Capitolo 10

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10:34 a.m.

Roxanne mi aveva appena avvisato che ci sarebbe stato una riunione con alcune persone dell'ospedale. Chi è che organizzava queste cose? La risposta è abbastanza semplice.
Gli infermieri che volevano levarsi di torno i loro pazienti, per qualche ora. Non per tutti gli infermieri, questo era un giorno fortunato. Alcuni di loro, dovevano rimanere con noi. Che bella notizia, no?

"Chi è di turno oggi?"

Chiesi curioso a Roxanne mentre infilavo dei pantaloni neri, abbastanza larghi. Presi una felpa a caso e la indossai svogliatamente per poi guardarmi nel piccolo specchio adiacente all'armadio. Spostai il viso da entrambi i lati; ero parecchio pallido ma poco importava. Volevo almeno rendermi "presentabile". Passai ripetutamente una mano tra i ricci, cercando di aggiustarli.

"Caro, non ne ho idea"

Disse distratta, indossando gli occhiali ed osservando una boccetta di medicinale. Poco dopo, prese alcuni di questi dal carrellino per poi poggiarli su una mensola.

"Va bene"

Sbuffai sonoramente, aprendo un cassetto del mio comodino ed afferrare il mio libro preferito e il mio IPod. Amavo questo aggeggio, mi permetteva di ascoltare tutta la musica che volevo!
Lo chiusi velocemente con uno spostamento della gamba, per poi stringere il libro al petto e infilare il mio IPod nella grande tasca della mia felpa. Stavo quasi per uscire quando la voce di Roxanne mi richiamò, facendomi girare.

"Harry, quasi dimenticavo! Il tuo amichetto biondo è andato a casa per qualche giorno. Domani tornerà"

Spostai la testa da un lato, aggrottando le sopracciglia.

"Niall?"

Vidi Roxanne sbuffare per poi poggiare una mano su un fianco.

"Non ricordo minimamente come si chiama. Sai Harry, la mia memoria non è più quella di una volta!"

Ridacchiai, divertito da quella battuta; Roxanne aveva perfettamente ragione.
Oltre a non ricordarsi niente ma niente di niente, era anche sorda! Ma non volevo assolutamente dirglielo, sarebbe stato imbarazzante. E forse, potrebbe anche prendersela.

"Perché mi dovrebbe interessare di Niall? Non è un mio amico"

Dissi sfacciatamente per poi girarmi ulteriormente.

"Voleva che tu lo sapessi"

La sua espressione accigliata si addolcì di poco. Poi la vidi sospirare pesantemente.

Alzai gli occhi al cielo aprendo successivamente la porta ed uscire. Chiusi la porta alle mie spalle per poi guardare Roxanne dalla grande vetrata che separava il Reparto 3 dalla mia stanza e mimarle, annoiato:"Non m'interessa"

Camminai lentamente per poi osservare l'orologio appeso all'ingresso del Reparto 3.
10:58 a.m.
L'ospedale Ray era davvero molto grande tanto che ogni reparto ne possedeva uno al suo ingresso. Tranne il Reparto di cardiologia, terapia intensiva e chemioterapia.

Portai una mano dentro la tasca della felpa, afferrando il mio IPod e gli auricolari. Abbassai lo sguardo su di esso, maneggiandolo con destrezza.
Il mio lettore musicale non era composto da molte canzoni; due o tre, erano le mie preferite. Una tra questa era "Recovery"di James Arthur; alzai il volume al massimo e indossai un auricolare, premendo Start.

Camminai lentamente verso la grande stanza dove si sarebbe tenuta la "riunione"
Le solite urla provenienti dalla mensa, mi procurarono un grande fastidio. Mi accinsi a fermarmi quando un signore, abbastanza confuso mi chiese dove si trovava il Reparto 9. Gli risposi cortesemente, dandogli le varie indicazioni:destra, sinistra, dritto, destra..

Dopo qualche minuto, lo salutai cordialmente per poi incamminarmi nuovamente. La solita puzza proveniente dalla mensa, mi faceva salire la nausea. Possibile che non gliene fregasse niente a quegli stupidi infermieri?

Mi affrettai ad allontarmi il più possibile da quella stanza, camminando abbastanza velocemente. Stropicciavo il naso ripetutamente; avevo preso un brutto raffreddore. Per quanto me ne riguardava, non era nulla di così grave.

Finalmente, non finalmente ero arrivato in quella grande stanza.
Mi tolsi l'auricolare dall'orecchio per abbassare lo sguardo su esso e riporlo nella tasca della felpa. Non volevo assolutamente l'ennesimo rimprovero da parte di qualche dottore o infermiere. Non appena una voce mi richiamò, alzai la testa di scatto.

"Styles"

Adrian Jackson.
Come non scordarlo.

Si inchinò avanti a me per poi comporsi e scoppiare a ridere con i suoi amici. Si mise le mani in tasca, continuando a masticare un'odiosa chewun-gum per poi appropinguarsi ad appicicarla al muro. Alzai gli occhi al cielo, parecchio infastito.

"Frocetto"

Mi richiamò ulteriormente uno dei suoi amici. Sapevo che stessero parlando di me. Non con me.
Mi morsi il labbro inferiore con forza per poi entrare in quella stanza, ignorandoli completamente.
Non era ancora andato via? La loro malattia era celebrale, sicuramente.
Scossi la testa, lasciando scorrere quei pensieri per la mia mente.

Vi erano poche persone in quella stanza. Saranno state una ventina, forse. Mi chiedevo perché ci fossi andato anche io.
Cercai una sedia libera per poi afferrarla svogliatamente e sedermi.

Aprii il libro che avevo tra le mani cercando di leggerne qualche riga, in quella confusione che emanavano soltanto venti persone.

"Mi scusi ma non vede Nathalie che piange?"

Disse un ragazzo abbastanza basso e grassoccio, rivolgendosi ad un infermiere che non riuscivo ad intravedere. Dopo qualche minuto, mi accorsi di una ragazza abbastanza truccata, che stesse piangendo.

Mi alzai leggermente dalla sedia per curiosare chi fosse l'infermiere di turno che aveva appena sbuffato, abbastanza pesantemente.

Il libro cadde dalle mie mani quando riconobbi quell'uomo.
Louis.

"Nathalie"

"S-si?"

"Hai rotto il cazzo"

Hospital Ray || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora