il tuo nome"
L'ultima frase suonò quasi come un sussurro. Stritolavo la stoffa del mio pantalone, non sapendo cosa fare in quel preciso momento.
Forse avrei dovuto addentare quella stupida mela che non avrei voluto mangiare nè ora nè mai. Ma per cosa? Per mostrarmi un ragazzo perfettamente sano davanti agli occhi di tutti?
Quella persona che tutti volevano diventassi? Io non sono niente, in confronto a loro. Non sono niente."Non sono niente, in confronto a loro. Niente di niente. Non sono niente, in confronto a loro"
Il mio sguardo è perso nel vuoto. Il vuoto mi guarda.Louis's pov
Ancora intento a scrivere qualcosa a cui non badavo minimamente, alzai lo sguardo verso il mio paziente.
Non feci in tempo a udire le sue parole che il tavolo si catapultò, insieme al cibo che si riversò sul pavimento."Avete sentito? Non sono niente!"
Al suono di quelle parole, il silenzio calò in quella che doveva essere la mensa.
Mi affrettai ad afferrare le sue braccia ma si dimenò sotto il mio tocco.
"Cosa avete da guardare?
Perché continuate a fissarmi?"Mi avvicinavo ma il ragazzo indietreggiava ad ogni mio passo.
"Harry. Harry, guardami"
Esitò qualche istante prima che lo facesse. Poco dopo, mi ritrovai quegli occhi puntati sui miei. I capelli leggermente scombinati, le labbra semi aperte. E quegli occhi, i suoi fottuti occhi. Erano pieni di disperazione.
"È tutto okay. Non aver paura"
Gli sorrisi. Un sorriso spontaneo. Era tutto quello che riuscivo a fare.
Mi avvicinai lentamente, notando che rimase immobile.
Ne colsi l'occasione, poggiando una mano dietro il suo collo, facendolo poi scontrare contro il mio petto.
"Lui dice che non sono niente"
Sussurrò quelle parole e scoppiò a piangere. Si strinse forte a me.
Quel gesto mi stupii ma non feci altro che accarezzargli i capelli sudaticci."Non dargli ascolto, Harry. Ci sono io qui con te"
Lasciai i ricci del ragazzo e diressi la mia mano verso la tasca posteriore del mio pantalone. Afferrai una siringa. Gli infermieri dovevano almeno avere un persuasivo per i pazienti. La impugnai e gli iniettai quella sostanza sul braccio. Al contatto con la sua pelle, lo sentì sobbalzare. Pochi istanti dopo, si addormentò. Lo presi in braccio sotto gli occhi delle persone presenti. I loro occhi bruciavano di curiosità. Ma cosa cazzo guardano? Per quanto poteva essere piccola quella stanza, riuscii ad osservarli tutti. Ad uno ad uno. Con uno sguardo truce.
Dopo alcuni istanti, si girarono e cominciarono a parlottare tra di loro. Alcuni infermieri osarono avvicinarsi ma li ammonii con un semplice"Ci penso io"
Uscii da quella mensa e mi incamminai verso la camera del riccio. La 148, mi sembra.
Di solito, questo genere di cose non amavo proprio farle. Anzi, non mi piaceva affatto badare a degli stupidi ragazzetti rincoglioniti. Tutto questo lo facevo per orgoglio di mio padre. Da quello che ho sentito, era stimato da molte persone. Credeva di diventare un grande medico. Il migliore di tutti i tempi. Ma si sbagliò. Così la sua "carriera" arrivò al termine e decise di mettermi in mezzo.
La fama e i soldi lo attiravano. E a me non dispiace avere qualche soldo in più.Volsi lo sguardo verso i vari numeri delle camere.
135
143
146148
Aprii la porta con fatica, ma ci riuscii dopo pochi istanti. Poggiai il riccio sul lettino e lo coprii con un lenzuolo bianco. Avrà freddo o caldo?Da quando in qua me ne importava?
Mi sedetti sulla poltrona adiacente al letto. Non sapevo che fare in certi momenti così cominciai a guardarlo.
Tutto ciò che esprimeva il suo volto era tranquillità. Sorrideva quasi.
Ridacchiai quando lo sentii leggermente russare. Gli spostai qualche riccio dietro l'orecchio. La mia mano scese fino a sfiorargli il viso. Un viso così dolce. Aveva un qualcosa di particolare, mi piaceva.
Sorrisi spontaneo.Ma cosa sto facendo?
Ritrassi immediatamente la mano, quasi come fosse stata scottata. Non mi interessava di questo ragazzo. E non me ne interesserà mai.
Harry's pov
Mi sveglio.
Strizzo un paio di volte gli occhi per poi aprirli lentamente. La luce che entrava dalla grande vetrata della stanza mi infastidiva più del solito.
Dopo pochi istanti, notai che non ero solo. Sulla poltroncina della mia camera, era seduto il mio infermiere, Louis.Era seduto il mio infermiere, Louis
Che cosa?
Di scatto, alzai totalmente il busto.
"Ehi ehi, calma riccio"
Cosa ci faceva qui?
Che domanda stupida. È il mio infermiere.Mi lascio cadere nuovamente sul letto. Avevo un respiro irregolare. La sua presenza non era completamente confortante.
Mi inumidii le labbra ormai secche e asciutte notando il suo sguardo scrutarmi. Perché non dovrebbe? Deve accertarsi che il suo paziente non rechi problemi.Oh avanti, da quando queste preoccupazioni?
"Ehm, h-hai visto Roxanne?"
Davvero?
Davvero l'ho detto?
Ho chiesto al mio infermiere della mia infermiera?
Non aveva decisamente senso."No. Non l'ho vista"
Appena pronunciò quelle parole, spostai immediatamente lo sguardo verso la grande vetrata.
Che stupido che sono.
Mi sentivo le guance andare a fuoco. Ero sicuro che fossi rosso come un peperone. Cercai di coprire quel rossore in tutti i modi possibili.
Lo sentii ridacchiare."Sei carino quando arrossisci"
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Hospital Ray || Larry Stylinson
FanfictionHarry Styles è una persona infelice. A sei anni è stato abbandonato dal padre in un orfanotrofio. A causa dei suoi problemi mentali viene ricoverato in un ospedale e dopo ciò, nessuno vuole più sentirlo. Si ritrova da solo, a combattere contro una g...