Capitolo 9

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Questa notte, il piccolo Harry non aveva chiuso completamente occhio; non molto insolito, era soltanto un bambino! Non aveva assolutamente voglia di dormire, fra poche ore sarebbe dovuto essere nella nuova scuola e l'idea lo rendeva ancora più nervoso. Il primo giorno di scuola, prima elementare. Harry continuava a mangiucchiarsi le unghie insistentemente per poi mettersi seduto e dondolare le gambe, abbastanza nervoso. Un brivido di freddo attraversò la sua spina dorsale; la mattina vi era sempre un leggero fresco ed Harry era un tipo abbastanza freddoloso. Varie domande curiose e pensieri negativi, continuavano a torturargli la mente. Ad Harry sarebbe davvero piaciuto avere qualche amichetto con cui giocare. Il suo carattere timido e curioso aveva allontanato la maggior parte dei bambini presenti nella precedente scuola; ad Holmes Chapel, non aveva molti amici. I passi della sua mamma, cominciarono a riecheggiare nella piccola stanza. Quest'ultima aprì la porta per poi abbassarsi ed aprire le braccia, in direzione del suo piccolo. Aveva il sorriso più bello di tutto il mondo! Pensava il piccolo Harry. Quella donna era tutto per lui, la sua mamma, la sua eroina.
"Mamma, mamma!"
Si affrettò ad andarle incontro per poi fiondarsi tra quelle braccia che tanto lo proteggevano.
La sua mamma, gli fece indossare dei semplici pantaloni rossi e un maglione grigio, il suo preferito. Ella diede un'ultima occhiata ad Harry, spostandogli alcuni ricci dietro l'orecchio; inutile dire che non ci riuscì, quei capelli erano indomabili. Non aveva idea da chi avesse preso!

Afferrò dolcemente la mano di Harry per poi scendere le scale, continuando con le solite raccomandazioni che ad Harry tanto annoiavano. Il papà e la sorella sorridenti, lo aspettavano.
"Harry, pronto per questo primo giorno di scuola?"
Disse il suo papà, abbastanza euforico per poi prenderlo tra le braccia e posizionarlo sopra le sue spalle. Il piccolo Harry, continuava a ridere spensieratamente, seguito poi dalla sua mamma e dalla sorella.
La mamma si appropinguò ad afferrare il piccolo zainetto di Harry, trovatosi sulla poltrona del salotto.
Des portò il suo caro figliuolo nella macchina, salutando poi la moglie con un bacio sulle labbra che Anne evitò, spostandosi di poco.
Harry abbassò lo sguardo, dispiaciuto; sapeva che la sua mamma e il suo papà, non andavano più d'accordo. Il papà mise in moto la macchina, partendo verso un posto tanto odiato dai bambini; non capiva il perchè, a lui piaceva tanto. La scuola era parecchio lontana dalla sua dolce dimora e, davvero assonnato chiuse gli occhi lentamente mentre i vari ricordi della sua estate precedente, passata con la cara nonnina, riaffioravano nella sua mente.

5:58 a.m

Un'altra giornata.
Un altro fottuto giorno rinchiuso in questo stupido ospedale.

Alzai leggermente il busto poggiando entrambi i gomiti sul materasso, sbilanciandone il peso.
Sbattei un paio di volte le palpebre per poi guardarmi intorno, abbastanza assonnato. Qualche istante dopo, spostai lo sguardo verso il letto del proprio compagno di stanza che si rivelò del tutto vuoto e intatto.
Abbassai leggermente i gomiti verso il basso, continuando a sbattere le palpebre velocemente.

Mi giudicano anche prima di conoscermi. Ecco sto meglio da solo.

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Harry non riusciva ad andare avanti, non poteva; non ci riusciva. Mancava qualcosa nella sua vita, aveva bisogno di una qualunque persona che si prendesse cura di lui. Gli sarebbe piaciuto avere un amico con cui confidarsi.. Liam. Lui riusciva in qualunque modo a persuaderlo, a tirargli sù quel poco di morale che gli rimaneva in quella mente. Aveva bisogno di lui. Sperava con tutto sè stesso che un giorno sarebbe tornato; sarebbero tornati ad essere amici.
Forse anche lui lo aveva abbandonato, come avevano fatto tutti. Che senso aveva restare qui? Che scopo di vita aveva Harry? Di notte, quando nessuno poteva sentirlo, si faceva domande che nessuno dovrebbe mai farsi.
"Perché sono nato?"
"Perché sono così?"
"Perché non mi sono ancora ucciso?"
E più si poneva quelle domande, più gli veniva voglia di farla finita. Farla finita con sè stesso, con il mondo, con le persone che lo circondavano.

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I'm here!
Ecco a voi il nono capitolo. Non è il massimo ma spero vi piaccia :)
Valentina Xx

Hospital Ray || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora