C.7 Nomi, rabbia, osare e attentati

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-Na na nana... Na na nana- Sarah stava spolverando la scrivania di Shinichi, canticchiando la classica musica che si eseguiva durante i matrimoni.

-Che fai?- Chiese Kaito, entrando.

-Niente. Sto spolverando la scrivania di Kudo...

-Ha recuperato la memoria?

Sarah sbuffò:

-Magari! Forse si è ricordato di 'Conan Edogawa', siccome ieri in biblioteca ha letto i nomi dei due scrittori sui libri e li ha letteralmente buttati a terra. Ma che cavolo è questa macchia!? Non si toglie!

-Ci credo che non si toglie!- Rise il ragazzo- Quella è una vecchia macchia di caffè! Se non usi il solvente puoi continuare fino a che non sarai decrepita!- Detto questo, prese dalla cassetta di emergenza un po' di spirito, inzuppando la pezza che aveva in mano Sarah- Ecco, vedi?- Passò velocemente la mano, e la macchia sparì.

Sarah era rimasta immobile.

***

Era tardo pomeriggio, e tutta la combriccola, compresi i detective boys, si erano ritrovati nel salotto spazioso di casa Agasa.

Seiji e Conan discutevano di calcio, mentre Mei, era rimasta letteralmente affascinata dalla nuova bambola della piccola Rachel, e la osservava con le luci negli occhi.

Sonnie, d'altro canto, diceva di averne almeno dieci di bambole identiche.

Shinichi osservava i ragazzini sorridendo, mentre gli altri parlavano del più e del meno.

-Una cosa non l'ho mai capita- Disse dopo un po', rivolgendosi a Shiho- Perché tu e tuo marito avete chiamato Rachel con questo nome?

Shiho sussultò.

-Veramente è un soprannome.- Ammise- Il suo vero nome è un altro.

-Ovvero?

Sarah trattenne il fiato.

"Ti prego, non ricordarti di quella... Ti prego ti prego!"

-Ran Akemi. Ha due nomi.

Silenzio.

-Ah. Ma Akemi è un bel nome, potete chiamarla così, no?

Shiho sorrise, ricordando quello che era successo anni prima.

-Oh mamma che male!- Urlava Shiho, mentre correvano in ospedale.

-Non preoccuparti, amore!-Cercava di tranquillizzarla Shinichi, nonostante non riuscisse minimamente a guidare o stare fermo, tanto che Sarah aveva preso il comando della macchina- Andrà tutto bene!

Corsero in ospedale, e i medici portarono subito Shiho in sala, per far partorire la secondogenita.

-Sta per nascere la mia sorellina?- Domandò Conan,con un dito in bocca che automaticamente passava sulla faccia di chi lo teneva in braccio. In quel caso Kaito.

-Sì- Mormorò disgustato il ladro.

-Ma come si chiama?

-Ah boh.

Dopo sforzi immani, finalmente le diedero un antidolorifico, e si iniziò il parto.

Shinichi teneva per mano la moglie, quasi più sudato di lei, e cercava di tranquillizzarla.

-Forza tesoro, vai!

Lei rispondeva con urli di dolore.

Alla fine, dopo quasi un'ora, un pianto spacca timpani riempì l'intero ospedale.

Ricordati di me! [sequel di Uniti dal Fato]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora