Capitolo 2

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Arrivata al centro decido di andare a comprare un po' di cose per la casa nuova,mentre cammino spero di incontrare Simone..ma che dico?! Non posso essermi innamorata di un ragazzo che conosco appena,neanche so come fa di cognome,quanti anni ha,se è fidanzato o tante altre cose..mentre penso a tutto questo non mi sono nemmeno resa conto che sono arrivata davanti al negozio,compro di tutto e di più e dopo aver pagato salgo in macchina e ritorno a casa,apro la porta guardandomi un'altra volta indietro con la speranza di trovarlo ma niente..una volta entrata mi metto a cucinare ma non mi rendo conto che la pasta è diventata scotta,tutti sanno io e la cucina quanto andiamo d'accordo..le sto sul cavolo che devo farci? Così decido di andare a prendere una pizza,mentre chiudo la porta di casa mi squilla il telefono.
*numero sconosciuto*
«pronto?» dico un po' stizzita.
«ciao» sento dire da una voce maschile.
«scusi chi è?» rispondo sempre più spazientita.
*attacca*
Sarà qualche scherzo telefonico,non mi era mai capitato uno così corto e sopratutto con un semplice ciao,mi hanno un po' delusa,cioè io mi impegnavo quando facevo gli scherzi telefonici,poi ho smesso non so nemmeno il motivo.
Decido di andare a piedi fino in pizzeria ed intanto penso molto,anche troppo per i miei gusti.
La voce della telefonata sembrava quella di Simone,gli assomigliava molto.
Perché continuo a pensare a Simone?!
Arrivo finalmente in pizzeria,entro è arrivata al bancone vedo un ragazzo che già ho visto da qualche parte,strano perché non ci sono mai venuta qui e non sono nemmeno del posto.
«ciao Sam!» mi sento salutare da questo ragazzo.
Aah ma è Valerio!
«Ciao Vale!» lo saluto io,sorridendo per la sorpresa.
«come va?» chiede Valerio.
«tutto bene,grazie,te?» rispondo con gentilezza.
«tutto bene grazie» risponde anche lui.
«cosa vuoi?» mi chiede gentilmente Valerio.
«prendo una pizza margherita»
«te la riscaldo?» chiede prendendo la pizza con la paletta.
«si grazie,non molto»
«va bene» risponde mettendo la pizza in forno.
Nel frattempo che la pizza si riscalda tutto cade in un silenzio imbarazzante,troppo.
Lo vedo che mi guarda ogni tanto ma io faccio finta di niente.
In realtà anche io lo guardo ogni tanto.
La pizza è pronta,la pesa e me la passa.
«quant'è?» chiedo tirando fuori dalla borsa tracolla il portafogli.
«offro io» mi dice sorridendo.
«ma no,non devi,dimmi quant'è dai» ripeto imbarazzata,non mi è mai piaciuto ricevere questi tipi di servizi da una persona che conosci a malapena.
«ad un'amica si offrono le cose,sopratutto la pizza.» dice aprendosi in un sorriso che diventa una risata.
«bene allora te li lascio qui!» dico sorridendo e poggiando i soldi sul bancone.
«ed io non ti parlo più» dice sorridendo anche lui.
«va bene,grazie ma stasera vieni da me preparo qualcosa,se vedi casa che va a fuoco è perché sto cucinando,tranquillo» dico ridendo e facendo ridere anche lui.
«a che ora?»
«alle 8:30 va bene?»
«perfetto!» sorride lui.
«a dopo allora,ah e grazie» rispondo sorridendo ed uscendo dalla pizzeria.
«e di che,a dopo» facendo un cenno con la mano e sorridendo.
Mi incammino verso casa e non riesco a resistere alla tentazione,la pizza mi chiama e così prendo una fetta,due e così via fino ad arrivare a casa accorgendomi che l'ho finita tutta camminando.
Così inizio a sistemare casa per stasera,sono felice che venga,è un ragazzo fantastico:gentile e simpatico.
Oggi è stato gentilissimo,mai nessuno mi aveva offerto una pizza senza nemmeno conoscermi,a proposito era squisita,non troppo salata,il sugo era freschissimo e l'impasto era morbido e salato al punto giusto.
Inizio a sistemare i vestiti che prima erano sparsi per casa nell'armadio,rifaccio il letto che era disfatto,stendo il tappeto in giardino per pulirlo dalle briciole di patatine e pezzi di pop-corn,sistemo i libri nella libreria,i documenti dentro l'armadio,lavo i piatti e tutte le altre cose tipo passare l'aspirapolvere,lavo a terra e tanto altro.

His Damned Smile #Wattys2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora