C.23 Gli assassini non amano.

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-No...Cosa vuoi fare? No...Fermo...Fermo! FERMO!

Gli occhi assassini di Shinichi si aprirono di scatto.

Il petto non gli faceva più male. Vermouth l'aveva curato, la prova era la fasciatura.

Si guardò intorno: erano di nuovo fuori città, nel rifugio di Vermouth.

Osservò la lampada, per qualche secondo, e poi distolse lo sguardo.

La luce gli dava fastidio.

"Cosa è successo? Ah sì, sono svenuto"

Serrò i pugni, procurandosi un fastidio al petto.

"Sherry è sopravvissuta... Io non l'ho uccisa... Di nuovo. Come anche quegli altri. Si sono salvati."

Aveva sognato di nuovo una delle tante urla delle sue vittime. I ricordi gli tornarono di nuovo in mente.

Era entrato a casa di Sonoko. Aveva cercato, quella ragazzina, di sedurlo? No. Non si prendeva in giro Rum.

Quella ragazza si era voltata anche troppe volte per i suoi gusti: doveva agire.

Con estrema cautela, e pregustando il momento, le arrivò alle spalle.

Sonoko si voltò, in tempo per vederlo.

Shinichi le saltò addosso, girandola di schiena ed immobilizzandola.

Poi, il gesto decisivo: braccio alzato, e pugnale.

E così, lo lanciò. Sonoko emise qualche suono incomprensibile, mentre la schiena era piena di sangue, ed esso schizzava ovunque.

Shinichi, con i guanti sporchi di sangue, osservò Sonoko colta dagli spasmi, fino a che non si mosse più.

Lui ridacchiò, riprese il coltello, ed uscì da casa Suzuki.

"Però è sopravvissuta" Il ragazzo sbuffò dalla frustrazione "Non sapevo nemmeno che quella lurida poliziotta mi aveva visto..."

Ed effettivamente, era così. Yumi lo aveva visto, terrorizzata.

Era successo il giorno di San Valentino. Shinichi, era più che deciso ad avere una famiglia con Shiho, e desiderava dichiararsi.

Ricordati di me! [sequel di Uniti dal Fato]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora