"E questa?"
Al pronunciare di quelle parole e osservando la chiave che precedentmente avevo fatto scivolare dalle mani ormai alzata al cielo dal mio infermiere Louis, deglutii rumorosamente. Mi fissava con un sguardo corrucciato, interrogativo; qualche istante dopo, si appoggiò allo stipite della porta, incrociando le braccia. Sapevo perfettamente che era estremamente vietato che i pazienti possedessero una chiave; ma non molto tempo fa, la trovai in fondo al cassetto della mia piccola stanza, così incominciai ad utilizzarla. Roxanne non ha mai avuto modo di accorgersene, forse qualche volta urlandomi contro la solita ramanzina che tanto odiavo.
Ma con il mio nuovo infermiere era diverso; mi sentivo in soggezione. Forse, troppo esposto.
Ma è così che deve essere, no?
Osai spostare lo sguardo verso di lui notando che mi stesse osservando da parecchio. Mi morsi il labbro inferiore, distogliendo immediatamente lo sguardo."Quella è una chiave!"
Rispose sarcasticamente il biondo, gesticolando con le mani. Lo vidi sbuffare per poi alzarsi e dirigersi verso il suo armadietto; lo aprì, curvandosi verso il basso per raggiungere il suo borsone. Lo tirò fuori, buttandolo svogliatamente sul letto per poi chiudere l'anta del suo armadietto. Non fece in tempo ad accorgersene che si ritrovò faccia a faccia con il mio infermiere; Louis continuava a guardarlo in cagnesco. Poi gli puntò un dito contro non osando distogliere lo sguardo dal suo.
"Non osare prendermi in giro. Nessuno ti ha dato il permesso di parlare"
Evidenziò per bene le varie parole, scandendole ad una ad una. Niall intimorito, scostò immediatamente lo sguardo dal suo, incapace di reggerlo.
"Si, s-scusami"
Indietreggiò di qualche passo, sporgendosi poi involontariamente contro la poltroncina adiacente al suo letto. Louis rivolse un'ultima occhiata al biondo per poi voltarsi e spostare una mano dentro la tasca posteriore del suo pantalone.
Si fermò sull'uscio della porta e si limitò a guardarmi.
"Ci vediamo dopo, Harry"
Dopo aver pronunciato quella frase, uscì dalla stanza ormai diventata troppo piccola, sbattendone la porta.
Ci vediamo dopo, Harry
Ripetei quelle parole nella mia mente, sussurrandole poi. Ero rimasta seduto sul letto a gambe incrociate, i capelli sudaticci e le guance rosse a causa della "lotta cusciniana"
Definita da Niall in questo modo; un nome non molto appropriato, secondo me.
Stropicciai leggermente un occhio; avevo bisogno di dormire, ero decisamente troppo stanco. Sbattei un paio di volte le palpebre, ripensando a ciò che Louis avesse detto prima.
Abbassai lo sguardo sui miei piedi, muovendone le dita; erano decisamente sporchi."Ci vediamo dopo, Harry"
Sussurrai ancora una volta, sorridendo apertamente. Questa volta, Niall sembrò accorgersene.
"Ci vediamo dopo Harry"
Blaterò imitandomi.
Aggrottai le sopracciglia, spostando la testa dal verso opposto per non far notare il rossore comparso sulle mia guance. Ecco, questo è uno di quei momenti in cui vorrei sparire dalla faccia sulla terra."Smettila Niall"
Continuava a ridacchiare, prendendomi in giro. Questa cosa mi recò molto fastidio, non sopportavo quando le persone si prendevano gioco di me. Ma loro ne approfittavano sempre; approfittavano della mia debolezza.
Il mio corpo si irrigidii. Continuava insistentemente a blaterare quelle parole con sarcasmo."Smettila, Niall. Ho detto di smetterla!"
Urlai molto forte, portandomi le mani sulle orecchie. Mi dondolai su me stesso, scuotendo la testa ininterrottamente.
"Smettila. Smettila. Smettila"
Sibilai quelle parole, strizzando gli occhi. Continuavo a dondolarmi su me stesso stringendo poi le braccia intorno alle ginocchia, portandole al petto.
Poco dopo, Niall si avvicinò a me, sfiorandomi un braccio.
"Harry, scusami non vol-"
Scostai immediatamente il braccio, volontariamente.
"Vattene, vattene! Non voglio stare con te"
L'ultima frase suonò quasi in un sussurro; le lacrime cominciarono a sgorgare insistentemente dai miei occhi. Affondai il viso tra le mie gambe avvertendo poi una porta sbattere. Sobbalzai leggermente e sentii dei passi venir verso di me; qualche istante dopo, qualcuno mi afferrò il braccio con una presa abbastanza salda, spingendomi contro il suo petto.
Potei quasi subito riconoscere il suo profumo. Mi dimenai sotto la sua presa, urlando con tutta la voce che avevo in corpo.
Avevo voglia di evadere da questo ospedale, urlare, correre via, piangere e tirare pugni contro muri così forti da spaccarmi le nocche. La realtà non mi affascina, la vita non mi piace, le persone non mi piacciono.
Poggiai la testa sul suo petto, stringendo in una mano la maglietta di Louis, stropicciandola. La bagnai completamente con le mie lacrime che minacciavano di uscire ancora di più."Ci sono io qui con te"
Poggiò una mano sulla mia nuca, avvicinandomi più a lui. Continuavo a singhiozzare ininterrottamente, sobbalzando ogni volta.
"Non mi lasciare, L-Louis"
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Tempo meno due giorni, non ho potuto non scrivere un altro capitolo. So che non è il massimo ma spero di mantenere un ritmo costante nella pubblicazione. Avevo accennato precedentemente che per qualche tempo, non avrei scritto. In effetti, dovrebbe essere così ma ho ritagliato un po' di tempo per scrivere. Quindi, spero che il capitolo vi piaccia e a presto!
Valentina Xx
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Hospital Ray || Larry Stylinson
Fiksi PenggemarHarry Styles è una persona infelice. A sei anni è stato abbandonato dal padre in un orfanotrofio. A causa dei suoi problemi mentali viene ricoverato in un ospedale e dopo ciò, nessuno vuole più sentirlo. Si ritrova da solo, a combattere contro una g...